IO E I MIEI COCCI

Florentia


Tra quattro giorni ti rivedrò.Vorrei sedermi sugli scalini di p.zza Santissima Annunziata.Chiudere gli occhi.Respirare.Rivedere quelle donne – disperate? – che abbandonavano i loro fagotti nella Ruota, affidando il sangue del loro sangue a un destino sconosciuto.Ora più che mai riesco a sentire il dolore di questo luogo. E nello stesso tempo la sua pace. Ma mi toccherà far festa, stare in mezzo alla gente e sorridere molto, perché è per questo che vengo a trovarti, Firenze.Ho l’arduo compito di cancellare ogni ombra dal mio viso e non ascoltare i tumulti interni. Ma io sto male, lo spieghi tu a queste persone?Ho bisogno del tempo necessario per fare quell’inevitabile percorso in cui impari ad abituarti alla mancanza di una persona, anche se ci si incontrava poco, troppo poco.Alla morsa che ti stringe lo stomaco se pensi alle cose passate.Che col tempo s’allenterà. Adesso però io non ho voglia di festeggiare..