come le nuvole

che fine ha fatto Roger Rabbit?


 "Nel destino di un uomo a volte c'è una fine del mondo fatta solo per lui" (Victor Hugo)Sono stata a lungo indecisa e, ancora più a lungo incapace di pensarci persino su.La domanda era ed è: comunicare ancora o no con i miei amici di blog? Persone virtuali ma che tuttavia, a distanza di mesi, passano e salutano, scrivono in p.v. e lasciano parole che scaldano il cuore?Insomma è meglio che vaghino ancora per un po’ nel regno delle ipotesi a chiedersi che fine ho fatto per poi, col tempo, dimenticarmi definitivamente, senza sapere mai ? O è preferibile che conoscano la verità anche se non è allegra, ne cazzeggiante, né spiritosa nè, tanto meno, simpaticamente “happy end”?  Bè, la risposta l’hanno data i miei globuli bianchi (col contributo importante di quelli rossi). Da qualche giorno sono infatti risaliti in numero e vivacità e ho di nuovo la forza di pormi quesiti frivoli e persino di sedermi al computer a battere sui tasti. Così, per coloro che volessero conoscere il motivo per cui ho abbandonato il fantastico, rutilante, meraviglioso mondo blog, farò outing. Ho un cancro. Fine dei giochi. Fine del cazzeggio. Cambio di ogni priorità, abitudini, scala dei valori, usi di vita, quotidianità. Praticamente una sopravvissuta di Hiroshima.Addio shopping, programmazione del pranzo dell’ 8 dicembre, vacanze di Natale, sogni sul dopo pensione….Addio noia esistenziale, problemi di lavoro, avvisaglia di rughe e “accidenti piove !”Al momento faccio i conti con la Morte. Che adesso per me esiste, ha una consistenza, mi è vicina e chiede che io la guardi. Potrebbe volermi subito o lasciarmi ancora qui, per un tempo e un modo, che deciderà lei. E sapete qual è la cosa che trovo particolarmente difficile da accettare e che mai mi era capitato di sperimentare prima? Che io non posso fare nulla, assolutamente nulla, sono totalmente impotente: non ho nessun margine di manovra Non posso scappare in una isola deserta e vivere di pesca. Non sarebbe utile cambiare identità, ne esiste un bunker dove nascondermi.Nulla potranno le braccia forti e protettive dei miei parenti ed amici, ne mi verrà in soccorso il lavorio della mente con strategie e contromosse. Non fanno barriera i soldi, le promesse, i giuramenti. Inutilizzabile il pianto, inservibile la rabbia del “perché proprio io!”, spuntata l’ironia e ridicola la parte di donna forte e cazzuta. Niente e nessuno può alcunché per me…. Solo Dio. E, al momento è a Lui che dedico i miei migliori post….