come le nuvole

Post N° 207


 
 Senza amore di se, nemmeno l'amore per gli altri è possibile. (Hermann Hesse)Nell'approfondimento del concetto di delusione, un grosso contributo è stato offerto da Mr. Upmarine (poteva essere altrimenti, per un profondo conoscitore dell'animo umano, quale è  il succitato, nostro, affettuoso amico?).                                                      
                                                    Dunque: perchè restiamo delusi?L'esimio afferma: restiamo delusi perchè, le nostre aspettative, sono “eccessivamente” alte.In realtà, continua il prof., se ci aspettassimo di meno, quello che ci arriva di “oltre”, sarebbe tutto “grasso che cola”. 
  Una rara e recente immagine del Prof.Pur ritenendo tale posizione filosofica, assolutamente condivisibile e profondamente vera, a giustificazione della mia temporanea trasgressione da tale punto fermo, non posso esimermi dal fare alcune considerazioni. 
 una mia recente e rara immagine, mentre considero!Forse, alla base delle alte aspettative, c'è la consapevolezza degli sforzi compiuti (a volte notevoli e, spesso, non coronati dal successo, ma pur sempre messi in atto), per essere all'altezza dell'insegnamento “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”;    
per essere gentili ed educati, anche quando abbiamo un diavolo per capello;  
  per renderci disponibili anche quando non abbiamo neanche il tempo di andare in bagno; 
  per non dislocare, rabbie pregresse, sulla testa di soggetti incolpevoli;  
  per non esercitare il “potere” (quando ce l'hai), in modo autoritario, ma addomesticandolo in autorevole;    per tentare di essere trasparenti, giusti, misericordiosi e politically correct....                                                                                      
Insomma per esercitare quell'autocontrollo che ha, come corollario, una certa quantità di energia aggressiva repressa. Energia che, per rispondere a delle stramaledette leggi universali (che recitano "Tutto quello che viene compresso da una parte, deve necessariamente fuoriuscire da una altra), trova, ahimè, sfogo in qualche altra direzione che non sia il tuo prossimo e, magari, trova accogliente il tuo apparato digerente o le pellicine delle tue povere dita.                                     
Forse, all'origine del sentimento di delusione, c'è il non aggirabile dolore, dovuto al  brusco risveglio da quel mondo fittizio in cui (devi prenderne atto con amarezza e rabbia), hai vissuto fino a quel momento, senza realizzare che eri protagonista del “Truman Show”....Ma, la cosa più odiosa, è che, “dopo”, acquisti consapevolezza di averlo sempre saputo, di avere avuto sempre, davanti agli occhi, tutti gli indizi e gli elementi necessari, a tirare delle conclusioni assennate...                       
Forse, restiamo delusi, perché in fondo, ciascuno di noi, pensa di meritarsi di più! Questo stà ad indicare che ci vogliamo bene, ci stimiamo e passeremmo volentieri, persino, un intero week end, in compagnia di noi stessi...
E se ciò, può essere letto come narcisistico, egocentrato e leggermente da ricovero alla neurodeliri con diagnosi di “Sindrome napoleonica”,  tuttavia ritengo sia, al contrario, sano, opportuno e prescrivibile dal S. S. N..                                                                    
Perchè, dolci amici, se non ci vogliamo bene noi, chi mai ce ne potrà volere abbastanza?...All you need, is love....