me stessa

eccomi...


RomeoGiunge oramai l’amabile notte, dalla nera frondeper darmi il mio romeo.Quando egli moriràPrendilo,oh Luna, taglialoIn piccolo stelle Ed egli renderà cosìBella la faccia del cieloChe tutto il mondo Si innamorerà Della bellezza della notte.L’amore non ha ostacliMa la morte Li rende eterni VivròVivrò come un poeta,cantandosolo al vento della seragireròil mondo senza una metainvece rimango quia guardare le stellea pensare di voler essere il cieloper scrutarelui con mille occhiTrascorro le notti lunghe che mi sono insopportabili Da soloVerso il cielo giunge il mio respiroMa l’aria in cielo socmprareTacciano i venti, ma non tace il doloreNel mio petto che brucia solo per lui.Nella notte bruna,alto silenzio fa la luna bianca,per tenere nascoste le dolcezze amoroseNon giunge il sonno Perché non contempoOramaiIl volto del mio dilettoIl sole esita a sorgerePerché dubita che il suo splendore non sia perfettoViaggia con la mente e sìì felice perché con la poesia un giorno radioso ti attendementre all’ aurorat’incamminiverso il tuo lido. PerchéNon chiedermiPerché ti volgioPerché ti cercoTi amo e ti ammiroTi desidero e ti rimprovero.Non farmi domandeIo ti ascoltoTi socmprendoTi attendoTi pensoTi prego..Non ho del polipo la forzaNé tenagli Mi vince,facilmente il mare.Non conosco il sublime,né l’amorementre l’infinito si schiude,i coralli ritornanoalla spendente lucee lo squalo scomparenelle acque di sangueed io sono il riccio inutile perenne sullo scoglio.Sono un sasso Che cade e sussultaNon chiedermi Perché in me tarda l’autunno.Sento sorrisi accesi di magiaQuando aleggia un sospiroEd il mio giaciglioÈ un turgore di ansieQuando scompare il raggio delle lunedì E mi sorprendeIl bianco dell’estateNon domandarmi perchèIl pensiero è languidoSento le sabbie nascondere il pudoreDi inutili affanniDopo qualcuno raccoglie spoglie e residueSulla spiaggia ed il sole Segue le solite ombre.