Creato da jakerussell il 04/05/2014

Magie di Venezia

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La Gondola.

Post n°2 pubblicato il 06 Maggio 2014 da jakerussell
 
Tag: Gondola

Quando si inizia a parlare di una città, qualsiasi città, penso debba fare un po' da prologo, l'argomento che in qualche modo possa essere definito "introduttivo". Si sceglie di solito quello che spiega le origini della città o che, in qualche modo, è legato ad essa, la caratterizza, insomma la identifica inconfondibilmente.

Penso che per iniziare a parlare di Venezia, della sua storia, delle sue calli, dei suoi campi, dei suoi canali, non si possa non cennare all'elemento principe che ha fatto grande questa città: l'acqua, quella della sua laguna, quella dei mari che le sue navi hanno solcato, quella che sale alta ancora oggi sommergendola pericolosamente, quella dei suoi innumerevoli rii segnati dalle scie che lasciano le imbarcazioni che li attraversano.

E fra le imbarcazioni più famose al mondo, vi è proprio la gondola, questo mezzo di trasporto che scivola silenziosissimo e sinuoso lasciando che le piccole onde che forma, vadano a morire dolcemente sulle rive dei canali dove passa.

Si tratta di una imbarcazione unica e affascinante. E' composta da particolari legni, che la rendono affusolata e bella a vedersi e le sue parti hanno dei nomi singolarissimi al punto tale da risuonare fiabeschi e misteriosi.

Iniziamo con lo "squèro" che non è un componente della gondola ma una specie di cantiere navale e il suo nome sembra abbia origini nella lingua greca con il vocabolo "eskharion" che vuole appunto dire cantiere, piccolo scalo adattato per il varo. Poiché Venezia cominciò a sorgere in un'intricatissima ragnatela di isolotti e canali, divenne di vitale importanza saper costruire imbarcazioni e, di conseguenza, gli squeri cominciarono a costellare la città della loro presenza.

A seconda poi, della costruzione, così vi erano gli squeri più piccoli e quelli più grandi ed importanti, atti alla costruzione e al varo delle navi che poi composero la flotta veneziana. Il più grande di tutti, fu lo "squero di stato", enorme, dove venivano costruite le più grandi e belle navi veneziane, il suo nome era ed è l'Arsenale, attivo in Venezia fin dal XII secolo.

Ma torniamo alla gondola e osserviamola più da vicino. Essa è composta da 280 diversi pezzi, fabbricati con 8 essenze di legname.

Per costruirne una, di solito ci vuole più di un anno. Una volta, la Gondola veniva costruita e ricoverata negli squeri come quello di San Trovaso. Essa, è lunga all'incirca 11 metri ed ha una caratteristica forma asimmetrica, con il lato sinistro più largo del destro. Viene condotta alla veneta, cioè con il gondoliere vogatore che si posiziona in piedi e rivolto verso la prua, vogando con un solo remo.

Il remo è più lungo di quelli di altre imbarcazioni e viene manovrato su un appoggio detto scalmo libero o forcola; esso, viene inserito nel suo apposito alloggiamento per poi esserne sfilato dopo l'uso.

L'asimmetria dell'imbarcazione, serve a semplificare e a bilanciare la conduzione a un solo remo. Col tempo, la asimmetria si è molto accentuata; infatti, alcuni progetti risalenti alla fine dell'Ottocento dimostrano che, all'epoca, la forma era solo marginalmente asimmetrica.

A prua, troviamo il tipico "pettine" detto anche "ferro di prua" (in veneziano fero da próva o dolfin). Esso, ha lo scopo di proteggere la prua da eventuali collisioni e, col tempo, è diventato anche un abbellimento. La sua forma rappresenta i sei sestieri di Venezia coi suoi sei denti rivolti in avanti, e la Giudecca col dente rivolto all'indietro. Il cosiddetto "cappello del Doge" che sarebbe l'archetto sopra il dente più alto del pettine, rappresenta il Ponte di Rialto, mentre la "S" che parte dal punto più alto per arrivare al punto più basso del ferro rappresenta il Canal Grande.

Su alcune gondole di più recente costruzione, vengono rappresentate anche le tre isole  di Murano, Burano e Torcello con le tre rifiniture, una sorta di ricami detti "foglie", poste tra le sei barrette anteriori.

Il ferro di poppa, detto "rico", molto più piccolo di quello di prua, ha essenzialmente funzioni di protezione dagli urti.

Nonostante la sua lunghezza considerevole, la gondola risulta molto più maneggevole di quanto si possa immaginare; questo è dovuto al fondo piatto e alla ridotta porzione di scafo immersa. Le manovre, però, richiedono una notevole abilità da parte del conduttore, detto gondoliere, il quale deve essere dotato di un senso dell'equilibrio molto sviluppato perché la posizione di voga all'estremità della poppa si rivela abbastanza instabile.

Nei rii stretti, è facile che si possano incontrare più gondole; per evitare scontri, vi è l'usanza di avvertire alla voce e, i tipici richiami (òhe), sono divenuti un elemento caratteristico della città, che come vedremo, offre la più dolce, soffice e incantevole visione di se stessa proprio quando emerge dalle sue acque, la sua anima originaria, quella che l'ha resa regina dei mari d'oriente.

 
 
 
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