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P O E S I A E MEMORIA


" E tu,Cielo, dall'alto dei mondi  sereno, infinito, immortale,  oh, d'un pianto dI stelle lo inondi quest'atomo opaco del male."  Sono  questi gli  ultimi versi della notissima "10 agosto"di  Giovanni Pascoli, una poesia  del  grande  poeta  cheimparai alle  Elementari  e  che, indelebilmente, si  fissònella mia memoria, in  uno con la  profonda commozioneche suscitò, in me bambina, per la sua tragica similitudine.In  queste notti affocate, nel ricordo della  poesia,più  chescrutare il cielo, in  cerca di  stelle  cadenti, vorrei che  si riflettesse  sul male  che, sempre  più, attanaglia  questonostro mondo e sul dolore che la malvagità umana provocanella vita di tanti innocenti.Per quanto riguarda i versi proposti, son sicura che moltinon li ricorderanno e che la maggioranza dei ragazzini nonne  avranno  mai  sentito  parlare, perché, attualmente, lapoesia in genere, molto poco è proposta nella scuola primaria.Molto poco anche dopo. In  genere, si sottovaluta l'importanzadel  "mandare a memoria, sterile  esercizio ripetitivo  e noioso."E così, le fugaci letture  e  relative  spiegazioni, ammesso  chesiano proposte agli alunni, scivolano come olio dalla loro mentee svaniscono. Ho  sempre  ritenuto  che  imparare  a   memoriale più  belle  e  significative  poesie  dei  grandi  fosse  utile  non solo  come  esercizio  mentale, ma  per  affinare, nei  discenti, il gusto del bello, per  stimolarli  alla  riflessione, aprirli  ai sentimenti,spingerli  a  manifestarli  con naturale  semplicità; che  quel  lungo,spesso noioso esercizio valesse  ad assicurare  un vero patrimonioal loro spirito e a renderlo archivio prezioso di meraviglie artistiche,reperibili nel tempo, sempre più godibili e gratificanti.