io e cassandra

Post N° 103


        
Sai, a volte quando ti penso, credo che se tu vedessi questo sfacelo ti farebbe male al cuore. Fa male a me... Qui sono passati decenni di storie, persone, lavori, impegno e...nullafacenza di chi, come sempre, come dappertutto, si ritiene libero di fare come gli pare in qualsiasi caso. Non so perchč, anche se si ha chiari i limiti della propria importanza (praticamente uguale a zero ormai, in quest'azienda allo sbando) non si riesce a restare indifferenti, nessuno di noi ci riesce. Con chiunque parlo qui, mi dice la stessa cosa: "E' una cosa che fa male". Nessuno di noi pensa di essere chissā chi, a parte i nostri "capoccioni" che si credono tutti menti eccelse, ma tra noi, comuni mortali che lavoriamo ogni giorno, nessun pensa di essere indispensabile. Sappiamo tutti che nel momento che ai Grandi Capi farā comodo, un bel calcio nel di dietro e via, eppure, vedere vendere tutto e svendere questo bel palazzo, sapere che non c'č un posto dove mandare noi, che da qui dovremo andare via per forza, perchč la Regione sta giā portando dentro i suoi, bč...da una tristezza, un dolore strano in fondo all'anima. Ormai sono ben pių di dieci anni che siamo in "ristrutturazione". Ricordo quando ne parlavamo insieme, quando dicevamo che il futuro non era roseo per noi che restavamo in azienda...Ecco, il futuro č arrivato: un barbone pieno di toppe, ogni giorno una nuova, che non sa pių come ricucire e si inventa espedienti che durano quanto il tempo di una boccata d'ossigeno per uno che sta annegando. Un barbone che non ha neanche dei cartoni con cui ripararsi quando la notte arriva fredda e dura... E' il segno evidente di come va il nostro Paese, non solo la nostra azienda. Ed ogni volta che ci penso ne provo un vero dolore. Ed ogni volta che pensandoci, ti penso, penso a quel che avrebbe significato per te, a quanto avevi amato il tuo lavoro, pur dicendo sempre "io non sono ferroviere, io lavoro in ferrovia". Sai papā, č duro continuare a combattere contro i sordi, non ci ascoltano affatto, non gli importa nulla di noi. Qui siamo numeri. Numeri da diminuire il pių possibile, da sfruttare al meglio, da spostare qui o lā, come pedine su di una scacchiera secondo come serve... Non mi arrendo, mi conosci, ma č dura, tanto. E mentre ti penso, mi manca il confronto con te, anzi papā, la veritā vera č che mi manchi tu. P.