come le nuvole

Post N° 255


   "La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero: è la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza” (Albert Einstein) Recentemente, ho avuto modo di sperimentare, la veridicità dell’affermazione fatta dal buon Amleto ad Orazio: “Cheri, esistono più cose tra cielo e terra di quante la filosofia ne abbia mai sognato!!”. Sì, perché in realtà esistono (ed io ci credo fermamente), tante cose inspiegabili nella nostra quotidianità e, una delle più sbalorditive, è costituita dai buchi neri, i famosi “buchi neri del quotidiano”.                                                                                    
Questo fenomeno, misterioso ed inquietante, che vede le leggi astro-fisiche adattate alla prosaica realtà del nostro vivere quotidiano, ama manifestarsi, in particolar modo, all’interno del cestello della lavatrice e ha, come vittima preferenziale, i calzini.                                  
Alzi la mano colui a cui non è mai capitato di infilare, fiducioso, nel cestello, due paia (leggasi 2) di calzini e di vederne sortire solo uno…(nessuna mano, eh?)La prima volta, credendo che il desparicido fosse rimasto nel fondo del cestone della biancheria sporca, ho provveduto a mettere, il sopravissuto della coppia, sulla lavatrice, ed ho aspettato fiduciosa che, i successivi lavaggi, rimettessero insieme quello che dio aveva unito per taglia e colore.Dopo qualche tempo, tuttavia, ho dovuto realizzare che, i “vedovi” di calzino, si  andavano accumulando con crescita esponenziale e il cesto era sempre più pieno di colori e disegni, diversi l’uno dall’altro.La mia mente, raffinata e volpina, ha cominciato a mettere sempre più cura ed attenzione allo strano ed inquietante fenomeno, fino a giungere all’elaborazione dell’odierna teoria scientifica: quella dei buchi neri del quotidiano!… 
Due giorni fa un’altra conferma. Sono seduta , al buio, in macchina, e stò giocherellando con la custodia di un CD.Mi distraggo e, puf!, lui sparisce.Che dire….L’ambiente è ristretto e non  ricordo di essere scesa, né di aver fatto altri movimenti sospetti (insomma ho un alibi di ferro!) ma, della custodia, non c’è più  alcuna traccia…Cerco dappertutto, nulla, svanita dalla faccia della terra, inghiottita .Beh, questa è l’ennesima conferma dell’esistenza dei buchi neri del quotidiano…                                                               
Il fatto poi, che tutti vi dicano, per consolarvi “ Vedrai, lo ritroverai” o “Tranquilla, prima o poi rispunterà da qualche parte”  è dovuto all’ignoranza, persino dei rudimenti, di scienza e fenomeni fisici, perché non tutti sanno che, i buchi neri, non restituiscono mai nulla, manco la luce, figuriamoci il calzino blu o la custodia del CD….