come le nuvole

Post N° 319


“I siciliani non potranno cambiare perché sono convinti di essere perfetti” Vedendo quante e quali personalità politiche, in questi fatidici momenti storici (leggasi elezioni), si catapultano qui, all'estrema periferia dell'Impero, a prometterci strade e autostrade, ponti e canali, lavoro e aria pulita, riduzione dei privilegi regionali e abbattimento della burocrazia paralizzante (la stessa che costringe imprenditori e industriali, investitori e giovani volenterosi, a snervanti ed umilianti attese dietro porte chiuse per un visto, un parere, un segno di vita, e che si vedono passare davanti oscuri affaristi, dubbi professionisti e chiari malfattori, che hanno però “un amico degli amici” dietro quella porta serrata, che accelererà in nome di quell'altissimo valore etico che è l'amicizia, la faticosa trasmigrazione della pratica da firmare, dalla scrivania di destra a quella di sinistra), dicevo che, vedendo tali apparizioni, mi viene alla mente la frase orgogliosa e nel contempo pessimisticamente fatalista, fatta pronunciare da Tommasi di Lampedusa al Principe di Salina (in una conversazione con degli inglesi), a proposito dell'impresa  garibaldina : “Vengono per insegnarci le buone creanze ma non lo potranno fare, perché noi siamo dei !”                             
Beh, ragazzi, in questo periodo di ateismo imperante, noi dei ce la stiamo passando proprio male, schiacciati, come siamo, da secoli di malgoverno, da politiche assistenziali, da contributi europei per migliaia di euro, erogati “a pioggia” e caduti nelle solite “cisterne”, da ruberie e ingiustizie macroscopiche, come quelle di consentire, a mafiosi acclarati e condannati, di ritornare a passeggiare per le strade del loro paese, o come il foraggiamento vergognoso di Progetti per la Formazione Professionale, utili solo a garantire il sostentamento degli organizzatori, in quanto totalmente sganciate da qualsivoglia studio del mercato e delle sue richieste ( recente è la notizia, apparsa sulle cronache locali, della disperata ricerca, da parte di una ditta siciliana, di un tornitore meccanico e che, pur nell' appetitosità dell'offerta economica, è andata deserta) .                                                         
Certo, non sono mancati fulgidi esempi di rivolta morale, di intelligenza messa al servizio dell'etica e del bene comune, tutti però prontamente sedati e ricondotti al silenzio (tramite eliminazione fisica degli audaci), a perenne monito per tutti quegli altri che volessero seguirne le orme.... 
                
 Padre PuglisiFu in tale contesto, di abbandono ed incuria, di macroscopica ingiustizia e di grande povertà (tale da costringerti a tenere il capo chino ed il cappello in mano, quando vai a domandare se, per pietà e per favore, ti riconoscano qualcuno dei tuoi diritti),
   che si vide, nei secoli passati, gli dei venire a patti con coloro che, in assenza dello Stato, dichiarano di essere pronti  a farsi carico dell'amministrazione della Giustizia, dell'Ordine pubblico, e dell'ordinaria e straordinaria gestione della Res pubblica….Fu così che, dall'Olimpo, ci rivolgemmo a Don Vito Corleone.....