io e gli altri

Del silenzio


Ci sono silenzi che valgono mille parole e molto spesso è nella qualità dei silenzi che si misura la bellezza della conversazione. Questa notte vorrei dipingere piuttosto che scrivere. Tanto più facile sarebbe descrivere l'incanto, tanto più facile. Avere il dono di mettere su tela la propria anima, il proprio ricordo, le proprie emozioni, deve essere una cosa meravigliosa. Questo talento non mi è proprio e questa notte mi manca. Per prima cosa, dipingerei un fondale blu notte ed un cielo stellato, solcato da una Luna timida e sorridente. Al centro l'Orsa Maggiore e sul basso orizzonte, Orione nascente. Lei che indica con il dito quelle stelle e lui che non riesce a staccare lo sguardo dai suoi occhi. Con piccoli e infiniti colpi di pennello farei le luci della città vista dalla collina: luci delle case, lampioni e auto in corsa. Con il giallo farei la cupola della Basilica la cui luce illumina tenue l'ampio piazzale. Con il verde scuro farei una panchina sulla quale, inetricabilmente intrecciate, sostano due figure con cappotti grigi: asole dentro le asole, maniche dentro le maniche, tasche dentro le tasche. Quello che non potrei dipingere è l'odore dei capelli che mi sarà impossibile dimenticare. Quello che non potrei dipingere è la musica che avvolge tutte le cose, una musica magica proveniente dal buio. Quello che non potrei dipingere è il battito dei cuori Quello che non potrei dipingere sono le domande sospese, il senso di giusto e di sbagliato taciuto Quello che non potrei dipingere sono le parole dette e quelle non dette Quello che non potrei dipingere è quel senso di dolcezza che improvvisamente irrompe a invadere tutto Quello che non potrei dipingere vive in me. Mi colma. Trasforma i miei giorni in vita.