come le nuvole
le guardi e credi di poter parlare di loro, di aver catturato la loro essenza ed ecco che sono altro e ancora altro e non le puoi incasellare, descrivere e neppure toccare...
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"Io sono colui che urla nella notte, io sono colui che geme nella neve, io sono colui che mai vide la luce, io sono colui che ascende dall'abisso. Il mio cocchio è il cocchio della morte e il mio respiro è il soffio del maestrale. Le mie prede sono i freddi morti" (Howard Philips Lovecraft)
Tempo fa scrissi un post sulle mie paure infantili. Niente di originale, solo paure che molti hanno sperimentato. In una elencazione non gerarchicamente significativa una delle principali era quella di non permettere mai che una mano o un piede mi penzolassero fuori dal bordo del letto nelle notti buie. Chi mi avrebbe garantito che una adunca mano nera, dotata di unghie ricurve e vene in evidenza, non fosse in agguato sotto il letto aspettando solo un input adeguato per artigliarmi e trascinarmi nel suo mondo di orrori senza nome?
E che dire di quando una inestinguibile arsura mi convinceva a lasciare il mio caldo e sicuro letticciolo per percorrere il corridoio di casa dei miei e giungere tremebonda fino alla rassicurante luce del frigo aperto, vero faro nei procellosi mari delle mie angosce infantili? In quella disgraziata evenienza sulla strada del ritorno, mi sforzavo di non pensare al qualcuno che, dietro le mie spalle, ancora troppo lontano per sfiorarmi la spalla ma in progressivo ed inarrestabile avvicinamento, mi avrebbe prima o poi agguantato. Era uno sforzo immane. Proseguivo un passo dopo l’altro in un corridoio improvvisamente lungo ed ostile e nel silenzio, evitavo di ricercare conferme alla presenza dell’innominabile putridità, bavosa e strisciante, perché anche un leggero respiro, uno scricchiolio, uno spostamento d’aria me ne avrebbero dato conferma e allora sarei stata persa. Per questo ho sempre adorato avere per casa un gatto cui attribuire suoni e movimenti originatisi dal sonno della ragione.
E che dire di una stanza in penombra? Quando le ombre inghiottono la luce e la risputano fuori con nuove identità? Ed ecco che il giaccone verde col cappuccio contornato di pelliccia si trasforma in un uomo seduto sulla sedia, i capelli ritti sulla testa e la lama di un coltello che sbarluccica là dove la luce di un abajour acceso in fretta, rivelerà un innocuo gancio della zip.
Ieri notte, e non mi accadeva da tempo, ho sognato un qualcosa di non amichevole che mi rimboccava le coperte, stringendomele sulle spalle. Il suo tocco sul piumone era sempre più pressante e presto non avrei più avuto dubbi e lo avrei guardato dritto in faccia: un essere estraneo ed alieno con me nella notte, sul mio letto, accanto al mio corpo dormiente. Nella dimensione spazio temporale che consentiva la nostra coesistenza, agitavo convulsamente le gambe senza ottenere movimenti significativi. Ero paralizzata. Gridavo disperatamente, ma non usciva fuori nessun suono che servisse ad allertare mio marito disteso accanto a me, rassicurante ed irraggiungibile. Gridavo “Mammaaaaaa!” perché, quando l’indescrivibile stava per avere la meglio sulla mia mente, ero tornata ai miei sei anni. Il tempo era fermo, io ero immobile e nessun suono usciva fuori per raggiungere il mondo ordinato e rassicurante in cui di solito vivo. Poi, con uno sforzo immane ecco che un mugolio, un semplice “ummmhmmm” è riuscito a trovare un varco nella mia gola e mio marito si è mosso debolmente. Ce l’avevo fatta. Ero rientrata in questa dimensione e per un po’ sono rimasta attonita ad analizzare l’incubo con una prudenziale mano a contatto della schiena del maritonzo.
La mattina seguente davanti a caffè e TV vedo un orripilante Scilipoti artigliare senza pietà ne ritegno neri e gay. Una classe al potere di abominevoli uomini con la pappagorgia disposti a vendersi la madre pur di non intaccare acquisite prebende, triple pensioni e consulenze in una riedizione della Corte di Versailles e che, per sanare il debito, vogliono scuoiare vivi pensionati ed operai. Ed allora, istintivamente, ho teso la mano a colui che sotto al mio letto aspetta fiducioso, ho cercato la bava bolliforme che striscia nei corridoi bui e sorriso all’uomo nero seduto di fronte al mio letto in penombra. Li ho invitati tutti a mangiare una pizza per sabato prossimo. Preferisco avere in circolo dosi massicce di adrenalina che sopportare gli attuali conati di vomito.
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Sexy, no?
anche io ho paura a lasciar scivolare il piede fuori dal bordo del letto.....ma che c'avranno raccontato quando eravamo piccole?!?:))
E hai proprio ragione. Da quegli incubi ti svegli e sono finiti, dagli orrori adulti di una nazione che stà sull'orlo del precipizio in mano ad incompetenti corrotti i quali, vista la nave che affonda, pensano solo ad arraffare, no!!!;(
Vedo che di "paura, eh?" sei un vero esperto....;))))))))))
Abduction.
Povere moschine!!! Mai avrei pensato di solidarizzare con una mosca!;)
Abduction
Abbraccia per conto mio tuo marito con cui solidarizzo...Sono incubi davvero spiacevoli e meno male che li faccio di rado...;)))
Sul cappottino nuovo sono incredibilmente daccordo con te...Mi ci vuole proprio...;))))))))))))))))
Lui non conosceva gli orrori che conosciamo noi....;)
Tu sai cosa vogliono dire queste parole, come molti di coloro che ti leggono, ma le traduco lo stesso, perché è ciò che noi italiani dovremmo dirgli, soprattutto quelli di centro destra, di cui ha fatto a pezzi valori, etica, dignità, morale...e consenso...anche se la connivenza di tutti questi anni con il loro Capo non gli fa certo onore, vista l'inettitudine manifesta, la volgarità, l' insipienza, la boria, l'arroganza di questo nanuncolo che non sa e non ha mai saputo cosa voglia dire essere uno Statista.
Ecco quale è il vero INCUBO del popolo italiano, e allora, amici e compagni, sia di destra che di sinistra, tutti insieme in coro, ripetiamo quanto scritto dal Financial Times:
In nome di Dio, dell'Italia e dell'Europa, Berlusconi VATTENE.
Non sarebbe male se tutti gli italiani onesti inviassero un Telegramma a Palazzo Chigi di questo tenore, se volete anche in dialetto:-))))))...
Ciao pulzella....
Un abbraccio ....CARLO!
...(ehi, ma forse lo abbiamo pensato!!! Il problema è che se non c'è, unito all'invocazione, un poderoso calcio nel culo, non mi pare che i risultati siano eclatanti!)....;)))
Ciao a te, carissimo!
P.S. le cimici ci sono anche in puglia. l'altro giorno ne ho accompagnata educatamente una fuori prendendola in mano... la mano ha puzzato per ore... bleah...
(mi scuserai se non ti stringo la mano e mando solo un bacio sulla punta delle dita...le mie di dita, eh!)....;)))))))
Quando sento che "i ristoranti sono pieni e non si trova posto in aereo" e il giorno dopo non c'è la presa della Bastiglia penso che forse siamo irredimibili...;(
Una schiera enorme ed eterogenea, poiché composta di opportunisti, sfaticati, arroganti: tutti sotto il denominatore comune del volere qualcosa, senza fare ciò che è dovuto per ottenerla.
Questo sono mostri veri.
Stanno in mezzo a noi, anche di giorno. Ma noi non li vediamo. Li scorgeremmo (forse?) se indossassimo gli occhiali colorati di cui parla Jose' Echegaray nella sua inquietante novella.
Lo sò che hai ragione. Anche io ho ascoltato signore e signori (per la verità ultraottantenni) che o lo amano alla follia o affermano che "sono tutti uguali" per cui si rassegnano al barzellettiere...
A volte mi lascio prendere dallo sconforto, perchè non c'è di peggio di un popolo che non sà riconoscere i propri diritti e accetta il proprio stato di servi della gleba!....;(
In entrambi i casi però nemmeno tu puoi sfuggire all'incubo di una classe politica inetta ( a voler usare un eufemismo!)...;)
Ecco speriamo che sia questa la volta buona che ci liberiamo da un incubo durato poco meno di 20 anni...
Certo che noi italiani siamo cocciuti e ottusi: per 20 anni ci siamo sollazzati con il regime fascita, e ora con un altro regime parafascista che ci ha anche ridicolizzato in tutto il mondo...visto che i tempi sono cambiati si sperava fossero cambiati anche gli italiani...Macchè, sembra proprio che siamo sempre dei masochisti o degli stupidi furbetti...e la Chiesa, come le stelle, e come sempre, stette a guardare lo sfascio morale del Paese.
E per fortuna che abbiamo un Papa tedesco, pensa tu se fosse stato italiano:-)))))....
Ciao ragazza....CARLO!
Speriamo che vada a godersi la casa di Antigua prima di aver distrutto tutto...;(