come le nuvole

Post N° 251


“Eravamo così poveri che, la notte di Natale, mio padre usciva di casa, sparava un colpo di carabina in aria e rientrava dicendo:  “Spiacente, ma Babbo Natale si è suicidato!” (Jake La Motta)  Lo spirito del Natale, così come ha descritto benissimo la cara Ody, appartiene di diritto alla nostra infanzia.                                                    
Perché il  Natale è dei bambini, quelli di ieri, che eravamo noi, e quelli di oggi che, a casa mia, erano i due dober…ehm, le mie due bambine, oramai piuttosto cresciutelle.                  
Il Natale, per me, è fatto dunque di ricordi… di prima e di dopo, frammischiati….…ricordo lo stupore nei loro occhi bambini, quando si rispecchiavano nelle palle lucide e colorate appese all’albero e me, piccola, che sentivo l’odore del Natale, a cominciare dalla casa, tirata a specchio nell’attesa delle feste, e poi, di nuovo loro, bambine, eccitate e saltellanti, nell’ attesa degli invitati, preannunciati dalla tavola apparecchiata di sbrilluccicantissimi rossi e ori, e me che guardo mia madre dal basso, forse sbirciando da un angolo, mentre è affaccendata intorno a pentole e casseruole, e ancora le mie piccole, felici ed incontenibili, mentre scartano regali misteriosi, presi da sotto l’albero e me di nuovo, che mi sforzo di tenere gli occhi aperti durante la messa di mezzanotte…                              
 Lo spirito del  Natale aleggiava, quando mi rassegnavo, guardandole giocare con le pecorelle ed i pastori, del presepe che avevo sistemato con cura coreografica, statuine che facevano camminare per tutta casa e parlottare tra loro.La Lavandaia con lo Spaventato del Presepe, il Mugnaio con la Donna che impasta il pane, le pecore con le piccole galline bianche. Persino il bue e l’asinello prendevano parte a queste storie fantastiche e, probabilmente, profane, immaginate dalle mie figlie.                                                
Già…il Natale è dei bambini! Ne ricordo uno, in particolare in cui, riunita con mia sorella, avevamo appena finito di commentare soddisfatte, come i nostri bimbi ( coetanei di tre anni), stavano proprio diventando “grandi” e incredibilmente tranquilli, tanto da permetterci di giocare a carte… …quando, poco dopo quelle avventate riflessioni, li scovammo, nello sgabuzzino, intenti a tirare per aria, pugnetti di fine polvere di cemento, trovata in simpatici pacchettini, dimenticati in un angolo…                                                                                      
Ricordo la stanza, completamente avvolta in una nuvola bianca, tanto che, a malapena, si intravedevano i nostri due eroi, interamente cosparsi di cemento, dalla testa a i piedi, ciglia comprese…Sì, ricordo bene, lo Spirito del Natale di quella sera…                                        
 Al momento, qui da me, di bambini, siamo un tantino sprovvisti….Se si fà eccezione per me, che ho, al bisogno, un’età mentale di otto anni,  porto le treccine e mi manca pure qualche dente davanti…