CyberArguti Blog

Quando Berlusconi andava a lavorare e Prodi faceva il professore: Cybernostalgie intrinseche.


Qualcuno mi chiede perche scrivo spesso di politica, invece di occuparmi di psicotecnologie cybernetiche del maschio murgiano che è il mio campo. La politica è la piu grande pantomima esistente: nessun valore vero, parole che si azzuffano da sole, la falsità allo stato puro, il regno del trash, delle cravatte, dell'opportunismo ideologico, della sperequazione morale, il tradimento elevato a potenza, la pattumiera ideologica per eccellenza, insomma la più intollerabile offesa all'intelligenza e alla dignità umana. In pratica tutto quello che avrei voluto essere ed invece non sono. Io sono un uomo cresciuto tra campi di grano rubati alle pietre, tra gravine e sterpaglie, a cercare funghi, acchiappare serpenti e fumare nazionali per dimostrare la propria precoce virilità. E pensando al mio, non lontanissimo passato, mi rendo conto che: Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag... Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto o di un carretto trainato da un mulo era una passeggiata speciale e gioiosa. La mia culla era dipinta con colori vivacissimi, con pitture a base di piombo. Bevevo latte di mucca appena munto, mangiavo pane raffermo cotto col formaggio e non avevo mai mal di pancia. Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte. Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco. Bevevamo l'acqua dal tubo del giardino o da un pozzo scostando con il fiato i girini, invece che dalla bottiglia dell'acqua minerale di una certa marca... Nei giorni di festa ci mettevamo la Frizzina in quell'acqua e ci davano un biscotto ed eravamo felici di quelle finte bollicine che ci solleticavano il naso e come era buono quel biscotto! Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni . Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema. Si, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto il sabato notte! Uscivamo a giocare per stada armati di un tappo di gassosa e di una palla sgonfia con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto con le scarpe sane. La scuola durava fino a mezzogiorno, arrivavamo a casa per pranzo, tutta la famiglia riunita. Non avevamo cellulari...  cosicché nessuno poteva rintracciarci. Impensabile. Ci tagliavamo , ci rompevamo un osso , perdevamo un dente , ma non c' era alcuna denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno se non di noi stessi. Mangiavamo formaggi, pane e burro , bevevamo bibite zuccherate  e non avevamo mai problemi di soprappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare... Condividevamo una bibita in quattro. Bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo. Leggevamo montagne di libri consumati, strabordanti di sottolineature e scarabocchi, ma riuscivamo ad emozionarci lo stesso, ad imparare e capire. Credevamo ai nostri padri, ai vecchi, alle istituzioni ed ai risultati elettorali, sopportavamo le punizioni e le sconfitte senza battere ciglio ma lottavamo per i nostri ideali. Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi , televisione via cavo con 99 canali , videoregistratori , dolby surround , cellulari personali , computers , chat-room su Internet e tantomeno Blog ... In cambio AVEVAMO UN SACCO DI AMICI. Così abbiamo imparato a rispettarci. L'amicizia era il nostro più GRANDE TESORO.