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DEL DIALETTO ( seguito)


Dialetto: la prima forma linguistica appresa in famiglia, perlopiùusata nel contesto domestico. E' una lingua di affetto che, ormai,ci  riporta  indietro nel   tempo e  ci ricorda i nostri vecchi che laparlavano comunemente  nella vita  di relazione  quotidiana. Perun  certo periodo  e, a  partire  dall'ultimo  dopoguerra,  il dialettospecie  al  Sud, è  stato  ( se  così si  può  dire)  alquanto  snobbatoper la necessità di un più agevole apprendimento della lingua italia-na, talchè, ad  un  certo  punto, ai  nostri figli è venuto  a  mancareil risvolto popolare e  locale  del nostro dialetto.In seguito e soprattutto per l'interesse rivolto ai dialetti da linguistie scrittori (cito,fra tutti, Pasolini) quale genuino ed efficace modo dicomunicare, per la ricchezza dei modi di dire, dei  proverbi e, infinecome   varietà  linguistica  da studiare, approfondire e di cui riappro-piarsi, il dialetto  ha  ritrovato  il  suo spazio  vitale  ed è stato ancheriproposto come conoscenza nelle scuole, specie nelle Primarie, dovei più  piccoli,  ormai  avvezzi  ad  esprimersi solo  in  Italiano, poco  oniente sapevano del dialetto locale. Nella mia città, vari  Autori hannorivolto  attenzione al dialetto locale, facendone materia di studi quantoalla fonetica, alla grammatica ed alla sintassi e pubblicando persino undizionario. Altri  hanno rivolto al dialetto la  propria  creatività artisticascrivendo e musicando canzoni dialettali ed altro. La loro opera è statasempre  molto  apprezzata  e  il loro impegno ritenuto encomiabile.Per  loro  merito, la  nostra  lingua  locale,  popolare,  intima, sarà neltempo ereditata, quale  patrimonio  della  realtà  storica  e  domesticadella città in cui sono nata e risiedo.                                        Maria Teresa Savino                                Quando cammino per i vicoli  sento come una voce anticache mi sospira e pare  un sogno di cavalieri e di madonne.Quando mi perdo nei vicoli, io sento ancora un canto anticoche mi racconta di innamorati, di finestrelle e di serenate. E giravano le voci, come una sera,(Ritornello)come di un cuore antico che non sa più frenareperchè sei bella tu, come una volta tu:stradine consumate che sanno ancora incantareperchè sei bella tu, senza peccati tu, chiese di santie luce sulle paure e sulle miserie. Quando mi avvio per le stradine, sento ancora un pianto anticoche sale in cielo per i canali e  indica la strada per S.Michele.Quando giro per le stradine, vedo come un sole anticoche illumina i palazzi con i giardini e mi dà speranza. Ritornello: E giravano le voci come una volta, ..                 in questo cuore antico che non sa rassegnarsi                 perchè sei bella tu ( ecc... )