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BAZINGA !!!

Solo un attimo per scrivere quanto siamo felici.

Oggi, tornando a casa verso l'una con piccolo e nuora, ho visto due tizi camminare con le valigie lungo il vialetto.

Sorpresa!!!  Era il grande col medio. Quatto quatto era andato a prenderlo in aeroporto e ce lo stava portando a casa.  Mai avuto regalo più grande.

Naturalmente, dopo una tregggiorni di pomodoro, non avevo nulla di pronto, ma una buona pasta salva anche le cuoche più sprovvedute.  Poi la corsa di Valentino ha unito nel tifo i maschi di casa.

Ora i figlioli sono andati insieme a giocare a paint ball, mia nuora da sua sorella e noi dog sitter qui a goderci il fresco dell'aria condizionata  (a fine agosto. Ma che estate infinita è questa?). 

E a riprenderci dalle emozioni.

P.S. Per tornare da Washington ha fatto scalo a Mosca!  Viaggio lunghissimo, ma elogia la gentilezza e la qualità dei pasti serviti da Aeroflot.

Solidarietà del pomodoro

Desiderosa di togliermi il pensiero del pomodoro, ho controllato l'attrezzatura prima di imbarcarmi nell'avventura e, zac!, il fuoco principale del piano cottura, essenziale per il mio pentolone da Maga Mago'  non funziona. 

Ho cercato di capire quale fosse il problema e zac!  m'è rimasto un pezzo in mano.

Di volata a un negozio qua vicino, ho scelto un nuovo piano cottura che arriverà fra una decina di giorni.

'Dai, mi serve per fare il pomodoro'  'Ahhh sì, e tu come lo fai?'  'Un po' solo pomodoro, dell'altro con tutte le sue verdure dentro, cipolla aglio e bla bla bla'  'Io solo con cipolla e pomodoro'  'Ma come faccio senza fuoco, con la forza del pensiero? Sigh!'  'Senti, potrei togliere il piano  cottura da una di queste cucine e farmene arrivare un altro con comodo. Poi magari mio fratello viene a montartelo oggi pomeriggio.'  'Grazie, sei un tesoro. Ora posso prenotare il pomodoro da Carlevari'  'Anche tu vai là?  Ha sempre ottimi prodotti' e bla bla bla.

Grazie al pomodoro, il nuovo piano cottura arriva oggi pomeriggio e domani si comincia la sfacchinata estiva.  

Di nuovo a casa

Siamo tornati; un po' perché avevamo tanto da fare qui, ancor di più perché in montagna faceva freddo e non ci andava di accendere il riscaldamento ad agosto.

Ieri gli amici dei miei sposini hanno organizzato un pranzo di addio a base di pietanze americane.  Su richiesta del consorte ho preparato 'Mac & cheese', macaroni e formaggio, che, nonostante la mancanza del cheddar, o forse per quello visto che l'ho sostituito con la fontina portata dalla montagna, sono venuti benissimo.

Era un'occasione allegra velata da tristezza. Tante di quelle persone non li vedranno più, nonostante le promesse di sentirsi via skype, visitarsi, ecc. Si sa che la lontananza affievolisce tanti affetti.

Ma non quello dei nonni to be. Ho controllato il passaporto, è tutto in ordine e presto presento la domanda di visto.

Giusto a giugno siamo stati a Roma, in quelle giornate caldissime a ridosso del gaypride, per prendere il numero della previdenza sociale per me. A pensarci potevo chiedere anche il visto, ma non ci ho pensato. E' ben vero che 'chi no gà testa gà gambe'.

Mentre i bimbi crescono, ormai sono lunghi circa 37 cm. per 1 kg. di peso, i genitori stanno smantellando casa, vendendo tutto quel che con tanta cura avevano acquistato in questi 3 anni di matrimonio.

Tanti oggetti li ho presi io; da sentimentalona quale sono mi sto riempiendo la casa di 'doppioni' perché sotto sotto spero che ritornino così glieli posso ridare.  Mio marito borbotta, ma ci spera anche lui.  Abbiamo un bel dire che i figli sono frecce, che siamo contenti di questa opportunità, e lo siamo, ma in realtà facciamo fatica ad accettarlo.  

Meno male che per qualche mese il piccolo sarà a casa con noi, in modo da compensare un po' le assenze.  E la settimana prossima torna anche il medio, giusto in tempo per partire per l'Albania coi fratelli.

Noi faremo i dog sitter. Inizialmente avevamo deciso di accettare l'invito a questo matrimonio, ma quando ci è stata illustrata l'allegria di questi matrimoni tradizionali, leggi confusione frastuono e chiassosità, mio marito ha gentilmente declinato l'invito, per la salvezza della sua testa.  E io con lui.  E poi sono in ritardo col pomodoro, mi sembra un'ottima ragione.

Abbiamo molti progetti in cantiere. Primi fra tutti, ridipingere l'esterno della casa e sostituire la caldaia, poi alcuni pavimenti.

La casa sta cambiando un po' aspetto, abbiamo già cambiato i divani, perché volevamo sistemare tutto prima dell'arrivo dei bimbi, per poi goderceli in tranquillità.

Invece, finito di sistemare casa, ci regaleremo un viaggio in Svizzera col piccolo, l'ha chiesto lui e il suo desiderio di stare con noi ci ha riempiti di gioia. Quindi, si vedrà dove faremo la conoscenza dei bimbi.  Thanksgivingday quest'anno sarà molto speciale, abbiamo veramente molto per cui essere grati.  Dove ancora non si sa.

Poco prima di ferragosto siamo stati in tv. La nostra conferenza genealogica di maggio è stata trasmessa da Telechiara, la TV della curia. D'accordo, non è la BBC, ma è più seguita di quanto pensassi. Un'ora e mezza di trasmissione (abbiamo perso la prima mezz'ora perché non lo sapevamo)  durante la quale ho ricevuto un sacco di telefonate 'C'è tuo figlio in tv!', 'C'è tuo marito in tv!', perfino dall'Albania l'hanno vista (o almeno così hanno detto).

Beh, che dire, ero molto orgogliosa dei miei uomini, e di tutti i tabelloni coi miei antenati, con foto e documenti vari che sono stati debitamente inquadrati.

Good job, cpc!

P.S.  Giornata tragica per le borse oggi. Ha cominciato Shangai perdendo oltre  l'8%, seguita dalle borse europee  (Milano -7%) e a ruota da Wall Street dove il Dow è sceso di brutto di 1089 punti (il 6,60% circa) per risalire poi fino a - 380 punti, e ancora l'altalena va. Vedendo fluttuare i nostri risparmi il consorte ha sentenziato che  'Dovevamo investire in oro...'.  E io  'E' da tempo che ti dico che qualche collanina in oro non mi starebbe male, solo per investimento ehhh'.  Caspita, ero una maga della finanza e non lo sapevo.

Pazientina ovvero elogio della routine

Il portatile ha un rifiuto per me oggi, pazienza. 

Nel suo blog Sblog parla di routine con un certo malcelato disprezzo, ma si salva in corner nominandola routine 66, come la famosa interstatale americana. Poi prende ad esempio alcune sue giornate lavorative che proprio routinarie non sono. Almeno per me, che invero mi sembrano quasi preludio di vacanza, e per i luoghi e per i ritmi. 

Perché difendo la routine? Perché ho sempre amato la routine e invidiato chi ne aveva una. 

La  mia la voglio chiamare Pazientina. Perché mi piace così. Quando lavoravo, il dovermi alzare sempre presto,l'autobus strapieno, il badge da strisciare e amenità varie era un tour de force , non una routine. 

Routine è adesso, alzarmi e andare a prendere il giornale, magari fare colazione in bar con calma, sedermi su di una panchina a leggere il giornale, andare alla Coop con la borsa della spesa.

Routine è prendersela calma, entro dei confini scelti da me e per questo flessibili, ma che al tempo stesso mi evitano di dover scegliere o decidere,non è lo stesso, ma ogni volta. Beh, certe scelte sono per la vita, che se ho scelto di non fumare,vale una volta per tutte. Certe altre scelte sono più flessibili, preferisco la brioche alla crema o alla marmellata posso deciderlo giorno per giorno. La routine non è una gabbia, ma una comodità per una pigra come me. Fino al giorno in cui decido di sparigliare tutto se mi accorgo che il mio libero arbitrio viene affievolito ,ancorché da me stessa. 

In città, con tutti gli impegni non riesco ad avere una routine, ma solo una corsa per mete scelte da me, il che la rende più gradevole, ma sempre una corsa è che mi fa rimpiangere il ritmo della mia amica Pazientina. 

Non riesco a rileggere. Spero che non ci siano troppi errori, 

Clash of Clans

Cos'è che tiene uniti 3 fratelli in 3 Paesi diversi?

L'affetto di due genitori molto 'chioccia'?  Forse

L'amore fraterno?  Anche

Il comune background?  Probabile

Ma di sicuro il collante più forte è il gioco Clash of clans, Lotta di clan.

Lo ha cominciato anni fa il medio e poi ha coinvolto via via gli altri.  Ora son lì a prepapare attacchi e battaglie, erigere protezioni, armare eserciti, conquistare terre lontane e via dicendo. Nel frattempo chattano tra loro, in inglese of course, per non essere maleducati verso gli altri; così tutti poi sanno gli affari loro.

Il capo clan è un ragazzo portoricano che sta a NY, ma poi i figlioli costituiscono un loro particolare sotto clan, molto ristretto, visto che non lasciano entrare nemmeno il papà.

Novità in casa cpc

Il medio è venuto per qualche giorno a giugno, è stato a Cadice a trovare il fratello, quindi una settimana in Sardegna a innamorarsi di quel mare e di nuovo a D.C.  Nel frattempo è giunto alla conclusione che ne ha abbastanza degli USA e vuole tornare in Europa, Londra possibilmente.

Un mese fa è tornato anche il piccolo dalla Spagna; l'anno più bello della sua vita.  Ora, finiti gli esami, sta lavorando alla tesi; parole sempre più difficili, linguistica computazionale, o computativa, non ricordo bene. 

E pensare che fin dalle elementari ha dichiarato guerra ai numeri e ora deve darsi una spolverata di statistica. Poi si vedrà per il dottorato. Un passo alla volta.

Ma la novità più grande riguarda il maggiore.

A maggio la nostra neonata associazione aveva organizzato una conferenza su Storia familiare e genealogia. Il grande, e pure il papà, era fra i relatori.

Il figliolo ha parlato dell'emigrazione dal Veneto dal 1800 in poi, invero molto bene.

Altri relatori hanno affrontato altri temi, tutti interessanti.

Uno di questi veniva dagli USA e, nel riaccompagnarlo, parlando di sé, il figlio ha espresso il desiderio di far crescere negli USA i suoi bambini, perché non vedeva molto futuro per loro in Italia e forse era tempo di cambiare vita.

Parole le sue che hanno colpito il segno, perché nel giro di una settimana aveva il primo e pure un secondo colloquio e in capo a due settimane un contratto di lavoro per trasferirsi in USA.

E da allora è cominciata la corsa contro il tempo per preparare tutte le carte per la moglie, visto di immigrazione infinito per burocrazia perché son rimasti fermi alla guerra fredda, con la  fatidica data del 18 settembre, oltre cui non potrà più volare e i bimbi dovranno nascere qua.  Il figlio, comunque, a metà settembre dovrà iniziare a lavorare là, col timore di perdersi la nascita dei suoi bimbi. Ma, c'est la vie.

I nonni offrono tutta la loro collaborazione, anche se non gli dispiacerebbe vedere nascere i bimbi qui e spupazzarseli un po' prima della separazione.

Ora siamo al fresco a Lavarone. Luglio è stato micidiale e nostra nuora l'ha passato con noi, raggiunta spesso dal consorte.  E' stato un grande piacere averli, conoscere meglio questa ragazza;  che ora ci mancherà ancora di più.

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