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Dove finiscono i sentimenti


Ben trovati CyberArguti L'Arguta Indianina mi riporta sul mio campo, cercherò di farmi onore. Mi chiede e si chiede, sopratutto, dove vanno a finire i sentimenti quando finiscono, quando muoiono. Da questo deduco che la raffigurazione mentale dei sentimenti è qualcosa di familiare generata da una nascita e vissuta come un lutto nel momento della sua morte. Ci sto usiamo questo schema. Qundi cerchiamo di comprendere il mistero della nascita per collocare quello della sua fine (??!!??) Chiedetevi, per esempio, che immagine ha l'amore per voi? E l'amicizia e la rabbia e la gioia e il dolore che immagine hanno questi sentimenti. Avremo risposte molto diverse ma tutte simili nell'evocare un pezzo del proprio personale vissuto. Cosa significa questo? Che il sentimento è una trasfigurazione di noi, attenti adesso...: di una nostra EMOZIONE. Un sentimento nasce da un'emozione, l'emozione è il padre del sentimento... e la madre? Mi chiedete di certo, il nostro schema biologico ci fa pensare ad modello in cui per generare ci vuole si un padre ma.. anche è (non sopratutto) una madre. Dunque cerchiamo la madre dei sentimenti, l'utero dove si sviluppano, forza Arguti, che ci siete vicinissimi... esatto, siamo NOI il nostro IO e sopratutto i nostri BISOGNI. Rivediamo la dinamica... l'emozione arriva in noi e come un orgasmo produce modificazioni del nostro corpo, soggettivamente rilevabili ed oggettivamente misurabili in termini di livelli della temperatura corporea, frequenza del battito cardiaco, valori della pressione arteriosa, rossore o lacrime se volete... e così via... se siamo fecondi (ricettivi a quel bisogno) lo inglobiamo in noi generando un sentimento. I sentimenti sono percezioni, immagini mentali e pensieri relativi a quelle modificazioni del corpo, che vengono elaborati dalla nostra mente in un'ampia gamma di sfumature comprese tra il piacere e il dolore ovvero tra il benessere e la sofferenza. In altre parole "l'emozione e le reazioni affini sono tangibili ed identificabili sul versante del corpo, mentre i sentimenti si trovano su quello della mente e delle sue proiezioni". Attenta Indianina al concetto di BISOGNO, rappresenta la fertilità nel processo. Se io ti dicessi con apparente sincerità "ti voglio bene" e tu stai vivendo una situazione di appagamento affettivo (praticamente Brad Pitt ti ha chiesto di essere la sua ragazza) la mia dichiarazione ti scivola addosso, produrrà una blanda emozione non ti feconderà, e penseresti "il solito paraculo che vuole che gliela dia". Se io invece la stessa dichiarazione te la facessi in un momento di "BISOGNO" affettivo l'emozione sarebbe vissuta più intensamente e ti chiederesti "perché, se è sincera e via dicendo" saresti feconda insomma.. e se altre emozioni si concatenano a quella chissà che qualcosa non inizi a germogliare e cominci a vedermi sotto un'altra luce (magari!!!). In realtà le emozioni precedono i sentimenti, esattamente come i rami di un albero precedono le foglie. Ciò avviene semplicemente perché nell'evoluzione essi sono comparsi in questo stesso ordine: come la regolazione metabolica e il sistema immunitario, paragonabili alle radici e al tronco dell'albero, evolutivamente anche le emozioni si sono infatti costruite come meccanismi volti ad assicurare prima di tutto la sopravvivenza degli individui. L'appagamento del proprio istinto di sopravvivenza... del bisogno di ben-essere! Tuttavia, sebbene le emozioni precedano sia i sentimenti che i pensieri corrispondenti, questa relazione, proprio come quella tra foglie, rami, tronco e radici dell'albero che sono percorsi da una continua circolazione di linfa vitale, non è una relazione ad una sola direzione. Infatti "l'apprendimento associativo ha stabilito dei collegamenti fra emozioni e pensieri, in una ricca rete di connessioni percorribili a doppio senso": proprio grazie a questo "doppio senso" non soltanto determinate emozioni evocano determinati pensieri, ma anche "determinati pensieri evocano determinate emozioni". Il doppio senso di marcia, che caratterizza le relazioni tra emozioni e pensieri, assume un'importanza straordinaria proprio perché offre un solido fondamento neurobiologico all'apprendimento emotivo in generale e in particolare alla convinzione secondo la quale, mediante pensieri appropriati e finalizzati, tutti noi possiamo imparare a generare in noi stessi e a indurre nelle altre persone sensazioni e sentimenti positivi ovvero benessere. E su questo dovremmo aprire una lunga discussione sulla filosofia orientale, ma vi risparmio. Adesso cerco di produrre un emozione che spero si finalizzi non in un sentimento ma in un pensiero, vado giu a raffica... dedicatemi un decimo di secondo di riflessione per ogni periodo, basta leggerlo due volte: Faticoso sentire i sentimenti, perché hanno a che fare con la coscienza, e che andare verso l’altro è necessario e vantaggioso, perché aiuta il superamento dei limiti della propria soggettività, la cui percezione fa stare male l’uomo. Un essere umano ha bisogno del confronto con i suoi simili per l'evoluzione. E’ un fiume che scorre tra i meandri dell’anima, un vortice di emozioni che scende, che sale per sempre indomabile, irrefrenabile...una continua palpitazione che monta, diminuisce e poi s’acquieta, come il sole che nasce e tramonta... questi sono i sentimenti. Un individuo non é responsabile del sorgere di un'emozione, ma del modo con cui la accoglie e la gestisce. L’emozione precede il sentimento I pensieri legati all’emozione si presentano solo dopo l’emozione stessa, e la amplificano. I sentimenti testimoniano lo stato dei processi vitali, i sentimenti spirituali scavano sotto quella testimonianza addentrandosi nella sostanza del vivere, costituiscono la base di un’intuizione del processo vitale. I sentimenti sono rivelazioni dello stato in cui versa la vita all’interno dell’organismo nella sua interezza (una certa variazione del piacere o del dolore rappresenta una componente necessaria del sentimento), sono espressione di una dinamica per equilibrarsi, idee/rappresentazioni relative a regolazioni e correzioni e guidano un tentativo di autoconservazione deliberato contribuendo alle scelte riguardanti le modalità stesse della conservazione. I sentimenti sono una percezione delle mappe dei bisogni stimolate dalle emozioni. Il sentimento introduce una sorta di allarme per individuare le circostanze buone o cattive, prolunga l’impatto delle emozioni influenzando in modo duraturo attenzione e memoria, e porta l’emergere della previsione e la possibilità di creare risposte nuove, non più stereotipate. I sentimenti non sono una percezione passiva o fulminea, per un certo tempo vi è un coinvolgimento dinamico del corpo ripetuto e una successiva variazione dinamica della percezione, un dare e un prendere. I sentimenti hanno un ruolo di testimoni della nostra mente. I sentimenti possono essere PREMONITORI di ciò che potrebbe rivelarsi nel bene e nel male: con essi a poco a poco classifichiamo le situazioni sperimentate. GRAN FINALE con rivelazione: Si possono utilizzare proficuamente i sentimenti se si comprendono i loro meccanismi, solo in questo modo ci si libera. I sentimenti non muoiono ma si trasformano in altri sentimenti e poi in altri ancora perché cambiano i bisogni, ma tutte le pericolose scorie finiscono in un posto magico, il vero patrimonio di ognuno di noi... un posto che si chiama ESPERIENZA. Se comprendi tutto questo diletta Indianina vivrai un'emozione che farà nascere un sentimento sereno di un sentimento ed accetare la sua apparente fine. Spero che questa lettura vi sia servita CyberArguti.