come le nuvole

Post N° 340


    “Gli occhi azzurri della Rivoluzione, brillano della crudeltà necessaria…” (Louis Argon) Ho appreso recentemente di ricadere nella simpatica categoria sociologica  denominata dei Baby Boomer, ovverosia  tra quei simpatici bimbiciattoli  nati tra il 1953 e il 1965.Le argute analisi raccontano come fossimo una nidiata che, sin dal suo primo ottimistico vagito, si disse convinta di cambiare il mondo rifacendolo più giusto, più ricco, più bello e più colorato che pria...La nostra adolescenza, pur tra gli ineliminabili punti neri, l'acne e le infelicità leopardiane di rito, fu pertanto ripiena di ottimismo, di margherite colorate, di voglia di libertà, nonchè della assoluta convinzione circa la ineluttabilità, per noi, di un futuro fatto di progresso e pace universale, che ci aspettava, non appena finito Carosello.                                         
La mia generazione, tuttavia, è quella che ha vissuto solo la luminosa scia della deflagrante cometa che fù il '68.      Rimanemmo (perchè troppo piccoli), lontani dalla fase più cruenta e sanguigna della rivoluzione giovanile. Ci perdemmo le occupazioni notturne dei licei e delle università, che tanto contribuirono all'incremento demografico del pianeta, ci perdemmo i lanci di Molotov e le randellate, anche grazie ad autoritari genitori, cui ancora bastava dire: “No, non puoi andare!” perchè gli si obbedisse, e respirammo le lotte pacifiste solo attraverso le immagini potenti di “Apocalypse Now” ,  “Hair” e “Soldato blu”...                                               
Vivemmo, però, in prima persona la ribellione dei capelli lunghi, i pantaloni a zampe d'elefante, le gonne lunghe a fiori, le chitarre e la musica....Si, vivemmo la musica...come questa, questa, questa e quest’altra…..L' affermazione che più ho sentito “mia” della descrizione che viene fatta di questi Boomer, cui mi pregio di appartenere, è la seguente:“Era una generazione che si nutriva sopratutto dello stare insieme, delle compagnie (da me si chiamavano comitive) nate per caso...Fare le cose in gruppo era un valore, come aiutarsi e sentirsi squadra, là dove adesso si vive la solitudine dell'individuo o del piccolissimo gruppo...”.Mi riconosco anche nello schemino che tenta di paragonare i diversi modi di rapportarsi con alcuni concetti , di tre diversi gruppi generazionali :    Concetti    guida      Matusa      Boomer      GiovaniCosa celebrare      vittoria    giovinezza     intelligenzaMotivo di successoaver combattuto duramente e aver vintoessere nati, quindi dover essere vincentiavere un doppio lavoroSorprese nella vitaalcune belle, altre brutte   tutte belleda evitare:sono tutte brutteIl riposo èla ricompensa per un duro lavorola meta della vita   un sollievoL'istruzione è    un sogno  un diritto di nascitaun modo per primeggiareCome gestire il danaro   risparmiare     spendere   investireChe film vedereI migliori anni della nostra vitaIl grande freddoGiovani, carini e disoccupatiEra insomma una generazione che, come disse Martin Luther King “Aveva un sogno…” e che, come affermò un estremamente attuale John Fitzgerld Kennedy  “Non trattiamo mai sulla base delle nostre paure”....Una generazione con la consapevolezza, per dirla alla Jim Morrison, che  “Io, forse, non sarò mai nessuno, ma nessuno sarà mai come me” …