Maria e il rientro in Bielorussia. Uno spunto di riflessione
di Loris Lauretano/ 02/10/2006
Prelevata con un blitz improvviso dei carabinieri e riconsegnata alle autorità di Minsk. Finisce così la vicenda di Maria, la bimba bielorussa che era stata nascosta dalla famiglia affidataria italiana e ritrovata un paio di giorni fa.
Prelevata con un blitz improvviso dei carabinieri e riconsegnata alle autorità di Minsk. Finisce così la vicenda di Maria, la bimba bielorussa che era stata nascosta dalla famiglia affidataria italiana e ritrovata un paio di giorni fa. La piccola, 10 anni, è tornata così nell’istituto del suo Paese dove - è stata lei stessa a denunciarlo - avrebbe subito violenze.
Maria Chiara Bornacin e Alessandro Giusto, la famiglia affidataria.
"Non mi sento colpevole, ci sono delle leggi superiori a quelle degli uomini che io mi sono sentita di rispettare". Nessun pentimento da parte di una delle "nonne" di Maria, parlando delle proteste delle altre famiglie affidatarie, che si erano viste bloccare l’affido dopo la scomparsa della bambina. "Abbiamo pensato alle altre famiglie, ma non avevamo altra scelta. Per 3 anni abbiamo bussato a tutte le porte. Siamo stati diverse volte in Bielorussia e abbiamo toccato con mano quel tipo di realtà. Abbiamo visto quegli orfanotrofi. E siamo anche sicuri che comunque il flusso delle adozioni non si sarebbe bloccato perché dietro ci sono parecchi interessi".
La signora, con voce emozionata, aveva spiegato un fatto inedito della vicenda: durante i 3 anni in cui Maria era stata data in affido temporaneo alla coppia italiana, i due coniugi avevano rinunciato ad avere un figlio loro per non interrompere le pratiche di adozione. La "nonna" si era detta sicura che nascondere la bambina sia servito a tutelarla: "Non mi sento assolutamente colpevole. È stato solo un gesto d'amore".
Nella stessa mattina del 28 settembre i coniugi Giusto, affidatari italiani, si erano detti addolorati per il suo ritrovamento: "Non abbiamo dormito per la preoccupazione di come potesse stare la bambina sola, in un letto sconosciuto, senza neppure le due nonne". I "genitori" avevano detto di sapere dove era, ma di non l’aver vista né sentita ed hanno avuto paura che la bimba potesse fare qualcosa di sconsiderato nella notte.
Riportiamo una lettera ricevuta il 30 settembre da Assuntina Morresi, responsabile del sito Internet Stranau.it.
Ciao a tutti,
sono innanzitutto una madre di quattro figli, di cui uno in affido, e non posso proprio fare a meno di scrivervi quello che state per leggere.
La piccola Vica (sta per Victoria, il nome vero di Maria, la bambina di dieci anni bielorussa che è stata nascosta per evitarle il rimpatrio nell'"orfanatrofio" da cui veniva, e nel quale pare fosse stata sottoposta a violenze e sevizie, tanto da volersi suicidare all'idea di tornarvi) è già in Bielorussia.
I coniugi Giusto con Maria, la bambina bielorussa in affido.
Ieri sera i carabinieri hanno fatto un blitz nell'istituto religioso in cui era stata portata - di quelli che fanno ai mafiosi, tanto per intenderci - e l'hanno caricata su un volo privato consegnandola alle autorità del suo paese. Come si fa con un pacco postale. Senza aspettare il pronunciamento dell'autorità giudiziaria, a cui i coniugi Giusto erano ricorsi in appello. Ci si è avvalsi della sentenza del Tribunale dei Minori, emessa l'11 settembre, si è prelevata la bambina alle otto di sera, l'hanno caricata sull'aereo e via, chi si è visto si è visto.
Chiaramente questo blitz è stato concordato con il governo italiano, altrimenti i carabinieri non l'avrebbero potuto fare. Una vergogna indicibile, hanno cercato di fare tutto velocemente e di nascosto: possiamo solo immaginare cosa sarebbe successo se ci fosse stato Berlusconi, anziché Prodi: una sommossa, si sarebbe gridato al governo fascista, il ministro Mastella - che ha gran responsabilità in tutto questo - sarebbe stato costretto alle dimissioni, sarebbe stato dichiarato fascista, e chissà cos'altro.
La famiglia Giusto si era dichiarata disponibile a sostenere a distanza una famiglia bielorussa che eventualmente avesse adottato la bambina, "L’importante è che non venga portata via da noi con la forza e che possa essere curata in Italia per il tempo sufficiente a farle superare il profondo trauma che ha subito". E invece, trattata come neanche i terroristi islamici.
Il presidente del Comitato Internazionale dei diritti umani, Yasmin von Hohenstaufen, si è rivolta all'Aja, all'Unicef e al Tribunale di Strasburgo per denunciare la Bielorussia di abuso di potere e di crudeltà mentale e associazione a delinquere in omissione di presunti abusi contro l'infanzia.
È chiaro che quanto fatto dai coniugi Giusto costituiva un precedente pericoloso, e non so se effettivamente abbiano percorso tutte le strade possibili prima di nascondere la piccola.
È chiaro, e lo capiamo tutti, che se si avalla il fatto che se uno vuole bene a un bambino, se lo prende arbitrariamente, inizia una bagarre che non finisce più.
Ma qui non parliamo dei soliti casi in cui si prende un bambino in affido, più o meno temporaneo, ci si affeziona, ed è un dramma vederlo ripartire. Qui ci sono serie possibilità che la bambina abbia subito violenza.
E quindi, che fretta c'era? Perché un blitz? Perchè non aspettare che la bambina si riavesse da questo periodo burrascoso? Potevano farlo nell'istituto dov'era ricoverata, anche affiancandola con personale anche bielorusso. Non dico che non doveva tornare, ma allora, perchè non hanno portato in Bielorussia anche i genitori italiani affidatari della piccola, ad accompagnarla? E comunque, se questa bambina è orfana, e ha trovato in Italia una famiglia che ama, per quale motivo vogliono tenerla in orfanatrofio dove non vuole stare? In Europa si dà la pillola del giorno dopo a ragazzine di dieci anni, gratis, senza dirlo ai genitori, si "rispetta" la loro libertà sessuale: perché non si tiene minimamente conto della volontà di Vica, delle sue condizioni accertate comunque anche da specialisti.
E comunque, in un caso come questo, anche ammesso che ci sia il dubbio (che non mi pare ci sia) che si sia inventata tutto, non varrebbe la pena approfondire il caso, per capire quanto c'è di vero?
La legalità, che ipocritamente e vergognosamente i nostri ministri invocheranno, non equivale alla giustizia. La legalità non è giustizia. Era legale la schiavitù, era legale la stella gialla per gli ebrei, è legale l'aborto.
Io ho mandato una lettera, firmata, all'ambasciata bielorussa in Italia, al ministero degli esteri e al ministro Mastella, in cui chiedo notizie della piccola Vica. Nell'oggetto ho scritto: richiesta informazioni. E nel testo: voglio sapere dov'è Vica. Voglio sapere come sta. Se volete chiedere anche voi, clicca qui per l'indirizzo dell'ambasciata della Bielorussia in Italia. Invece, clicca qui per l'indirizzo del Ministero agli Affari Esteri dell'Italia a cui chiedere informazioni. E clicca qui per l'indirizzo di posta del ministro Mastella. Il concetto è: vogliamo sapere dov'è Vica, e come sta. Vogliamo avere sue informazioni, attendibili e chiare, verificabili.
Buona giornata |