come le nuvole

Post N° 376


 “Molta gente vorrebbe che il Governo proteggesse il consumatore. Ma il problema più urgente è che il consumatore pensi a proteggersi dal Governo” (Milton Friedman) Come dicevo, ogni giorno che passa porta nuove, entusiasmanti notizie e approfondimenti circa la mia natura e identità di cittadina del Bel Paese.Tralasciando il già noto trasferimento semantico dei dipendenti pubblici italici (categoria cui mi pregio di appartenere), da “servitori dello Stato” a  “fannulloni” , adesso, studi recentissimi (precisamente del mese di agosto, notoriamente periodo di grandi riflessioni esistenziali), hanno provveduto a rivisitare alcune associazioni mentali perfettamente calzanti con la mia cultura classica ed ellenistica. Così, se un tempo l'espressione “intellettuale del sud” rimandava ai fulgori della Magna Grecia o, nell'accezione peggiore, ai sottili e complessi ragionamenti dei Bizantini, adesso si vocifera che chi ha adempiuto all'obbligo scolastico nel sud peninsulare o addirittura (Dio non voglia) in Sicilia, sia portatore di una preparazione scolastica raffazzonata e assai carente. Pare che studi portati avanti su riottose cavie umane abbiano individuato l'origine di tale disastro pedagogico, nei maldestri professori indigeni.In effetti anche io, donna distratta, mi ero accorta come nella mia regione ci fosse una certa “mortalità” scolastica (o, per dirla in linguaggio meno truculento e più leggero, di “evasione” scolastica).  Me ne ero sempre chiesta il perchè senza trovare autorevoli risposte.   Ma come, mi dicevo? C'è il mare, il sole, la pasta alla Norma e i cannoli e pur tuttavia la percentuale di analfabeti, sia di andata che di ritorno, non diminuisce?Finalmente il nuovo, fattivo, Governo ha fatto emergere la realtà scientifica alla base dell'inquietante fenomeno.  Per intanto si è finalmente escluso che la disfunzione sia addebitabile al trascurabile fatto che i fanciulli vivono in una regione povera e depredata. No, questo non c'entra nulla.Non vi è alcuna correlazione positiva tra la fatiscente edilizia scolastica, l'assenza di biblioteche e supporti, la mancata attuazione del tempo pieno, dei corsi di recupero e dei doposcuola, la povertà delle famiglie (culturale ed economica), il costo dei libri, e l'evasione scolastica o l'impreparazione culturale dei piccoli del sud. No, assolutamente!Esiste invece una rarissima anomalia genetica che fa sì che quelli stessi insegnanti che al nord sono una arca di scienze, se permangono sul suolo natio, rincretiniscano inspiegabilmente e allevino torme di alunni scarsamente motivati allo studio e alla riflessione scientifica. Un fenomeno che solo quel sinistrorso di Piero Angela si rifiuta di approfondire adeguatamente a SuperQuark.Bene fa dunque l'illuminata Gelmini a predisporre corsi di recupero per questi professori geneticamente malformati. Anzi, che ancora non li ha obbligati, per Decreto Legge, a sottoporsi a provvidenziali trasfusioni con sangue Altoatesino.  La cosa che tuttavia ancora mi sfugge è come mai la scuola del nord voglia disfarsi di questi vincitori di concorso a cattedra che, pur affetti da cromosomi alterati, grazie all'aria del continente (studiata peraltro da Vitaliano Brancati), hanno negli anni sfornato fior di intellettuali padani. Forse perchè vincono (per puro culo, of course) i concorsi pubblici, sottraendo slealmente pregiatissimi posti da mille e 300 euro al mese a biondi, alti e puri docenti sub alpini ? O perchè l'anomalia genetica tende talvolta a degenerare e li conduce irreparabilmente a bocciare senza pietà brillanti figli di uomini politici polentoni ? Mah! Aspetterò paziente che gli “studi” su tali aspetti della condizione di “insegnante siculo” vengano portati a termine, tenendo a freno quella curiosità indisciplinata che mi caratterizza.