Sono giornate strane queste: lente, pigre, afose, a sprazzi leggiadre, troppo spesso rissose.Non mi resta che guardare la TV, orientalmente immerso nel flusso delle Olimpiche Emozioni, occidentalmente invischiato nel deflusso di un italico orgoglio.
Un orgoglio a volte tradito a volte rinvigorito da episodici eventi.
Emozioni che si rincorrono, gioia e sconforto che si alternano negli opposti destini. Come nella vita: la felicità di uno corrisponde troppo spesso all'infelicità di un altro.
Quasi d'improvviso nel pigro girovagare televisivo alla ricerca di stranezze, curiosità ed inusuali discipline sportive per caso mi accorgo che lo sport del mio cuore non è il calcio, la pallavolo, la scherma, la pipì più lontana o chissà cosa ma.... il lancio del giavellotto. Come invaso da un flato divino sento crescere in me la voglia di appassionarmi a quella pratica sportiva quasi sconosciuta, tenendo per una nazione che appena riesco a collocare sul mappamondo. Mi riscopro tifoso del Paraguay ed appassionato di lancio del giavellotto... ma l'illusione, la frizzante eccitazione dura poco... neanche le qualificazioni riusciamo a superare e quell'entusiasmo ritrovato mi lascia, deluso, lì dove mi aveva trovato: nell'afoso torpore d'agosto.
Propio come spesso accade nella vita, quando credi di aver agguantato un amore, una
vera passione... lo vedi dissolversi nella bassa classifica delle prove
di qualificazione.Addio mia bella Leryn Franco ti rivedrò alle prossime Olimpiadi o mai più... chissà!!!!
