IL CATASTROFISTA

CATASTROFISMO E TEORIE

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flare solari

Post n°15 pubblicato il 07 Gennaio 2010 da mauro.morgante
 

In astronomia, un flare (termine inglese per fuoco d'artificio) o brillamento è una violenta eruzione di materia che esplode dalla fotosfera di una stella, con un'energia equivalente a varie decine di milioni di bombe atomiche. I flare del Sole emettono fasci di vento solare molto energetico, la cui radiazione può rappresentare un pericolo per le navi spaziali al di fuori della magnetosfera terrestre, e che interferisce con le comunicazioni radio sulla Terra. I flare sono spesso associati alle macchie solari e sono probabilmente causati dal rilascio di energia in occasione del fenomeno di riconnessione delle linee di campo magnetico.
I flare solari furono osservati per la prima volta nel 1859 dall'astronomo britannico Richard Christopher Carrington. Sono anche stati osservati su varie altre stelle in tempi moderni. La frequenza dei flare solari varia: da molti al giorno quando il Sole è particolarmente "attivo", a circa uno alla settimana quando invece è "quieto". I flare solari impiegano molte ore o anche giorni per "caricarsi", ma il flare vero e proprio impiega pochi minuti per rilasciare la sua energia. Le onde d'urto risultanti viaggiano lateralmente attraverso la fotosfera e verso l'alto attraverso la cromosfera e la corona, a velocità dell'ordine di 5.000.000 di chilometri all'ora.
I flare solari sono classificati come A, B, C, M o X a seconda della loro luminosità nei raggi X vicino alla Terra, misurata in Watt/m². Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente, con X (la più grande) pari a 1012 W/m². Ogni classe è divisa linearmente da 1 a 9, quindi un flare X2 è quattro volte più potente di un flare M5. L'attività solare si trova normalmente compresa tra le classi A e C. I flare C hanno pochi effetti sulla Terra, mentre i più potenti M e X possono causare danni. A volte i flare superano il valore massimo (X9): il 16 agosto 1999 e il 2 aprile 2001 vennero misurati dei flare X20, ma essi furono superati dal flare del 4 novembre 2003, che fu stimato a X45 ed è il più potente flare mai registrato. La regione di macchie solari 486 era la più turbolenta mai osservata.
Le particelle energetiche emesse dai flare solari sono le prime responsabili dell'aurora boreale e di quella australe.
Il rischio posto dalle radiazioni dei flare solari è uno dei problemi maggiori per le missioni umane su Marte attualmente in discussione. Occorrerà un qualche tipo di scudo fisico o magnetico.

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