Creato da flyfishingintuscany il 29/11/2009

Luca Castellani

FlyFishing Tuscany Umbria Lazio

 

 

Il fiume Nera e le sue Mosche di Maggio

 

Anni indietro per la vacanza "grande" di pesca, la più importante dell'anno, quella che ricade nel periodo che va dalla fine del mese di maggio e l'inizio di quello di giugno, ho dato la priorità nella scelta del fiume dove recarmi a pescare a quelle acque che mi hanno dato la possibilità di poter pescare durante la schiusa o lo sfarfallamento della mosca di maggio. Quasi sempre: l'effimera Danica. Per rendere l'idea e cercare di far comprendere meglio quali sono le mie esigenze e piacere nella pesca, sono andato alla ricerca di tipologie di corsi d'acqua tipo chalck stream o similari , dove fossero presenti questi insetti. Cosi che i fiumi danesi dello Jutland, Conge Au o Skjern Au o il "sacro" Unec in Slovenia o il "mitico" Gacka in Croazia, quasi sempre, sono stati la scelta prioritaria per molti anni consecutivi della vacanza "grande", e non. Oggi con il mio mestiere di guida di pesca mi risulta più difficile allontanarmi dalle acque di casa perché quel momento coincide con un periodo di alta stagione per il mio lavoro. Sono comunque fortunato perché mi posso dedicare alle schiuse di Danica del fiume Nera. Con sincerità devo dire che le catture con le imitazioni di mosche di maggio nel nostro fiume umbro spesso coincidono con catture di pesci da ricordare, da foto, sia che ci si trovi nella zona di Borgo Cerreto o venticinque chilometri più a valle nel tratto di Ferentillo, quindi consiglio di non mancare all'appuntamento annuale della pesca con l'imitazione di mosca di maggio sul fiume Nera nella prossima stagione, ne vale veramente la pena . Questo anno abbiamo avuto con un inverno e una primavera che sono stati generosi con neve e pioggia. Basse temperature, spesso molto sotto la media stagionale, non ci hanno abbandonato fino ad inizio estate. Continue piene e livelli alti anche per problemi idraulici ci hanno perseguitato fino ad oggi rendendo più complicata, ad un occhio poco attento, la pesca. Probabilmente l'amministrazone provinciale di Perugia pensando che la frega naturale delle fario abbia sofferto queste condizioni, dovrebbe aver aiutato il Nera immettendo i nati in incubatoio di questo anno all'istituto ittiogenico di Borgo Cerreto, su tutta l'asta fluviale. Non possiamo che dire: <Grazie, Dott Natali, un bel lavoro>. Almeno credo che sia andata così, visto quello che si può osservare in acqua. Speriamo bene per il tratto del "libero". Questa, comunque, è la mia opinione. Ancora ad oggi siamo molto in ritardo con la stagione. Fine luglio, nella parte alta del Nera e si comincia solo ora ad intravedere la nascita del finocchio selvatico. Di solito già ad inizio giugno "mangia" i sottoriva creando rifugi per i nuovi nati ed in qualche punto il nascondiglio per qualche trota più che interessante. In altri punti dà origine a degl'isolotti dove le libellule si mettono in posizione tipo plotone d'esecuzione in attesa che qualche effimera schiuda. Vita dura per questa ultima: quando si salva dall'esser ghermita dalle trote, e riesce a prendere il volo dalla superficie dell'acqua ecco che il plotone parte per attaccarla. La libellula più capace, quella che riesce a catturarla in volo, la tiene immobilizzata, stretta con il morso delle mandibole , in attesa di poter tornare sul finocchio a mangiarsi la sua dun in santa pace. Queste isole di piante acquatiche sono dei freni naturali alle correnti d'acqua e, creano posizioni buone per lo stazionamento serale delle trote di taglia. Le piene hanno creato un continuo movimento del fondale probabilmente hanno influito oltre che alla mancanza di vegetazione acquatica anche sulla scarsità delle schiuse di quest'anno. Anche se il Nera non dà il meglio di se durante le schiuse. E' un fiume da pescare in "caccia". L'unica eccezione di questo anno considerando il numero di insetti visti schiudere è: l'effimera danica. Si è avvistata già i primi giorni di maggio e perfino in questo fine luglio si possono scorgere saltuariamente delle dun durante le ore di luce. Gli spinners, più numerosi numericamente delle prime, si vedono volare anche oggi, principalmente al crepuscolo, insieme alle ritrogena, serratella e baetis, e qualche tricottero. Sporadiche presenze rispetto alle stagioni normali dove le sedge si vedono in gran numero per tutto il periodo estivo e autunnale. Praticamente abbiamo avuto una stagione di pesca con la mosca di maggio prolungata, durata circa tre mesi. Forse per l'assenza o la scarsità momentanea dei tricotteri le trote non hanno disdegnato di salire anche sul boccone isolato all'imitazione della danica. Praticamente queste imitazioni hanno messo in secondo piano in questo periodo l'imitazione regina del fiume Nera: il tricottero. Due le riproduzioni che uso volentieri su queste acque: una con il corpo in pelo di cervo bianco e un'altra in extendedbody in foam. Si possono lanciare anche con filo più sottile, ma raramente scendo sotto la misura del sedici/diciotto visto la taglia dei pesci presenti in questo fiume. La prima è costruita con un montaggio reverse: questo mi permette di farne uso quando pesco su tratti di fiume coperto dagl'ontani, roveti e salici. Dove è facile attaccare la mosca ad un ramo secco sporgente o un filo di rovo che non si sono visti perché magari si è messo a fuoco con lo sguardo soltanto l'area di fiume dove deve cadere la mosca. Le ali lunghe in cdc, l'hackle di gallo sono a protezione della curvatura dell'amo e questo ti permette di correre meno rischi di lasciare la mosca appesa a qualche rametto di rovo, che c'è sempre e non si stacca mai, od a qualche foglia di altro tipo. Ti sostiene, ti da coraggio e sicurezza nel rischiare qualche lancio più difficoltoso, dove per la presenza di molti impedimenti vicino alla superficie questo risulta più ostico. Ti aiuta a pescare nell'"infiascato". La mosca non si attacca al rametto "galeotto", ci rimbalza e torna indietro. Non ti fa perdere tempo o limita il disturbo che si da nel far rumore per cercare di staccare la mosca dalla vegetazione. Si pesca in più posti, più a lungo e meglio. Si perdono meno artificiali. Provare per credere. Mentre l'altra in foam ha un potere attrattivo incredibile e riesce a far salire dal fondo dei pesci che non avresti creduto che potessero osare tanto. Funziona anche a pattinare. Il temolo di taglia più grande della mia vita che ho catturato lo pescai con questa mosca molti anni fa in Unec. Mentre facevo pattinare sotto gl'alberi l'extended body salì deciso su questa mosca, come una trota. Mi adopero a fare spesso questo in Nera, è molto redditizio. Mi è capitato di vedere più di una volta salire la trota su questa imitazione mentre vicino a questa, a pochissima distanza nell'acqua c'era una dun vera, trasportata dalla corrente, od uno spinner che deponeva li a pochissima distanza. Hanno preferito l'imitazione in foam, mentre scendeva libera la corrente al posto della mosca naturale. <Che strane queste trote>:, direbbe qualcuno che conosco,<forse sono un po' confuse>. Non gli piacciono le imitazioni che utilizzo. Forse. Nei tratti con acqua profonda dove non si vede attività spesso a farla attraversare la corrente ci si emoziona a vedere gl'attacchi violenti che le trote rivolgono a questo artificiale ( A Valle e Macenano). Entrambe le imitazioni sono riproduzioni di spinners. Ho potuto constatare che le trote del Nera dopo che hanno mangiato una subimmagine non disdegnano a salire anche su un insetto di uno stadio superiore. Probabilmente cambiando lo stadio dell'imitazione qualche risultato si potrebbe avere, non l'ho provato. Al momento non ne sento il bisogno. Comunque questi sono due artificiali ben collaudati che possono dare delle belle soddisfazioni quando si è certi della presenza dell'effimera regina, la Danica. Sappiamo tutti quanto sia difficoltoso rendere una imitazione di mosca galleggiante, di taglia grande, credibile agl'occhi delle trote. E' molto difficile trovare una continuità nei risultati e ovviamente nelle catture. Una cosa è provare ad imitare e rendere appetibile un artificiale di taglia 16/18 un'altra cosa è avere qualcosa di veramente valido su amo 6/12 che non perda colpi, specialmente su acque difficili. Secondo me queste due "mosche" sono un bel punto di partenza, riescono in questo. I miei clienti possono certamente confermare quanto scrivo; dal momento che sono stati spesso anche i protagonisti di catture con le imitazioni suggerite in questo articolo. Poi come tutte le mosche valide non funzionano solo su un unico fiume, in questo caso il nostro amato Nera, ma anche su altri corsi d'acqua con tipologie di acque diverse. Tra poco comincia il periodo della serratela ignita, altra storia ed altre taglie di pesci, almeno fino a metà settembre. C'è sempre la speranza che nel frattempo ci sia una sciamatura di formiche alate, così da far saltare di nuovo tutti gli schemi. Chi sa, sarebbe bello!?  Grazie per l'attenzione . Grazie grande Nera.

 

 

 

 
 
 

Schiuse e Priorità

Post n°28 pubblicato il 19 Novembre 2019 da flyfishingintuscany
 
Foto di flyfishingintuscany

 

Spero che queste mie considerazioni vengano apprezzate e si avvicinino ad essere  interpretate come esperienze personali che possono essere anche  verificate. Non devono essere giudicate  come valore assoluto,  perché nella pesca come nella vita tutto può essere opinabile.Quando si fa una ricerca sull'imitazione di un insetto si trova  spesso molto materiale da consultare. Qualche volta, specialmente il neofita,   ha difficoltà a discerne quello che può essere interessante e che fa al  caso nostro. L'imitazione dell'insetto se rivolto al torrente od a un'acqua del piano avrà certamente caratteristiche differenti. Si troveranno imitazioni dello stesso insetto su misure di ami differenti, su colori dissomiglianti e più o meno "vestite". Come possiamo capire quali sono quelli degni di attenzione per noi?   .  Questo è il mio contributo.Si può cominciare tenendo in considerazione per primo punto  la stagione che intendiamo utilizzare questi artificiali. In secondo luogo esaminare la tipologia dell'acqua e i livelli del fiume e di conseguenza la temperatura dell'acqua;  e  già qui non basterebbe la pubblicazione di un libro per  elencare tutte le possibili sfaccettature  che  ogni situazione può avere; ed infine gl'insetti. Non meno importante è  la priorità che danno i pesci allo stadio di questi. La selettività, che in realtà per noi, diventa il dettaglio che risulta interessante in quel momento agl'occhi del pesce. Il particolare per cui i pesci riconoscono il nostro artificiale come l'insetto reale e come tale  sono attratti così tanto da ghermirlo .  Comincerei da questa ultima voce d'analisi con degl' aneddoti sulla teoria del colore. Tempo indietro condividevo uno Show Room a Duesseldorf con Montana, dove presentavo una collezione di maglieria di cashmere. Il colore della collezione per i risultati delle vendite è ovviamente molto importante. Avevo avuto una soffiata sulla collezione dell'azienda leader di riferimento, in quel momento, ed ero venuto a conoscenza che il colore della prossima collezione sarebbe stato un verde, con tanto di numero di pantone. Per tre giorni sono stato ad analizzare tinture e follaggi vari finche è venuto fuori un colore soddisfacente, molto appagante. Devo dire la verità che ne andavo  fiero di questo lavoro, ero convinto del buon compito fatto anche perché  visivamente la collezione aveva un buon "colpo d'occhio" una volta esposta nell'ufficio di Perugia.  Spedisco la collezione in Germania , tanto avevo delle segretarie che si occupavano della presentazione. Prima del mio arrivo, previsto il giorno prima della fiera, non avevo ricevuto stranamente nessuna notizia o commento sulla collezione da parte dei miei collaboratori.  Quando entro il venerdì nello show room di Duesseldorf e vedo la collezione appesa in esposizione quasi che mi prende un colpo. Quello splendido colore che a Perugia  alimentava il mio ego, con il cielo plumbeo  e la temperatura dell'aria differente in terra di Germania,  il tono di colore della collezione sembrava opaco, smorto e tutto altro che accattivante per stimolare una possibile vendita. Eppure era lo stesso colore che a Perugia  mostrava il suo splendore. Questo può accadere anche per gl'insetti, a differenti latitudini e non solo, in fiumi differenti, la percezione del colore dello stesso insetto può essere interpretata in modo discordante. Una sera d'estate sul Santa Susanna. Questo fiume, per inciso, è spesso pescato nei tempi sbagliati. Molto frequentato nei momenti di poca attività e tralasciato nei periodi migliori, vedasi estate inoltrata. Quella sera le trote davano priorità al colore dell'imitazione. La concomitante caduta di spinner insieme alla schiusa serale faceva si che le trote si portassero  facilmente verso la superficie. La priorità  delle trote era sugli spinner. Bollavano su delle spent su amo 18 color marrone scuro senza nessun problema, anche se le dun sull'acqua erano di altri colori. A fine serata, quasi  a "buio" i miei compagni di pesca avevano terminato le imitazioni in quel colore  e hanno provato delle spentine della stessa fattura ma in color nero e oliva ed arancio. Queste mosche non hanno ricevuto alcuna considerazione; neanche una salita. Per verificare con più impegno il risultato ci siamo alternati nel lancio scambiandoci gl'artificiali, in modo da non attribuire l'eventuali catture all'abilità personale. Chi aveva la spent marrone prendeva, chi l'aveva in nero o altro colore: niente, neanche una "salita" o un rifiuto sul suo artificiale. Nonostante la tarda ora, era notte inoltrata, si poteva ipotizzare che le trote potevano distinguere tra il marrone scuro  e il nero. Tutti gli artificiali provati erano stati costruiti con gli stessi materiali, e dalla stessa persona, cioè io. Corpo in filo di seta, code barbule di collo di gallo e ali in polywing. La priorità delle trote in questo caso era lo stadio dell'insetto/colore.  Un'altra situazione estiva, sempre sul Santa Susanna, questa volta la differenza l'hanno fatta le ali delle imitazioni. Schiusa pomeridiana di Serretella Ignita. Diverse bollate stimate sulle subimmagini. Si potevano distinguere facilmente le bollate anche perché erano abbastanza frequenti,  il sole "a piombo" permetteva una facile visuale, sia dei pesci che della superficie dell'acqua. Le mangiate sulle dun erano semplici da osservare. Queste effimere sull'acqua sembravano avere le ali nere. Una volta in mano potevi constatare che in realtà avevano si il corpo oliva ma  le ali color grigio scuro, tipico delle BWO. Di solito delle mosche tradizionali, con poche hackles e corpo in quill hanno un rendimento costante in questa situazione. Forse possono perder qualche colpo nei confronti dei pesci del centro fiume,  più impegnativi, ma di micidiale efficacia nei confronti dei sottoriva. Questa volta no, non riuscivo ad ottenere alcun interesse nei confronti di quello che presentavo. Dopo diversi tentativi con imitazioni differenti di bwo, senza raggiungere alcun esito, comincio a spazientirmi. Vedo cosa mangiano ma non ottengo risultati positivi con le imitazioni relative. Un po' contrariato per il risultato sfavorevole; in una situazione  facile da leggere, smetto di pescare e cerco più attentamente qualche idea ricercando qualcosa che non so nelle mie scatole porta mosche. Vedo alcune imitazioni di olive che avevo costruito anni indietro per pescare sul fiume Potenza. In questo  fiume il pomeriggio, per il tipo di luce che di solito c'e,   è molto difficile scorgere gl'artificiali durante l'azione di pesca. Avevo costruito delle imitazioni di olive medie con delle ali in punta di hackles color nero in modo da migliorare la visibilità dell'artificiale in acqua; così da poterlo seguire visivamente più facilmente in questa condizione di luce.  Le ali  in punta di hackles nere non erano state aggiunte certamente a titolo imitativo per quella occasione.  Invece qui, dopo qualche minuto ho capito che queste ali in punta di collo di gallo erano il dettaglio mancante all'artificiale per risultare catturante in questa circostanza.  Appesa al finale l' "olivetta" in punta di hackles nere ha fatto salire tutte le trote che stavano bollando sulle dun. Probabilmente dal loro punto d'osservazione le fario vedevano il colore delle ali scuro così come lo vedevo pure io.  Stesso fiume  e stessi pesci una volta con priorità stadio insetto e colore/taglia del corpo, altra volta il dettaglio dominante era il colore delle ali. Situazioni che si ripetono in questo fiume nello stesso periodo, ogni anno, ovviamente anche oggi.Fiume Velino in inizio primavera. Nelle ore centrali anche quando tira la tramontana c'è la schiusa di baetis.  Belle "olive" sulla taglia del 14/16 vengono prese dalle trote allo stadio di dun. E' una condizione di pesca abbastanza facile, vedi la trota su cosa sta salendo. Da manuale.  I primi anni mi sono intestardito a migliorare e rendere le mie imitazioni di dun di baetis  per questo fiume più efficaci, catturanti. Non ci sono riuscito, alla fine ho desistito e mi sono rassegnato. Continuo ad affrontare questo momento con delle semplici phasant tail galleggianti taglia 14 16. Niente mi ha dato dei risultati così  costanti e positivi come questo artificiale sulla schiusa di questo spazio di tempo. I pesci li vedo salire su una effimera vera color oliva, ali grigiastre e subito dopo attaccano una imitazione color marrone hackels brown/grigio, la mia. Non affermo che con delle imitazioni di olive non catturerei niente, ma per la mia esperienza su queste acque, non conosco niente di così valido in questo periodo su questo fiume. Nei primi anni attribuivo questi risultati a dei pesci non selettivi, che magari mangiavano una volta la dun ma non disdegnavano anche una ninfa in procinto di schiudere (le ninfe di molte baetis sono color marrone scuro) magari la phasant tail come mosca d'insieme l'avrebbe potuto imitare pure questo stadio!?Raffaele De Rosa la considera il "fregoli" delle mosche, e sostiene che anche quando è la mosca sbagliata qualche pesce te lo fa sempresalire.  Ora con più esperienza non ho una risposta da darmi che mi convinca, ma sono venticinque anni che la stessa storia si ripete con lo stesso risultato e certamente i pesci non sono gli stessi. La teoria della mosca "esatta" un pochino vacilla.Il fiume Nera negl'anni ottanta è quello che mi ha creato più problemi per le schiuse miste di giugno, specialmente il tratto di fiume tra Sant'Anatolia di Narco e Scheggino. Anche se questo fiume è stato sempre da preferire per la pesca in caccia per ottenere dei risultati con dei pesci di taglia.  Il fatto di non capire cosa mangiano le trote o capire cosa stanno mangiando ma non risolvere il rebus dell'artificiale è un "affronto" duro da digerire per un pescatore a mosca.  Naturalmente non faccio eccezione. Se ti capita la sfortuna di trovare le trote che sono interessate alle ninfe in esclosione sotto la tensione superficiale sono dolori. Spesso su questo pezzo di fiume accadeva questo. Sono arrivato a fare delle cose molto particolari per cercare di risolvere a mio favore questo momento d'attività frenetica. E'stato impossibile imitare il movimento delle minuscole ninfette. Si muovono in maniera spasmodica sotto la superficie  nel tentativo di  cercare di rompere la tensione superficiale. Questo rende eccitate le trote che ci bollano in modo fragoroso. Anche se vedi la bollata, la mangiata è appena sotto la superficie. Ho costruito delle ninfe su amo diciotto, snodate, cioè realizzate su due piccoli ami per cercare di rendere vivo l'artificiale con il movimento "snodato" al momento del recupero o dell'alzata della canna. Nessun risultato degno di nota. Mi sono ridotto  a portarmi dietro un barattolino con la citrosodina effervescente. Ci immergevo la ninfetta e poi fiducioso lanciavo nella speranza che quella effervescenza, quelle bollicine appena sotto la superficie provocata  da questa sostanza digeribile, agisse per far sembrare l'artificiale attraente, reale. Idem come sopra. Questo sistema è poi tornato  utile per i black bass anni dopo. Un giugno di molti anni fa con Maurizio Duili per diciassette sere di fila siamo andati su questo tratto di fiume a pescare. La motivazione che ci ha spinto in questa maniacale presenza sul Nera era quella di  cercare di capire ciò che non riuscivamo a decifrare. I pesci erano interessati a queste ninfe in procinto di schiudere, ma nonostante tutto ci sembrasse così chiaro non riuscivamo a trovare un artificiale adatto allo scopo. Ogni sera si partiva alle cinque da Perugia ,  occupavamo il posto di pesca senza pescare. Ci serviva di proteggerlo  ed evitare di farci pescare altri pescatori e lasciare la zona tranquilla in pace, nella speranza di far uscire tutte le trote al momento/schiusa. Più pesci uguale a più possibilità di catture. Pura teoria. Verso le otto e mezza cominciava l'attività delle trote. Non enormi,  le più grandi raggiungevano a malapena  la misura di venticinque centimetri, non c'erano i no-kill a quei tempi. I pesci bollavano, ma noi non catturavamo niente. Cambiavamo artificiali  su artificiali e con il guadino prendevamo qualche insetto per cercare di comprendere qualcosa. Poi a notte fonda arrivati  a casa, via a costruire nuovi artificiali nella speranza di aver "capito". Per poi ripetere la stessa esperienza il giorno successivo. Questo per diciassette giorni consecutivi. Quando  andava bene la sera in azione di pesca, c'era solo qualche pesce che  saliva per curiosità sul cast connector color arancio (i primi input per la mini chernobyl) a quei tempi se ne faceva un largo impiego per la giunzione finale e coda. Il primo pesce è stato catturato alla decima serata di pesca, ma i pesci cominciavano a mangiare pure le dun , non più solo le ninfe in movimento. Non era più la situazione delle serate precedenti, quindi le catture non avevano più  lo stesso valore. Comunque ci siamo rifatti con numerose catture nell'ultima settimana. Questa volta la priorità era stata:lo stadio dell'insetto e il movimento.Non in tutto il Nera c'è la stessa situazione in giugno. La schiusa serale, mista, la puoi affrontare con un'imitazione di dun oliva, possibilmente hackleata, anche abbastanza "vestita". Utilizza questo artificiale anche se sei circondato da numerosissime effimere color arancio/marrone intenso, poi verso le nove , nove e dieci dopo i primi rifiuti sulle olivette, le trote stanno cambiando menù, appendi al finale una red spinner amo 16 e catturi tutte le altre trote che bollano intorno. Quando finiscono le bollate è arrivato il momento della sedge.  E' da sempre così, almeno da quando l'ho scoperto alcuni lustri fa.La Tail Water Tevere è molto buona in estate. E' uno dei questi posti dove le trote di taglia salgono anche a degl'insetti molto piccoli durante la schiusa. Come tutte le tail water è ricca di microfauna bentonica,  anche se di taglia minuscola.  E' uno di quei posti dove l'imitazione fa la differenza e molto spesso il dettaglio dell'imitazione, il particolare, fa cambiare il risultato della giornata di pesca in positivo. Nei pomeriggi estivi è solito vedere schiudere ininterrottamente diversi tipi di effimere ed i temoli e le trote sono in attività continuativa. In alcuni posti come il tratto denominato "l'università". Per il fatto di essere uno dei  più frequentati dai pescatori, spesso i pesci sono ancora più selettivi e difficili da ingannare. Anche se si può osservare che i pinnuti salgono su delle subimmagini regolarmente, le  relative imitazioni costruite con ali in  cul de canard o artificiali vestiti  con poche o troppe hackles di collo di gallo zoppicano, e non riescono a dare risultati regolari in numero di catture . In questa circostanza ho potuto constatare, con puntuale ricorrenza, che con l'aiuto del diametro del filo più sottile  e l'imitazione dell'insetto a stadio di spent si traggono in inganno facilmente i pesci che stanno bollando sulle dun. L'unico accorgimento sta nel fatto di utilizzare il colore della dun  che schiude in quel momento e non quello dello spinner, come sarebbe più logico. Puoi tranquillamente pescare con queste imitazioni ogni pomeriggio dei mesi estivi ed avere risultati positivi con  continuità disarmante. Questa intuizione mi ha reso diverse soddisfazioni. E' capitato più di una volta  che dei "pseudo puristi" che mi attribuivano la capacità di utilizzare solo il foam si sono trovati a vedermi catturare trote e temoli a ripetizione con queste imitazioni di spent, mentre le loro riproduzioni "pseudo naturali" passavano inosservate. In non poche occasioni mi è stato chiesto di mostrare l'artificiale con cui stavo pescando, non ostentando poca vanità ne ho regalate  pure alcuni. A proposito di foam, penso che la mosca in assoluto che mi abbia dato più soddisfazione sia l'extended body color brown. (vedi fly line foam contro tutti) A fine ottobre ed inizio novembre sul Tevere le schiuse di serratela ignita sono le più consistenti dell'anno. Qualche volta ci è capitato di contare più di cinquanta sessanta insetti in un metro quadrato d'acqua. I pesci impazziscono. In maggior modo sono stregati dalle dun. Sulle correntine, le trote in special modo, stazionano sotto la superficie dell'acqua e fanno incetta di insetti. Sono condizioni di pesca molto belle da vedere ma difficili da ottenere dei risultati concreti. Di solito tante bollate e poche catture. In queste circostanze, non essendoci un inizio, un centro e fine schiusa così definito, a causa del lungo tempo di schiusa, la maggior parte degl'artificiali fa cilecca, o quasi. Gl'alberi lungo il fiume hanno già perso molte delle loro foglie forse è il momento peggiore  per avere una buona visibilità sull'acqua dei nostri artificiali. Il corpo brown in foam con tre barbule di canard nero sembra la soluzione ideale. I pesci mangiano su corpo verde e ali dun scuro, ma non disdegnano questa imitazione se presentata bene che visivamente e teoricamente sarebbe sbagliata. Non per le trote ed i temoli. Stesso contesto del Velino anche se schiusa differente e stagione differente, tipo d'acqua differente. Qual è la priorità questa volta?  Volutamente ho fatto riferimento ai colori degl'insetti e non ai nomi di questi  per semplicità e di  più facile lettura.Mi posso considerare fortunato. In poco più di un ora di  macchina, al massimo, ho quattro fiumi con cinque aree a regolamento specifico dove per nove mesi all'anno poter pescare e guidare i miei clienti su queste acque. Spero che , egoisticamente, diventino sempre più difficili in modo che più persone ricorrano all' aiuto della guida di pesca, magari quel giorno potrei essere disponibile. Luca Castellani

 

 

 
 
 

SPF (Special Pink Fly) per gli amici: Shitty Pink Fly

Post n°27 pubblicato il 19 Novembre 2019 da flyfishingintuscany
 

 

Chuck Furimscky e Andy Kurkulis sono amici miei. Il primo l'ho conosciuto in occasione del primo World Tuscany Open, Andy invece in un servizio di guida di pesca. Chuck è l'organizzatore di una dozzina di Fly Fishing Show in diverse città degli Stati Uniti, oltre al celebre simposio dei costruttori di mosche artificiali di Somerset, in New Jersey, che si svolge il novembre di ogni anno. Andy è il proprietario di uno dei più famosi negozi di pesca degli Usa: il Chicago Outfitter. Ci conoscevamo di fama, Andy mi mandava già clienti da prima che avessimo occasione di conoscerci di persona. Tra di loro, Andy e Chuck si conoscono per rapporti di lavoro ma non abbiamo mai avuto occasione di stare tutti e tre insieme nello stesso tempo. Sia Chuck che Andy sono stati miei ospiti e quando vado dalle loro parti non posso esimermi da fargli visita. Il perché di questo cappello? Cosa centrano con questo articolo? Perché associarli insieme? Ora lo spiego: <la cosa che li accomuna è l'appellativo, ilnomignolo che hanno coniato, senza mettersi d'accordo, in tempi differenti, per la miglior mosca che gli ho suggerito di usare durante le uscite di pesca con me sulle nostre acque: <Shitty Pink Fly>, in parole povere hanno soprannominato ambedue la mini extended body rosa :< la mosca rosa di m.....:> Entrambi, più o meno, sono abituati a frequentare per lavoro ed amicizia costruttori di mosche artificiali professionisti, altri costruttori "artisti", Sono avvezzi ad avere nelle proprie scatole mosche famose, costruite da personaggi celebri. Sempre con un impatto di bella esteriorità. I pescatori a mosca sono così, hanno il gusto, il piacere del bello. Andy commercializza nel suo negozio e per il web le mosche artificiali, e spesso A.K.Best fa dimostrazioni da lui per i suoi clienti di Chicago.Luca e Chuck al FlyFishing Show di Somerset Usa Ma si sono arresi al fascino di questa mosca "povera" con pochi fronzoli. Fatti non parole. Non comprendo il perchè ma mi adeguo. Quindi, a parte loro, ho imparato che per far bene il mio lavoro,devo proporre con cautela i miei artificiali. Per renderli credibili, all'inizio della giornata, sono vincolato a farli provare sempre per secondi e o terzi, nei tentativi di pesca. L'impatto con i miei "gioielli" all'inizio ha sempre un avvio incerto sulla carta. Trasmettere la mia praticità, conoscenza e consapevolezza e contagiare con le mie intuizioni i miei amici poi sul campo diventa tutto più facile, un gioco da ragazzi, sempre se riesco ad entrare in sintonia con il mio amico/cliente. Oramai con l'esperienza ho capito specialmente con i pescatori di livello che accompagnerò a pescare, devo iniziare da lontano per arrivare a quello che voglio comunicare,sempre se lo vorranno ricevere. Credo di conoscere quello che gli dovrò fare vedere, in ordine cronologico, anzi quello che so che vorrebbero vedere; ma più di ogni altra cosa quello che devo suggerire; cioè cosa appendere al finale. Ciò che serve in quel momento realmente e che so che funziona dovrò avvalermene in seguito. Ma mi fa gioco. Devo conquistarmi la fiducia e questo stato di cose mi aiuta. In avvio-comincio così a mostrare le mie scatole con le mosche artificiali tradizionali, abbastanza ben curate nell'aspetto, almeno credo. Cioè con quello che vorrebbero pescare e tutti pescano. Il mio mestiere è quello di far prendere i pesci ai miei clienti. Se sei bravo ne possono catturare molti, ancor di più bravo se quelli che arrivano nel guadino sono grandi, se poi gl'altri pescatori intorno a lui non catturano c'è l'apoteosi. Così spesso devo impormi con gentile fermezza sulla scelta degl'artificiali per ottenere il risultato voluto se il tradizionale fa cilecca. Questo è il momento giusto per far venir fuori dalle scatole le mie mosche, anzi le imitazioni per le mie acque. Queste mosche dall'aspetto poco accattivante, non ti invogliano a prima vista, forse antiestetiche e non fanno provare il desiderio di appenderle sull'amo a questi pam, persone di gusto raffinato. Ma quando arriva il pomeriggio di un luglio assolato, o le gialline/oliva che gli inglesi denominano "pale watery", (al singolare), cominciano a scendere per tutto il giorno sul filo della corrente, il brutto anatroccolo rosa si trasforma nella regina della giornata, l'inibizione cade, il pregiudizio cede il passo all'effetto. In fondo non sono così antiestetiche, si osservano con una visuale differente,a modo loro hanno fascino, si pensa questo dopo averle viste all'opera. Questi pam, la forma fino a quando non c'è il risultato in palio. Ora mi si presenta il problema contrario, ho difficoltà a far sostituire la mini foam extended body con le altre mosche. I miei amici diventano come il proverbio dei pifferai: <un soldo per cominciare e due per smettere>. Questa mosca rosa rende bene con varie specie di effimere color oliva presenti in acqua e giornate prevalentemente soleggiate. Qualche volta non perde colpi anche se i pesci salgono su ninfe galleggianti o in procinto di rompere la tensione superficiale. Sia riviste americane che inglesi hanno scritto su questa mosca, oltre che l'italiana Fly LIne. Ne ho spedite in buon numero in diverse parti d'Europa, in Australia e molti stati americani. Ho un buonriscontro in richieste anche in Italia, specialmente per i fiumi popolati da temoli, anche se sono nate dall'esperienza fatta nei miei fiumi. Ha catturato pesci già in acque di disparati continenti. E' una mosca adatta alle acque difficili e pesci selettivi. Funziona bene anche sull'acqua lenta/ferma. E' ben visibile e sia temoli che trote ne sono attratti. E' molto importante che galleggi bene.  Quando le ali in cdc non stanno su come accade con il primo lancio è il momento di sostituirla con una uguale. Deve essere perfettamente galleggiante per dimostrare la sua superiore efficacia. Si lancia bene anche con finali sottili (0,8-0,9). Ha un difetto che non sono riuscito a rimuovere nonostante abbia provato diversi differenti tentativi d'assemblaggio: se l'azione di lancio è molto veloce il corpo si può spostare all'interno della curvatura dell'amo e il finale tende a girare e formare quelle odiose parrucche come quando l'amo cattura una foglia e il tip ha l'effetto spinner. Basta fare un po' d'attenzione nell'azione di lancio, rallentare la velocità. Non penso che possa essere migliorarla, in fondo questo è l'unico difetto che ha mostrato, i pregi di contro sono numerosi..       Non di rado capita sentirmi dire da amici mentre stanno pescando con una mia mosca: <guarda questa mosca rosa di m.... ha catturato ancora dove le altre neanche le vengono a vedere, ma perché gli piace così tanto?> gli rispondo:< Ma ti chiami Chuck o Andy? comunque il perché non te lo dico, non posso regalare a tutti la mia conoscenza, ma se vuoi la possiamo sostituire con una mosca che vuoi te, che ne dici?> la isposta è: <no di certo>.   <Questi pifferai, un soldo per appenderla al finale e dieci per toglierla!>

 

Un gruppo di amici inglesi, stanchi di sentire le magnificenze di questa mosca da uno di loro che era stato a pescare con me,  hanno messo su questa parodia e pubblicata su youtube. Quando diventi oggetto di satira hai ricevuto la "patente" di famoso,  e questa mosca è su questa strada.

 

http://www.youtube.com/watch?v=npM_5eM6Jak

 

divertitevi.

 

 

 

 
 
 

Mini Chernobyl

Post n°26 pubblicato il 19 Novembre 2019 da flyfishingintuscany
 

 

E' la miglior mosca secca da temoli  per la Tail Water Tevere che io conosca. Avrebbe  l'apparenza di un dichiarazione presuntuosa!. Forse lo potrebbe pure sembrare!. Non è la mia intenzione. Figuriamoci.  So che  non è mai carino sentenziare,  sia per onestà intellettuale e perché non c'è nessuno che può giurare su una veridicità assoluta di quello che sta sostenendo. Non esiste sempre un'unica verità. Questo vale specialmente quando si parla delle cose che riguardano la pesca mosca.Anche se questo ci piacerebbe molto. Se meditiamo che non sia vero siamo dei bugiardi; anche con noi stessi. Quante volte ho sentito raccontare con passionalità davanti di una platea di pescatori che sono andati in "bianco":< mangiava solo questa......>.  E.... se ci piace a tutti..... poter riportare questo; pontificando verso quelli che non hanno risolto il dilemma mosca in quella occasione dove noi siamo emersi!. Goliardia?   Di certo oltre che essere una debolezza umana, è linfa per il nostro ego!!!!! In fondo non è la cosa peggiore che ci accade durante una qualsiasi  giornata della nostra vita.  La mia , comunque, non vuole essere una fanfaronata ma è  soltanto l'affermazione sul risultato di una mia indagine condotta negl'anni. I risultati trasformati in numeri dal mio diario di pesca. Annotati , elaborati  e catalogati ed infine usati statisticamente. Sono le conclusioni in quantità numerica  dei temoli catturati  durante le mie uscite di pesca. Soltanto questo. La raccolta dei dati delle catture del timallide nell'arco degli anni consacrano la miny chernobyl come l'artificiale  più catturante in caccia, selezionando specialmente le misure : sette temoli di taglia su dieci  vengono a riva per merito di questo inganno  misto a cul de canard, filo di montaggio e foam.   Per me non può non essere che il migliore artificiale nell'arco della stagione di pesca visto i dati raccolti. Lascio al lettore la valutazione e il giusto peso che per abilità personale, conoscenza, esperienza e preferenza, vorrà dare a questa "moschina", sempre se intenderà  utilizzarla. Gli "odianti" del foam  storcono il naso quando sentono parlare o leggono qualcosa su questo materiale.  Ma questo argomento porterebbe a delle valutazioni dai risultati contrastanti privi di certezze dal momento che si formerebbe un gruppo fautore del naturale e l'altro del sintetico.  Sarà poi tutto vero poi che usiamo solo materiale naturale per costruire i nostri artificiali? Dove mettiamo una riga per stabilire dove finisce la tolleranza al sintetico? Siamo onesti!. Comunque sarebbe una diatriba inutile, ognuno sosterrebbe delle perizie oggettive contestabili dall'altra parte e ciascuno rimarrebbe della propria opinione convinto di essere nel giusto.  I pescatori più logici invece ne prendono atto e usano quello che gli fa comodo. Al momento che serve; e se gli va di fare questa scelta. E se in fondo, la cosa più importante se la ritengono quella giusta. Mi sento di far parte di questa terza schiera di pam. In ogni caso si scrive per dovere di cronaca e non per fare proseliti o convertiti,  almeno questo vale  per me. Anche se lo trascuro questo è un problema che qualche volta avverto anche con i miei clienti italiani. Faccio a volte fatica a comprendere  l'atteggiamento ostile verso quello che non è "l'emergente", tassativamente in cul de canard. Quello che riguarda  l'uso della ninfa o dello streamer è per questi soggetti un sacrilegio solo parlarne. Le imitazioni di tutte le cripple, di ogni costruttore famoso, sono presenti e ostentate nella scatola porta mosche, ma non hanno nei loro numerosi flybox di foam una banalissima mosca assemblata con un montaggio classico : coda-corpo-ali. Una mosca da presentare ad un pesce che sta mangiando in superficie delle mosche color oliva. Come in tutte le parti  e latitudini del mondo la maggior parte dell'anno accade: un bel tre, cinque o sette giri di hackles di gallo su corpo in quill di tacchino o filo o seta di color oliva. Lo so è incredibile ma accade più spesso di quanto si possa immaginare. ICon questo tipo mentalità figuriamoci se usciamo dagli schemi come spesso possono storcere il naso quando gli propongo di appendere al finale una mini chernobyl!. La nuova tendenza della pesca a mosca  è che i pesci devono mangiare solo le cripple o le stillborn. Spesso i pinnuti non  sanno della nuova moda.  Di contro c'è che poi è più difficile fare sostituire durante l'azione di pesca, una volta utilizzata, una mini chernobyl con altre tipologie di mosche. Merito del numero delle catture che hanno  effettuato con queste. Mi accade non di rado che a fine giornata,  i pescatori che ho accompagnato al fiume, mi comprano sempre tutte quelle che mi sono rimaste nella scatola porta mosche. Non mi dispiace. Il motto dei pifferai: un soldo per cominciare e due per smettere. Misteri della pesca a mosca. Il numero dei colori che consiglio per costruire questi artificiali sono tre: il nero, l'arancio ed il rosa. Ne utilizzo pure realizzati in altri colori come il viola o il verde fluò o il testa di moro ma ancora non sono in grado di dare dei risultati certi degl'esperimenti. Sono solo pochi anni che esperimento e che prendo appunti con questi colori quindi, è un po' prematuro scrivere con un'idea certa. A maggio sulle nostre acque il nero e l'arancio la fanno da padrone poi, con l'arrivo del caldo,  il rosa da molte garanzie in continuità di catture. E' un ottima mosca da caccia ed ha una buona costanza di risultati pure sulle bollate rade, in tarda estate ed autunno il rosa anche sulle copiose schiuse di "pale watery" spesso non fa cilecca anche se la silouette "non ci azzecca".  Misteri della mosca? Chissa?!. Non pochi pescatori sono rimasti sorpresi dall'efficacia di questo artificiale anche su altri fiumi. Un paio d'aneddoti. Anni indietro sull'Adige , in autunno , trovai una giornata senza vento e con cielo coperto. Perfetta  per la pesca, ma anche rara da quelle parti. Tanti pescatori a mosca "a bagno" presentavano i loro magnifici inganni ai temoli, ma solo i più piccini davano qualche accenno d'interesse a quelle mosche artificiali. Tutti si stavano lamentando della taglia dei temoli. C'era un invasione dei temoli nati la primavera precedente. Uno spettacolo e una grande felicità dà questa dimostrazione di vita. Solo  la natura sa essere così grandiosa. Avevo con me solo la canna in bamboo da sette piedi, armata con una  coda in seta di Terenzio.   Riesco a prendere posizione su una corrente appena abbandonata da tre pescatori che avevano desistito credo per il mancato buon risultato. Se ne stavano tornando verso la loro auto.  Appendo al finale  una mini chernobyl rosa. Prima passata, vedo,  ma soprattutto odo il rumore della mangiata sul mio artificiale. IL pesce si è comportato come se fosse un trota che salta su un tricottero. Lo ha attaccato come se avesse una fame ingorda. Un bel temolo intorno ai quaranta centimetri è finito dopo una lotta non troppo lunga nel guadino. Lo libero della mosca e lo rimetto in libertà. Rilancio. Pochi secondi dopo il "fratello" di quello rilasciato poco prima era rimasto ingannato dal pezzettino di foam/canard rosa. Stessa operazione, slamatura e rilascio. A quel punto sento delle voci dietro di me. Continuo a pescare e catturare pesci più o meno intorno alla taglia descritta. I temoli intorno ai trentacinque centimetri sono già dei bei pesci in tutte le acque che conosco. Quei tre pescatori, due dei quali già cambiati pronti per il rientro a casa,  erano tornati indietro ed erano immobili  dietro di me sulla riva e stavano commentando qualcosa tra di loro. La terza persona che aveva ancora gli stivali entra in acqua e si avvicina e mi guarda pescare; credo che stava cercando di capire con cosa stavo pescando. Catturo ancora  altri temoli. Tiro fuori dal giubbetto la scatolina delle mini chernobyl per sostituire con una uguale, quella che avevo  appesa al finale. Era troppo imbevuta del muco del pesce e non galleggiava più perfettamente e cominciava a perdere colpi. Ritengo questo uno dei motivi dell'efficacia di questa mosca; "deve galleggiare sopra la superficie dell'acqua altrimenti perde credibilità". A questo punto il pescatore che mi si era avvicinato in precedenza  mi  rivolge la parola e chiede:< quanto vuoi per quella scatolina di mosche?>. Rimango un po' sorpreso per la richiesta e non so cosa rispondere, soprattutto non sapevo di averla messa in vendita. Lui mi incalza dicendo:      < trecento euro e ti lascio le mosche per pescare oggi?>.  <Beh, non so >dico io. < Allora?. Affare fatto?>.  Penso un po' e poi decido. <Si>,  è finita con l'affare fatto, per entrambi. Stessa cosa mi è accaduta a Sansepolcro,sulla Tail Water Tevere ma l'offerta questa volta è stata apparentemente un po' meno conveniente per me, duecento euro "soltanto". A dir la verità in questa occasione la scatola era non proprio piena. La prima cosa che ho pensato questa volta: <E' una mania questa di volere le mie scatole!>. La proposta mi è stata fatta dopo l'accadimento di una circostanza analoga a quella di Rovereto. In Tevere  è capitato quello che era già successo in Adige, cambiavano solo i miei interlocutori ed i pesci, in questo caso: trote. Un pescatore che mi aveva visto in pesca nel tratto che chiamiamo la "piana dei sospiri" o "muro del pianto" si era convinto che quelle mosche fossero indispensabili da avere nelle  sue scatole.  Ho accettato l'offerta. Così  ho preso una decisione: mi sono messo a costruire moscheper amici, amici degl'amici e conoscenti. Questi qualche giorno prima di arrivare in Tail Water Tevere mi danno un colpo di telefono così  posso suggerire loro le mosche giuste per il periodo stagionale. Altri amici in Adda parlano molto bene delle mini chernobyl anche per le trote. Anche oltre Alpe non vanno così male. Su  "FlyFishing & Flytying Magazine",(UK) un cliente inglese e sulla rivista americana "The Angling Report", un pescatore newyorkese hanno decantato l'originalità e l'efficacia di questo artificiale.  Catturano pure nelle loro acque. Anche Fly Line ha dedicato due articoli all'argomento. Non potrei pretendere di più da una semplice intuizione. Se m'incontrate, per favore, non fatemi alcuna offerta per la mie scatole di mosche. Fatemi una telefonata o mandatemi una mail e vedrò se se sarò in grado di potervi accontentare.

 

 

 

 
 
 

Mini Chernobyl: Secondo Capitolo

Post n°25 pubblicato il 19 Novembre 2019 da flyfishingintuscany
 

 

Ho ricevuto numerose richieste di informazioni di vario tipo in merito alla Mini Chernobyl, nonostante le varie pubblicazioni che sono già state edite  anche in altre riviste italiane ed inglesi.  La maggior parte di queste richieste riguardano le indicazioni sulla dimensione dell'artificiale,  e a seguire spiegazioni o degl'accenni specifici di come utilizzarle; in che acque e su che tipi di pesce. Molti amici o clienti mi hanno sollecitato di  scrivere qualcosa in più in merito alla mini Chernobyl,  questa mosca molto efficace. Eccomi, ci provo. Specificherò le esatte dimensioni. Spero sia questa cosa gradita.

 

Ci è voluto circa un decennio  perché   questo artificiale cominciasse ad essere  conosciuto ed utilizzato in giro per l'Italia e oltralpe.  Ho capito che qualcosa di buono avevo intuito ed avevo creato con questa serie di mosche quando ho scoperto che, sia un'azienda italiana ed un'altra francese avevano messo in commercio degl'artificiali come queste Mini Chernobyl; ma con altri nomi. Mio malgrado ho notato che non c'era stato nessun riferimento al sottoscritto, nei  due cataloghi dove sono presenti per la vendita queste mosche. Un accenno d'amarezza l'ho provata nell'immediato, nel vedere questi artificiali pubblicati senza riferimenti al mio nome. L'idea di brevettare un artificiale per la pesca a mosca mi fa sorridere, è una cosa che  non mi verrebbe in mente, è abbastanza normale essere già contenti di contribuire  con qualche idea all'evoluzione della pesca a mosca. Non m'interessa ricavarne benefici da terzi, anche perché mi rendo conto l'irrisorio giro d'affari che potrebbe mettere in moto un lavoro del genere. Sono in grado di capirlo anche  perché "vendo le mie mosche" ai clienti.  Pensavo, però,  che sarebbe stato etico e gentile,  magari per chi ci lavora,  alzare il telefono e dire: <Luca....................,>. Con il tempo poi ho capito che in fondo mi è andata bene così.  Oggi se qualcuno mi dice che ha visto le Mini Chernobyl  su di un listino in vendita gli rispondo: < le mie sono altra cosa>.  Ed è vero.  Le mosche sono state "copiate" soltanto a tavolino, senza tenere conto dei  "perché e per come " pensati dall'ideatore.  In entrambi i casi non sono stati rispettati gl'aspetti cromatici, un punto di forza di questo artificiale;  e  tantomeno preso atto delleproporzioni e misure, fondamentali specialmente per un paio di colori con cui sono costruite queste imitazioni.  Questa serie di mosche è nata quasi per caso. In quei tempi stavo sperimentando delle idee costruttive con il foam, avevo capito che questo materiale è molto accattivante all'occhio dei pinnuti, e nello stesso tempo cominciavo ad avere  problemi con dei clienti "anzianotti" , i quali avevano difficoltà a vedere gl'artificiali  nell'azione di pesca. Non avrei mai immaginato che queste due realtà  si sarebbero ritrovate anche a confluire insieme, in un'unica direzione.  Ho visto pescatori storcere il naso quando hanno visto  dei miei clienti usare questa mosca con successo  durante una schiusa di "olive".  E' ovvio che avrei idea anche di quali mosche appendere al finale durante una schiusa di baetidi.  Se quel cliente ti ha appena richiesto: <Luca mi potrebbe cambiare questa mosca di maggio con qualcosa di più visibile?>  Cosa fai gli appendi al filo un olive dun hackleata , un canard oliva del 18 o cosa?.   Il problema da risolvere è della guida di pesca e non è mai del cliente. Se il tuo assistito non vede l'artificiale devi provvedere e inventarti qualcosa.  Il compito della guida è : fare fronte alle difficoltà del cliente con delle soluzioni altrettanto efficaci. Così per colpa (direi per fortuna nel mio caso) di queste problematiche legate al  mestiere che svolgo sono stato costretto a sperimentare nuove strade,  abbandonando il conosciuto, l'esperienza fatta. Queste nuove necessità  mi hanno trascinato ad avere intuizioni moderne che sto testando in continuazione, sono in continua evoluzione con un discreto successo. Quando vado a pescare per il mio piacere spendo sempre del tempo a cercare di razionalizzare queste nuova strada che ho imboccato. D'altronde se in una schiusa di olive funziona spesso una phasant tail, perché non può funzionare anche qualche altra cosa?  Il colore della phasant tail, teoricamente, non sarebbe quello giusto, il corpo è in coda di  fagiano (marrone-marrone scuro). Però opera molto bene con efficacia! Cattura. Qualcuno potrebbe obiettare che imita una ninfa galleggiante? Si ma se mangiano le dun? Che sono più o meno verde oliva/giallino.  Poi potrebbe accadere che le ninfe in alcuni fiumi tendano ad essere di colore grigio, (come alcune baetidi) allora in che modo la mettiamo? Che risposta abbiamo?  Direi che la teoria della mosca esatta porta a delle considerazioni molto soggettive, legate alla propria esperienza e alla nostra limitata conoscenza. Nessuno di noi è in grado di "sapere" tutto.  E' molto azzardato dare delle certezze. Se fossimo  i proprietari di un bosco vedremmo la bellezza di quest'area in maniera differente se il nostro mestiere fosse fare il tagliaboschi o una guardia forestale. Eppure è lo stesso bosco, solo la visione su questo è diversa.  Immaginiamo d'affrontare la stessa situazione di pesca.   Sostenuta da tre punti di vista, cioè con quello di un occhio di un lanciatore,  uno da costruttore d'artificiali e uno da semplice pescatore.  Certamente tutti otterrebbero  più o meno dei risultati con la scelta data alla priorità  delle proprie convinzioni.  Ognuno  alla fine del confronto rimarrebbe della propria opinione convinto di essere nel giusto con l'ottica di come ha affrontato la situazione di pesca. Quello che costruisce dirà che la sua è l'unica mosca che i pesci  prendevano, il lanciatore dirà: < la presentazione l'ha fatta salire alla mia mosca>, mentre il pescatore sarà convinto che la sua strategia abbia fatto la differenza. Tutti avranno ragione. Ognuno  continuerà a dare la priorità alla propria convinzione.  Qui viene fuori l'influenza che sceglie la valutazione data dal piacere intimo. Questa avrà il sopravvento sulla razionalità.  Comunque a prescindere da quale categoria facciate parte sarebbe un peccato non usufruire di questa mosca acchiappa pesci.

 

 

 

 
 
 

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