me stessa

le mie poesie


Varcai la soglia della vita, una gemma si chiuse nel bosco e sentìì che non era uno straniero l’uomo, l’imperscrutabile senza nome, lo stesso sconosciuto mi apparirà conosciuto. In un momento l’intreccio di infinità divenne di colori, in un gioco splendido e terribile, di nascita e di morte, di  creazioni e distruzioni, non mi chiedi chi io fossi, ignori la mia paura la melodia e il mio cuore danzava al tuo ritmo. Non veleggerò più di porto in porto con questa imbarcazione logorata dalle intemperie, non solcherò mari in tempesta, restituisco le chiavi del mio cuore, le misure di resistenza, i dubbi, le strettezze del cuore esitano ad abbandonarsi, esito a  tuffarmi nelle grandi acque della vita, nel piacere e il  dolore resta separato da me. il nostro fiato  si fece sempre più veloce man mano che il tempo passava. Sto aspettando l’amore per consegnarmi alla fine nelle sue mani. Nel mio cuore un gioco di delizia e di varietà e quando giunge la notte metteremo  fine al nostro gioco, si dissolverà ,  svanirà nel sorriso di un bianco mattino in un fresca trasparente purezza. Cerco al mattino sul letto, dove ho trascorso la notte con il divino amante, petali di rosa come ricordo, trovo una fiamma pesante come fulmine e mi chiedo a cosa serva questo dono.Il mare di silenzio mattutino si riversa in una profusione di oro e nello spiraglio di nuvole noi eravamo :essere al mondo ma  del mondo. Le melodie mi hanno dato lezioni di vita, guidato su lontani sentieri segreti, fatto scorgere stelle sull’orizzonte  nascosto del mio cuore, attraversato i misteri del piacere e del dolore.Il cuore mi è spezzato allo scorgere dell’ orgoglio, ha deposto le sue  antiche armi, ti osservo in viso e i miei occhi si riempiono di lacrime,  ciò che è aspro dissonante nella mia vita si scioglie in una dolce armonia.Con la punta del mio  canto arrivo fino a te, accarezzo i dolci tratti del tuo viso, le ali di questo uccello che vola felicemente al di là del mare ti porterà  al culmine del piacere, la musica di corde silenziose porterà l’arpa della mia vita su scogli lontani dove il mare in tempesta travolgerà ogni cosa, la furia dell’impeto dimenticherà ogni dove. La luce della mia musica illumina il dono e mentre il respiro della mia voce riempie il cielo, travolge ogni  mia inutile corsa, dimentico me stesso.  Ho chiesto al mio cuore: “Cosa desideri?”.Lui mi ha risposto :“Voglio lui ora!”         .La mente rispose:“Non  potrai mai averlo!”.Il cuore gli chiese:“Perché ?”.Non ebbe mai  risposta Si frantumò in mille pezzi,i frammenti volarono nel cieloilluminarono il camminoraggiunsero ogni lidoriempirono ogni doveLa mente cercò il povero cuoreMa non lo trovòPianse si disperò Provò la solitudine e l’orrore…