CyberArguti Blog

Così. Di colpo. Di mattina.


 
Così, di colpo, alle sette meno un quarto di un mattino uggioso, come uno spavento, mi sveglio perché ti amo già. Così. Di colpo. Di mattina.La giornata ha un colore grigio. Cammino sotto un incalzante pioggerellina, mi aggiro nelle viuzze del mio borgo antico e mi riempio gli occhi dei suoi familiari scorci, chiedendomi come possano apparire sempre così diversi nonostante il secolare immobilismo? Ho fretta di amare, tra il bar e la colonna scrostata.Ho bisogno di amare nonostante questo selciato sconnesso pieno di pozzanghere. Io che non ho amato mai nessuno. Io che ho un cuore che è un calzino bucato, un enorme colabrobo di sentimenti, e siccome il brodo non c'entra allora lo chiamo "colamore"! L'amore arriva ma percola via... a causa dei buchi... lasciando solo l'essenza, l'assenza... l'astinenza.Ci sono delle volte che non mangio "d'amore".Altre volte che non dormo, sempre "d'amore".Ed altre ancora in cui rinuncio a vivere "d'amore".Oggi ne ho la fretta... "d'amore"... intendo. Anche nel breve tratto tra la striscia pedonale e il mio tabaccaio di fiducia sento l'amore. Ma non ho una qualche musica da amare o una qualche voce da abbracciare, una speranza che mi conforti un ricordo che mi carezzi il cuore. In fondo se ci rifletto credo che in amore o ci si sente sempre soli ad amare o non ci si sente amati abbastanza!Sorseggio il secondo caffè della giornata mentre ti amo.Leggo le notizie del mattino mentre ti amo.Fumo, mentre ti amo.La gente mi osserva come se amassi chissà chi.                                                              E mi srotolo lungo il marciapiede come se non avessi null'altro da fare o a cui pensare. Lo so bene che non so parlare d'amore, o meglio so parlare dell'amore in generale ma non so parlare dell'amore mio... lo so pretendere e basta.Ti immagino da qualche parte, chissà che espressione hai in volto stamane, chissà  che stai facendo, Avrai già bevuto il tuo caffè? Sai che non so se hai bisogno del caffè al mattino come ne ho bisogno io? Spero che da te non sia grigio e uggioso come qui e che tu stia ridendo, mi piaci quando ridi, e che ti sia svegliata anche tu innamorata, magari della vita che senti sfuggire e non di me che non mi senti tuo, ma mi basta. Io mi esaurisco, mi spengo, “mi muoio” nelle grandezze. Nella grandezza di non essere te, né tu me. Nella grandezza di non capirci mai e di finire così, scivolando in vite distinte e lontane.Forse ho solo paura dell'amore ma sento il bisogno di amare.Anche se sono pieno di amore, amo la natura, gli animali, il lavoro, i libri, la musica, il buon vino, i luoghi e solitamente il mio prossimo... ma, nonostante questo trionfo d'amore mi ritrovo a sentirne la mancanza.Strani arabeschi della vita!Sento che ti amo e ne piango, profondamente, di un altro pianto che non so dire! Non è il tuo. Perché è il pianto di non essere, noi due, le stesse labbra e gli stessi occhi. Lo sento mentre ti parlo e ad un tempo, non posso parlarti, perché non so farlo. Io non lo so. Io non so raccontarlo il silenzio che ho. Non mi resta che fermarmi e vedere se sopravvivo, così, all’amore. Facendo finta di essere morto, mentre continuo a bruciare.Te lo darei il mio cuore malato di questo amore disordinato, per curarmelo tu, se puoi…  ma si sprofonda in questa assenza, vertiginosamente, in una caduta tesa e non so più esistere ed essere qualcosa, per te. Mi lascia incompiuto. Non mi uccide del tutto. Mi esaurisco, mi spengo e “mi muoio” nella sua grandezza. Come dirtelo?! Si potrebbe aprire i pugni, per vedere cosa succede, farne una carezza. Ci ho provato ma non succede molto. L'amore mi sconvolge, mi riempie le mani di niente. È amare non amandoti. È il non poter parlare. Solitudine di noi due, che-non-sei-me.  E allora scrivo, che è la mia voglia di correre. La mia voglia ferma di correre... La mia paralisi!E piango, di un altro pianto. Che potrebbe essere lui la felicità. Se solo potessi dargli un senso. Una tristezza che si srotola dentro di me senza avere un nome. E chissà se anche tu, hai qualcosa da non chiamare?! Chissà se ce l’hai un tacere tutto tuo che non posso capire e non sai spiegare.Ho pena di noi due che ascoltiamo, desolati, la bellezza e il turbamento. Imprigionati nelle nostre distanze. In una reclusione di spazio incoercibile. Troppa pioggia tra noi. Troppa disincronia nelle nostre vite.Ho troppo da amare... e penso al tuo nome, a una speranza o a un inganno! Continuo a camminare nell'incolore grigio di questa mattina uggiosa mentre ti amo... non amandoti.