IO E I MIEI COCCI

LA SALVAGUARDIA DEI BAMBINI E IL GUADAGNO DEGLI ADULTI


E’ proprio uno strano percorso quello che intraprendi quando decidi di dare una famiglia a un bambino abbandonato.Per le persone che incontri, per le leggi di cui vieni a conoscenza, per gli iter che sei obbligato a seguire.Ma, per quanto io mi giudichi proprio poco venale, la caratteristica che più salta all’occhio in questa “passeggiata di salute” sono i soldi che ti chiedono.Decidere di adottare un bambino all’estero significa necessariamente – secondo le leggi del nostro Paese - dare mandato ad un Ente autorizzato. Questo significa che dopo mesi di corsi preparatori, “trattamenti” psicologici, indagini di ogni genere (l’unica cosa che non ci è stata chiesta è quante volte al giorno ci cambiamo le mutande), ispezioni domestiche e un’udienza davanti a un giudice onorario, non puoi prendere il tuo decreto di idoneità e fare le pratiche di adozione in un Paese che ti richiede quest’unico documento.E no.Devi dare mandato all’Ente. Cosa non semplicissima intanto, perché alcuni hanno attese di mesi (e il tuo decreto vale UN anno) per “riceverti” e “accettarti”. Dopodichè i costi per questo mandato vanno dai 2.000 ai 6.000 euro. Costi per i “servizi resi in Italia”, li chiamano loro; ovviamente ci sono poi quelli da sostenere per il Paese di origine del bambino, che variano a seconda della tua scelta. Mi sono domandata “ma quando ho deciso di dare la mia disponibilità ad adottare, volevo comprare legalmente una creatura?”.No.Oh, no.