io e cassandra

Post N° 115


Notte di abbracci lontani. E' così difficile restare calmi, continuare a dirle "sta serena, va tutto bene amore" quando nel cuore della notte tua figlia fa squillare il tuo cellulare per dirti tra le lacrime che si è appena svegliata da un incubo. Uno di quegli incubi che sembrano realtà, con dialoghi, volti, persone reali, situazioni possibili, scenari quotidiani. Un incubo, suo padre malato terminale di tumore, nessuno che l'avesse avvisata...Lo scopriva all'improvviso, tornando a casa. Detto così, nella luce del giorno, è uno dei tanti. Per lei stanotte, sola, è stato orribile. "Giurami che mi dirai sempre tutto, mamma. Giurami che mi chiamerai ogni volta che ne avrai bisogno. Ho il terrore che qualcosa accada mentre io sono qui..." Di notte tutto sembra più tetro, più difficile. Vengono fuori tutte le paure, tutte le incertezze. Viene voglia di mollare tutto e rifugiarsi indietro nel tempo...e invece bisogna anddare avanti, crescere...Erano le 2 circa, ho chiuso il cellulare alle 3.40. Un'ora e mezza abbondante, di coccole, di rassicurazioni, di discorsi seri, di lacrime sue piante a dirotto, di lacrime mie cacciate  indietro a viva forza. Difficile restare sereni, eppure, dovevo tranquillizzare lei, abbracciarla solo con la voce, con le parole...non potevo, non dovevo piangere. E una volta chiuso il cell. le ho mandato due messaggi. In uno le ho mandato un pezzo di una canzone di Pierangelo Bertoli che proprio ieri sera ho sentito in tv: "...canterò le mie canzoni per la strada, ed affronterò la vita a muso duro, un guerriero senza patria e senza spada, con un piede nel passato, e lo sguardo dritto e aperto nel futuro...e non so se avrò gli amici a farmi il coro, o saranno solo volti sconosciuti, canterò le mie canzoni a tutti loro, e alla fine della strada, potrò dire che i miei giorni li ho vissuti..." e nell'altro le ho scritto "dormi tesoro, papà russa. ^_^"