SCRITTI E IDEE

Antico toscano e Parkinson


Sigaro toscano
Da quando alcuni anni fa lessi che fattori genetici e ambientali influiscono sul Parkinson, andai un pò a fondo e seppi che l'Università di Los Angeles School of Public Healt stava facendo osservazioni sulla relazione tra fumatori e manifestazioni del morbo. Seppi pure che per il dr. Mark A. Stacy professore del Centro di deficienze del moviemento della Università Duke potrebbe essere possibile che il tabacco modifichi la suscettibilità genetica del Parkinson. Certo che uno, in internet, di cose strane ne legge ogni volta che avvia l'esploratore. Io smisi di fumare a trentacinque anni e ne avvertii i benefici. Le notizie in arrivo mi crearono un filo d'incertezza. Mia madre, fumatrice, ebbe un ictus a ottantacinque anni e morì a ottantanove per difficoltà polmonari. Mio padre, più accanito di mia madre, (fumava le alfa) morì a settantanove anni di ictus. La idea sarebbe che se anch'io fossi accanito fumatore dovrei aspettarmi un ictus intorno ai settantacinque anni. Però ciò non è empiricamente dimostrabile. Qui in America del Sud si coltiva il miglior tabacco del mondo. Vedo vecchie signore fumare degli Avana da paura. Lo stesso Compay Segundo è deceduto stravecchio e con suo signarone tra le lebbra. Me ne vergogno. Preoccupato per il Parkinson, più che per trombi o embolie, da un paio d'anni mi concedo mezzo toscano il sabato pomeriggio, accompagnandolo con un Cuba Libre. Però sorge problema. Quando torno in Italia per impegni vari, prima di ripartire compro alcune scatole di antico toscano. I miei cognati colombiani ne hanno scoperto l'aroma, il gusto e lo trovano migliore del più noto cubano, così che le mie scorte si esauriscono in fretta. La delusione me la crea il Monopolio dei tabacchi che non esporta il benemerito toscano. Ho fatto segnalazioni al console di Cartagena, ho telefonato all'Associazione Italiani in  Colombia, ho scritto alla Camera di Commercio di Bogota. Nulla da fare. Non c'è modo di convincere nessuno per far partire da Livorno un paio di tonnellate di toscani con destino America del Sud, Puerto Colombia o altra città tropicale. Giunto a ciò, comincio a pensare che al Monopolio Tabacchi nutrono una sorta di complesso di inferiorità dovuta alla credenza che un Avana sia migliore che un toscano, oppure, che allo stesso Monopolio, non importa una "cicca" del modo per preparare antagonismo al Parkinson, con una buona fumata settimanale di fumo tutto itraliano. Viva sempre l'Italia, la terra del saper vivere!