CyberArguti Blog

Il ricordo è un modo di incontrare se stessi.


Ben trovati CyberArguti come hanno fatto i Beatles anche io voglio fare il mio remix. PREMESSA In questo mondo ci sono soltanto due tragedie: una è il non avere ciò che si desidera, l'altra è ottenerlo. In fondo vi sono momenti in cui uno si trova nella necessità di scegliere fra il vivere la propria vita piena, intera, completa, o trascinare una falsa, mediocre, degradante esistenza quale il mondo, nella sua grande ipocrisia, gli propone. Cercare una mediazione forse è la soluzione dell'enigma. Questo testo nacque in un momento di nostalgia, di ricerca di valori smarriti. I valori li sto ancora cercando la nostalgia riesce sempre a trovare lei me. Ma, se riflettiamo un po', ciò che rende l'esistenza preziosa e piacevole non è ciò che abbiamo pienamente, ma quello che intimamente desideriamo scevro di avidità ed egoismi. I veri desideri sono quelli suggeriti dai nostri sentimenti e dalla nostra sensibilità... TESTO Ormai sta per arrivare, tutto converge verso di Lui, i colori, gli umori, le luci... anche quest'anno è Lui che catalizza tutte le attenzioni, come in un incantesimo si impossessa di tutti noi, ipnotizzandoci, con le sue formule magiche fatte di parole come bontà, fratellanza, generosità, pace...   Non ho mai molto amato il Natale neanche da bambino. Natale per me era premere il naso contro quella vetrina di quel favoloso negozio di giocattoli, si chiamava "Il regno dei bimbi", mai nome fu più azzeccato per le mie fantasie infantili. Era situato proprio di fronte al lato destro del corso del paese, dove abitavo da piccolo. Come ogni domenica, con i miei, si andava a messa in quella buia e polverosa chiesa, i banchi di legno sgangherati e scricchiolanti, l'odore di incenso, un'area di decadenza che ti si appiccicava addosso come l'umidità del posto. In fondo, lontano, il prete. Una figurina nobilitata dai paramenti sacri, una vocina dubbia che aveva ben poco di sacrale. Come ogni domenica, annoiato, volavo con i miei pensieri in attesa dell'uscita, aspettavo solo quel momento in cui avrei attraversato la strada ed i miei mi avrebbero concesso cinque minuti per vedere quella vetrina. In realtà erano due le vetrine: una con i giochi più tradizionali ed un'altra con i giochi automatici, che in quegli anni non erano certo quelli elettronici odierni. Io naturalmente prediligevo la seconda, quella con i giochi meccanici: sicuramente i più costosi ed inarrivabili. Ricordo le funivie, i plastici con i trenini elettrici, le auto radiocomandate, (e non quelle telecomandate che una volta mi regalarono: quella telecomandata ha un lungo filo che la collega al comando ed è certamente un regalo di serie B rispetto a quella azionata via radio), le autopiste... Quello per me era Natale: quando sotto la festività venivano allestite le vetrine con i giochi scintillanti, così ogni domenica dell'avvento fino al 25, sorbita la messa, mi godevo quel "il regno dei bimbi". Non ricevetti mai in regalo uno di quei giochi che vidi li. Non osai neanche mai chiederlo, avvertivo che in quel periodo non navigavamo certo nell'oro e non me la sentivo di chiedere. Cosa vorrei in regalo per Natale? Svegliarmi la mattina di Natale e trovare sotto l'albero ed al fianco al presepio, un grande pacco confezionato con una carta recante la scritta.... "Il regno dei bimbi". Buone nostalgie CyberArguti. P.S. - come disse Totò a Peppino: Si dice che l'appetito vien mangiando, ma in realtà viene a star digiuni.