come le nuvole

Post N° 192


Anche per il pensiero c'è un tempo per arare e un tempo per mietere! (Ludwing Wittgestein)                           
Distesa a pancia in sù, sui cuscini della barca, guardando nuvole e gabbiani, mi interrogo sui massimi sistemi...Dopo tutto l’estate o, meglio, i lenti pomeriggi d'estate, sembrano fatti apposta…                            
Interrogativi semplici...Che senso ha la mia vita...dove sta andando l'umanità (e sopratutto perchè ci và senza di me)...ho qualche capello bianco e ancora non ho visto il Tibet....se faccio uno sforzo di volontà magari prendo il sole pure dall'altra parte del corpo...stasera pizza........insomma, cose così...                                                                        
In questa predisposizione dell'animo, mi sono chiesta: Ma cosa avrebbe detto Malher, se gli avessero prospettato l’ipotesi che, in un futuro nemmeno tanto lontano, una donna avrebbe ascoltato la sua meravigliosa composizione, titolata ”Adagietto n. 4”, distesa sotto il sole, su di una barca, praticamente nuda (secondo il concetto che la sua epoca avrebbe potuto avere dello sconosciuto termine di “costume da bagno”)?  
Che avrebbe pensato sapendo che, il suono di una intera orchestra, sarebbe stato sintetizzato dentro due minuscoli auricolari, e che io li avrei infilati dentro le orecchie, ricevendone la suggestione di una musica eseguita direttamente nel mio cervello?…                                     
Avrebbe mai potuto immaginare che i costumi, la tecnologia, il modo di vivere si sarebbero evoluti in tal modo?  
La sua musica eseguita ed ascoltata non in un imponente teatro, non davanti ad un pubblico elegante, vestito con ricercatezza, non in occasioni programmate e speciali, bensì in luoghi quotidiani (per quanto quotidiana potesse apparire, all’epoca, una barca senza, a bordo, pirati o marinai….), alla portata di tutti, per tutti i momenti, senza particolari solennità....                                            
Che avrebbe commentato, davanti alla magia strepitosa di un piccolo MP3, da cui scaturisce la sua musica immortale, unico elemento rimasto uguale a se stesso, nel dare sensazioni sublimi a chi ascolta?… 
E mi chiedo, cosa verrà dopo? Come sarà il mondo tecnologico e la qualità della vita tra un centinaio di anni? Riuscirei ad immaginarlo? Va bè, forse è meglio se faccio un tuffo......