CyberArguti Blog

Riflessione filolinguistica dopo i pasti.


Come ben sapete l'Uomo della Misericordia quell'uomo che ci ama più di ogni altra cosa (vedi mio precedente post) il Cavaliere Nazionale insomma, ha pubblicamente pronunciato la parola "COGLIONI". Certo, non è il primo errore di "wording" fatto dal nostro ruspante Primo Ministro o "adorabile gaffeur", come lo vezzeggia il suo amicone (nel senso della dimensione) Giuliano Ferrara. Se ne avete voglia postate nei commenti tutte le improprietà linguistiche pronunciate dal nostro adorato premier o ex premier (chi vivrà vedrà) cosi da lasciare, a futura memoria, una indelebile testimonianza. Proviamo a comprendere bene cosa significa il termine COGLIONE: è un sostantivo maschile usato nella sinottica linguistica popolare (si presume dal sec. XIII d.c.) deriva dal latino coleo-onis, dal classico coleus. Il suo significato identifica i testicoli. Nella sua declinazione al plurale per lo più viene utilizzato in varie locuzioni figurate, per esempio: far girare i coglioni, rompere i coglioni, seccare i coglioni, irritare i coglioni; levarsi dai coglioni, lasciare in pace i coglioni; averne pieni i coglioni ecc... In queste forme la locuzione identifica lo stato d'animo di essere stufo di qualcuno o di qualche cosa. Sempre in senso figurativo dare del coglione a qualcuno significa persona sciocca, inetta; minchione. Il termine può anche essere utilizzato come aggettivo, per esempio “un tipo coglione”. Quindi coglione significa testicolo ed i testicoli sono, in anatomia e zoologia, le ghiandole genitali maschili contenute nello scroto e destinate alla produzione degli spermatozoi. Nello stesso sito anatomico troviamo l'organo esterno erettile dell’apparato urogenitale maschile denominato pene. Sempre nell'accezione linguistica popolare il pene viene anche denominato: CAZZO. Allora se il Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana può pronunciare il termine COGLIONE, e vivendo in una Repubblica Democratica fondata sul lavoro (ed aggiungo senza timore di querela in regine di par-condicio), sono portato a desumere che anche la parola CAZZO possa essere utilizzata da uno scrittore di blog senza timore di divenire meno compunto o linguisticamente offensivo verso qualcuno. Assunta questa precisazione mi accingo a riportare una piccola antologia dei dieci fatti storici nei quali e' stato lecito utilizzare la parola "cazzo":   1.  "'Sta torre col cazzo che casca!" (Babele, 5000 a.C.) 2.  "-Piogge a tratti- un cazzo!" (Noe, 4314 a.C.) 3.  "Santita', lo vuole davvero su quel cazzo di soffitto?" (Michelangelo, 1566) 4.  "Da dove cazzo vengono tutti questi indiani?" (Generale Custer, 1877) 5.  "Cazzo, ti somiglia un casino!" (Picasso, 1926) 6.  "E quella che cazzo e'?" (Sindaco di Hiroshima, 1945) 7   "E dai, chi cazzo vuoi che lo scopra?" (Bill Clinton, 1999) 8.  "Cazzo, non credevo si arrabbiassero cosi' tanto!" (Osama Bin Laden, 2001) 9. "Ma chi cazzo ho comprato????" (Moratti, tutte le estati) 10. CAZZO !!!! (Berlusconi l'11 aprile 2006 dopo aver perso le elezioni). Si lo so sono geniale . P.S. - Quando copierete, perchè ormai so che lo fate, ricordatevi se vi và, di citare la fonte. Grazie in anticipo. CAZZO!