come le nuvole

n. 2


 “E’ meglio essere infelicemente innamorati che infelicemente sposati!” (Guy de Maupassant)                                                                                                       Colonna sonora L’amava. Non c‘erano dubbi in proposito. Amava tutto di lui: il suo sguardo dolce, la sua mano morbida che l’accarezzava scorrendo lenta lungo la schiena, la sua sollecitudine nell’assicurarsi che stesse bene, che avesse cibo a sufficienza e che tutto per lei fosse a posto. Lui non le chiedeva quasi nulla in cambio: solo che fosse lì, dentro casa sua, sempre pronta ad accoglierlo felice al suo rientro, che magari gli si strusciasse un po’ addosso, che lo coccolasse con la sua morbidezza avvolgente. E lei, da parte sua, lo amava incondizionatamente.Gli teneva compagnia restandosene in silenzio nei suoi momenti difficili, lo guardava con devozione infinita mentre lui leggeva il giornale in poltrona e si, accovacciava paziente sul divano di fronte aspettando che lui tornasse finalmente a posare lo sguardo su di lei.C’era inoltre una cosa tra loro (e di questo lei ne era molto consapevole) che lo faceva impazzire e lei non si sottraeva mai a quello che considerava suo compito precipuo: regalargli piacere perché, in fin dei conti, il piacere di lui era anche il suo. E così, almeno una volta al giorno, essenzialmente sul far della sera, si sdraiavano entrambi sul letto e lui iniziava a carezzarla piano, con la dolcezza e la lentezza pigra in cui era maestro. Lei rispondeva arcuandosi e allungandosi, rannicchiandosi contro di lui e spingendolo piano in un finto rifiuto.  Poi, dapprima sommesso e via via sempre più ridondante, ecco che arrivava il suo piacere, con un suono che tutti potevano udire. Lui lo ascoltava rapito, mentre sotto le sue calde mani lei dava avvio a delle vibranti e rumorose fusa.In quei momenti, chiunque avrebbe definito il loro amore assolutamente perfetto.