come le nuvole

n. 3


 “Quando si è innamorati basta un niente per essere ridotti alla disperazione o per toccare il cielo con un dito” (Giacomo Casanova)                                                                                                       Colonna sonora Appena Elena salì sul pulmino e lo vide si rallegrò per aver indossato il suo abito preferito.Lui era seduto due sedili avanti sulla destra ed era bellissimo. Mentre sperimentava un sentimento di attrazione così forte da farla impallidire, desiderò solo starsene lì, ferma a guardarlo e che lui si girasse e ricambiasse il suo sguardo.Più tardi lessero l’elenco dei nomi e seppe che si chiamava Enrico. Trovò quel nome semplicemente perfetto per uno con gli occhi grandi e verdi, i capelli lisci e il naso dritto.Nel corso di quella incantata mattina cercò in tutti i modi di farsi notare e finalmente ci fù un attimo in cui Enrico si girò verso di lei e i loro occhi si fusero in un istante di eternità. Poi però lui spostò lo sguardo più in alto della sua testa, su Matteo che stava dietro di lei e gli sorrise e si avvicinò per parlargli piano, la facce vicine, i sorrisi complici.Elena avvertì così dolorosi i morsi della gelosia che non riuscì a mangiare nulla di quello che aveva con sè.Quando la campanella squillò, uscì in lacrime dall’aula dove frequentava l’ultimo anno d’asilo e gettandosi tra le braccia di sua madre esclamò sconfortata: - Mamma, l’amore è troppo doloroso!