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Sera di Natale


Il  giorno volge al termine.  E’ stata una bella giornata,  serena e movimentata,  come sempre quando i ragazzi sono tutti insieme.   
Non si contano i fagioli che si sono tirati durante la tombola,  scombinando le cartelle.  Da anni vorremmo passare a quelle più moderne,  senza fagioli,  ma è troppo divertente così.Come al solito ha quasi sempre vinto il maggiore,  il fortunello di famiglia.  Per far vincere anche gli altri,  oltre alla tombola,  da tempo abbiamo istituito il tombolino e la tomboletta,  ma anche così ….
Quando attorno all’albero (non riesco a raddrizzarlo) ci scambiavamo i regali (niente rollerblades,  protesterò con Babbo Natale; sembra che nessuno voglia avere sulla coscienza una casalingarotta) immaginavo di essere un alieno che entrava in casa mia e fra musiche,  addobbi,  pacchi e pacchetti cercasse di capire cosa stava succedendo.  Impresa improba!Mentre preparavo il pranzo e apparecchiavo la tavola col servizio bello e i cristalli più scintillanti,  pensavo a un’altra donna,  la cui impresa ricordiamo oggi.A modo mio pensavo a Maria,  una gran donna.Mi piace pensare che Gesù,  avendone il potere, come madre abbia scelto la migliore.  Che non deve essere stato facile essere la mamma di un bambino speciale come lui.  Ma lei era una donna pratica e riflessiva allo stesso tempo.Quando l’angelo le annuncia che, ancora solo fidanzata a Giuseppe,  darà la vita al figlio di Dio,  lei gli risponde:  Ma com’è possibile, non conosco uomo!  (Lo ricordo bene,  perché  tutti gli anni, la notte di Natale, rileggiamo tutti insieme la storia della nascita a Betlemme e io immancabilmente mi commuovo).
Solo Matteo e Luca parlano della nascita di Gesù,  gli altri due evangelisti sorvolano sulla faccenda,  e da maschi sono piuttosto avari di particolari. Ha partorito in una stalla, che il suo tempo si era compiuto (musica ici).  Con l’aiuto del solo Giuseppe?  Come falegname, dubito che avesse molta esperienza ostetrica.  E poi lei fasciò il bambino.Questo fa supporre che non fosse una sprovveduta e abbia affrontato il viaggio e la fine della gravidanza portando con sé il corredino del suo bimbo.Ma che gran coraggio ci dev'essere voluto.  Ricordo quando sono nati i miei bimbi,  come mi sentivo protetta e al sicuro in ospedale.Questi i pensieri che mi tenevano compagnia oggi.Ancora auguri a tutti,  ma proprio tutti,  anche a chi non riesco a raggiungere.
P.S.  Ispirata dal messaggio natalizio di stuntman,  aggiungo la foto del mio fedele e sempre vigile guardiano dell'albero di Natale.