come le nuvole

Post N° 242


 
“La moda è una forma di bruttezza così intollerabile, che siamo costretti a cambiarla ogni sei mesi” (Oscar Wilde)  Che ci volete fare, appartengo ad una epoca in cui si vagheggiava di mitiche Ere dell’Acquario.                  
Un’epoca in cui, tra le tante cose, gli oggetti d'uso quotidiano, avevano importanza e valore, in base alla loro utilità, bellezza o qualità intrinseche.Per questo, probabilmente, non ho mai amato le borse in pura plastica Louis Vuitton  o quelle di vil tessuto, firmate Prada, il cui unico valore estetico o di qualità nei materiali (almeno ai miei occhi), è la ripetizione, per ogni dove, del mitico logo della casa.Figuratevi cosa ne penso, dopo la puntata di Report, di ieri sera.Questi articoli, definibili “selvaggiamente di lusso”, hanno un valore (tra costo della mano d’opera e materiali) di soli 28 euro ma, sono vendute a partire da 700, nei negozi delle nostre vie più eleganti.Non solo. Vengono prodotte da poveracci che, qualora siano di Napoli, vengono sottopagati e sfruttati, se di origine asiatica, anche schiavizzati e spremuti fino al midollo.                  
Così la moda, che per me, così come il lusso, è concetto che rimanda a parole come bellezza, stile, glamour, eleganza,  signorilità, ha finito col coincidere con realtà quali lo sfruttamento dei più deboli, l’arricchimento selvaggio, la mancanza di etica, il lavoro nero,gli ambienti di lavoro sudici e malsani,  il cinismo e la spregiudicatezza.                                  
Non voglio apparire come Alice nel paese delle meraviglie, tuttavia, davanti a queste macroscopiche denuncie, un po’ di sano “boicottamento” dei prodotti in questione, non sarebbe male. Per cui, quest’anno, il Natale mi sembra che si stia caratterizzando più per le cose che “non” voglio trovare sotto l’albero, che per quelle che desidero. Al momento, dunque, nell’ordine: niente operazioni chirurgiche per un seno nuovo, né alcuna borsa firmata, che non sia prodotta “artigianalmente”, da mano d’opera orgogliosa del proprio lavoro, con materiali di qualità e con un giusto rapporto tra estetica e prezzo.                                              
E siamo solo a giorno 3…figuriamoci quante cose posso ancora “non” desiderare….