come le nuvole

Post N° 391


 “Dici a me?” Chi, noi?E’ forse colpa nostra se a un uomo che aspetta l’autobus per tornare a casa dal lavoro rompono il setto nasale per il semplice e pur valido motivo che è un cinese? Ma che dite, ma quando  mai!                                                                                                   
          Solo perché abbiamo sostenuto che i negri sono uomini di serie B, o che gli extra comunitari  sono ospiti indesiderati di questo paese, adesso sarebbe tutta colpa nostra?! Per così poco? Solo per averli additati quali responsabili  della novella povertà italica e di rubare il lavoro agli autoctoni? O perchè si è andato cianciando che è colpa loro se si commettono reati e le nostre strade sono insicure ? Ma è ridicolo!
No, non è assolutamente responsabilità nostra se qualcuno prende a sprangate un ragazzo nero che ha rubato dei biscotti, e che diamine! Abbiamo forse aggiunto “picchiateli” , quando con disprezzo abbiamo inveito contro i “Baluba, che se ne andassero a pregare nel deserto”? E che responsabilità morale e civile (per non parlare di quella penale), avremmo mai se i Vigili Urbani, in perlustrazione lungo le strade del nostro ridente paese, adesso adottano tecniche tipiche di Guantanamo nei confronti di quei pericoli pubblici “numero uno” che sono i miserabili e straccioni “Vucumprà”? Come dite? Dovranno operare un innocente ragazzo nero ad un occhio a causa di un violentissimo pestaggio dei Vigili?  Suvvia, sicuramente quell' Alìbabà stava scappando o forse guardava torvo, da sotto i suoi occhiacci neri, i cinque o sei robusti vigili che con cortesia lo invitavano a mostrare i documenti.                                                                                     
Il fatto che usiamo chiamare i clandestini con il tenero nomignolo di “cani stranieri” o che invitiamo alla “pulizia etnica dei culattoni”, o che spariamo a zero contro i meridionali e i “comunisti”, raccontando al nostro popolo che abbiamo i fucili e i forconi nascosti da qualche parte sotto al letto, non autorizza nessuno a chiamarci razzisti o intolleranti, ne ci può facilmente mettere in correlazione con le spedizioni punitive di qualche simpatico ragazzuolo sedicenne che, già così giovane, si batte per i valori cristiani del nostro Paese.                                              
Sia ben chiaro, dunque, che se l'Italia dovesse spaccarsi in due per un federalismo che divide i ricchi padani dalle altre popolazioni barbare, o che crea due o anche tre tipi di scuola (rispettivamente di seria A, B e C) o ridisegna il concetto di diritto alla salute, trasformandolo in una divertente giochino per cui, se abiti al sud potrai sottoporti ad una TAC solo se verrai estratto in diretta TV dalla De Filippi,  bè nessuno ci chiami a risponderne davanti a Dio!Se poi dovesse scorrere addirittura sangue e l’odio e la distruzione aggirarsi per le vie delle nostre belle città,  insistiamo: noi  non abbiamo nessuna responsabilità. Noi non c’entriamo nulla. Noi parlavamo tanto per parlare. Discorsi da bar, ecco!                                     Atti da “Il processo di Norimberga II”