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Post n°85 pubblicato il 22 Maggio 2009 da a_ciascuno_il_suo01
La ricostruzione dell’Aquila annunciata come la più mirabolante e tempestiva impresa di questo governo, sembra non essere più tanto urgente come un mese fa, quando Berlusconi si prodigava a baciare le vecchiette. Nonostante le rassicuranti dichiarazioni del premier, intervenuto al convegno dell'Ance: “Entro 6 mesi a partire dal primo maggio, saranno costruite 4000-4500 case per ospitare 13mila persone. Non vogliamo le baraccopoli!"... i terremotati cominciano a temere che placata la commozione nazionale, quella del terremoto non sia più una priorità nazionale. Certo 13.000 persone non sono uno scherzo soprattutto se gridate ai 4 venti davanti alle telecamente alla vigilia delle elezioni, peccato però che gli aquilani relegati alla vita da campo in tenda siano 33.457, disagiati e ben consapevoli che le case "vere", sia pure prefabbricate non si vedranno prima del 2010 e solo per il 13% degli aventi diritto, mentre tutti gl’altri saranno costretti ad aspettare a tempo indefinito i soldi promessi per la ricostruzione, dati con il contagocce fino al 2032…a questo piccolo e insignificante dettaglio non è stata data alcuna voce dai nostri telegiornali! Ma ormai siamo talmente abituati alle dissonanze fra le canzonette di Berlusconi e i fatti, che la cura ce la troviamo da soli; la giunta comunale del comune disastrato dal terremoto per consentire a chi possa di lasciare la tendopoli, il 12 Maggio scorso ha deliberato che chiunque abbia un cortile, un giardino, una piazzola da utilizzare, possa provvedere a proprie spese a realizzare un container o una struttura di legno, ad uso casa o negozio, non più alta di 6 metri e non più grande di 95mq. Saranno purtroppo costretti ad offendere il ben noto senso estetico del Premier! "La tenda inebetisce, massacra il morale, riduce l'intelligenza a zero e il corpo vitale di un lavoratore ad oggetto da assistere. Mangiamo bene tre volte al giorno, ci fanno fare la doccia e i bagni sono disinfettati due volte al dì... Le guardie ci controllano, gli infermieri ci aiutano e noi siamo lì reclusi e beati. Gente a cui il destino ha offerto prima della morte una vacanza, magari di merda, per un sacco di tempo". Antonio Pernotti, promotore nel campo base del più agguerrito comitato popolare. |
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