CyberArguti Blog

Siamo barche ma siamo anche un faro...


Vorrei che questo mio testo lo leggeste con calma e serenità, se avete fretta o troppo distratti da altro lasciate perdere... per favore.Io Credo che la vita, ogni vita, sia un viaggio o meglio: una traversata. Sai solo dove devi arrivare ma nessuno è in grado di dirti ne come e ne quando.Io Credo che quando si nasce si viene subito posti su una piccola barca.In principio, di solito, il mare è tranquillo. L'inizio del viaggio si svolge abbastanza sereno, se qualche piccola onda ti fa traballare lo spazio infinito ti fa venir voglia di navigare, di conquistare, ti infonde entusiasmo e speranza. Non si sa mai bene la rotta, allora nei sogni del navigatore compaiono tanti possibili tragitti e si cerca di percorrerli imparando pian piano a convivere col mare, a conoscerne i suoi segreti, ad evitarne le insidie, a dominare quella massa di acqua in moto perenne.Man mano che si procede nella traversata il mare si fa sempre più agitato e ti ritrovi a lottare con la sua forza. Le onde si alzano minacciose, la schiuma a volte ti confonde e scoraggia. La forza del mare, le difficoltà della vita, deviano continuamente la rotta prevista.Ma indietro non si può tornare e tutto ciò che resta da fare e continuare a navigare... anche se in burrasca.Qualcuno narra di aver incontrato tra onde e risacche, draghi e famelici mostri, altri subdole sirene, orchi affamati e cattivi, infide streghe. Gli effetti della navigazione segnano il corpo, graffiano l'anima. Spesso si intravedono, piccole spiagge di bianco arenile e capita di approdare su isolette tranquille su cui riposare.Nonostante la rotta non sia mai precisamente tracciata il viaggio deve continuare, sempre, incessante... è il destino di tutti i destini, inconfutabile. Capita anche che manchi la fiducia, che qualcuno si smarrisca, altri vengono inghiottiti a metà del cammino e capita, pure, di incrociare altre barche e percorrere pezzi del tragitto insieme, per darsi coraggio, per aiutarsi a vicenda.Noi siamo barche che sfidano l'ignoto senza una rotta verso una meta segnata. Ma siamo anche fari, certezza e luce che guida altri naviganti incerti. Una luce che orienta, che rassicura e protegge indicando il percorso.... ci sono delle piccole barche che hanno da poco iniziato il cammino e barche in piena burrasca da dover guidare.Siamo barche e faro ed a nostra volta cerchiamo il nostro di faro, una luce certa e sicura su cui puntare.Il viaggio è di periglio intriso e capita anche che quasi all'improvviso, quando avevi intravisto una luce amica, un'onda anomala e beffarda ti travolga sconquassando tutto.Con le membra dolenti, tramortito e acciaccato alzi il capo per cercare il tuo faro, per riprendere la tua navigazione, ma ti accorgi che la sua luce è sempre più fioca che non risplende più all'orizzonte che il suo fascio non è più benevolo con te. Tu in quella luce ci credevi, pensavi fosse il tuo destino ma ti accorgi che così non è.Un respiro profondo cerca la calma nella tempesta... infruttuoso. La ragione si dibatte come un pesce sulle assi del fondo della barca. Un soffio costante, amaro, gelido e pungente, di un’inspiegabile inquietudine ti attraversa le membra. I pensieri sono ammanettati al polso di quell’unico pensiero. Immagini confuse di tele tessute nell'ombra ti offuscano la mente.Ti chiedi come hai potuto credere in quella luce così incerta, come hai fatto a scambiare quel fuoco di paglia per il tuo solido faro.Nel petto prende spazio prepotente un tumulto di sensazioni che galleggiano nelle maree del cuore. Lo sguardo si fissa sul passato, senza più vederlo. Mentre nella testa continua a sbattere quell’onda, instancabile e spietata, che sommerge tutto che ha fatto svanire quella tua certezza sotto i suoi flutti spumeggianti e traditori. Guardi le braccia, i polsi e le mani, che diventano appendici insignificanti se non sanno dove portarti. Dov'é la tua luce... si sta spegnendo mentre con le vele gonfie di speranza la stavi raggiungendo.Forse l'hai vista dove non é, forse l'hai sentita solo perché ne avevi bisogno!La tramontana non smette di soffiare e di scuotere distese di certezze, piegandone i rami. Spezzandoli in uno schiocco secco. Pensavi di aver trovato la giusta direzione, pensavi di aver eretto intorno a te una diga forte e sicura, sulle cui pareti qualsivoglia onda se pur anomala non avrebbe sortito alcun devastante effetto. Una diga che riparasse dal vento, che tenesse lontane le acque tumultuose, all’asciutto della razionalità. Ti sentivi al sicuro in quella tua sicurezza. Ti illudevi di aver imparato a navigare... a vivere!Non avevi previsto, marinaio stolto, che la luce verso cui diretto non era faro ma fuoco di paglia. Non avevi considerato che il mare nella sua apparente crudeltà ed infinita saggezza ti aveva aiutato a capire che quella certezza non era la tua certezza e che quello verso cui veleggiavi non era il tuo destino.Delusione, confusione, smarrimento, rabbia, incredulità prendono possesso della tua mente che vaga disperata nella foresta delle domande senza risposta... mentre l'umido è ancora dentro le tue ossa. Senti le correnti ora fredde, ora calde. Senti i raggi di sole che trafiggono l’oscurità, ma non riesci a percepirne il calore. Senti la profondità... e vorresti affondare, arreso, annegando nella risacca, risucchiato dagli abissi infiniti.Ma la traversata della vita deve continuare, sempre, incessante... anche se hai smarrito il percorso.Perché noi siamo barche ma siamo anche faro... ci sono piccole barche che hanno iniziato da poco il cammino e tante altre barche in piena burrasca da dover guidare.