La fortuna guida dentro il porto anche le navi senza pilota. (William Shakespeare)Ma, è mai possibile che, la realizzazione dalla legittima aspirazione a diventare, che so io, medico o architetto, debba passare per un “quiz” ?
E’ mai possibile che, le domande del quiz, riguardino concetti e nozioni per imparare le quali ti stai iscrivendo all’Università ?E’ mai possibile che questi quiz siano pure a tempo (tic tac, tic tac) ?
E’, tutto ciò, razionale? E’, tutto ciò, giusto? Ma, soprattutto, è tutto ciò costituzionale? Mi pare proprio di no se, l’unica obiezione all’ipotesi di un eventuale ripristino del vecchio collaudato metodo del “chi non dà esami non si laurea” è stata, “abbiamo paura di non riuscire a garantire posti a sedere per tutti !
Pare che, se molti dei nostri giovani aspirino ad una istruzione universitaria, non ci siano aule e docenti a sufficienza….pare che, per dare una istruzione di qualità a qualcuno, altri vadano espulsi ed arginati…
O.K.! Ma non si può pensare ad un qualche altro genere di “selezione naturale”? Qualcosa di maggiormente equo e rispettoso delle aspirazioni di tutti?
Mai, come adesso, l’accesso all’Università è su base classista, mai come adesso si paga e si briga per “corsi preparatori” , raccomandazioni e trucchi per garantire un “posto” all’Università al proprio figliolo, mai come adesso potenziali talenti, irrisi vuoi dalla cattiva sorte, vuoi dall’emozione e dalla pressione del tempo che scorre implacabile, sono tagliati fuori dalla competizione e costretti ad iscriversi in facoltà di ripiego, magari sognando di ripetere “il quiz”…. (Lasci o raddoppi, baby?).
Troppi, poi, valutano e soppesano quante chance in più potrebbero avere concorrendo in città con numeri disponibili maggiori e pazienza se, alla famiglia, un figlio “intellettualoide” costerà un occhio della testa in affitti e viaggi….
Conosco troppi studenti ( figli di parenti ed amici) che, dopo aver portato avanti studi superiori con dignità e voti soddisfacenti, si sono visti respingere dal “quiz”, per non pensare che “c’è del marcio in Danimarca! ” …Ma, come sempre, in questo felice paese che è l’Italia, “va tutto ben Madama la marchesa, va tutto ben, tutto va ben”…