Catcher in the rye

LOOP


LOOP E del resto questo era quello che aveva sempre voluto: una famiglia.La sensazione di tornare a casa e di trovare qualcuno ad aspettarlo, la moglie, volesse Iddio un figlio, una Casa si’, perché “ a house still doesn’t make a home”.Ancora si ricordava di quella notte passata distesi sul letto a pianificare le nozze, questo spetta a te, quello lo pago io, i fiori, la cerimonia, le bomboniere, il pranzo; era stato bello, a parte lo shock causatogli dai soldi che avrebbe dovuto tirare fuori.Già, i soldi, erano sempre stati un suo punto debole, non che fosse avaro, ma di sicuro era ossessionato dal fatto di avere debiti. Quando aveva acceso il mutuo per la casa per tre giorni non era riuscito a chiudere occhio; per quindici anni avrebbe dovuto pagare una rata pari ad una bella fetta del suo stipendio, quindici anni, mio Dio, mai, mai in vita sua aveva fatto programmi a cosi’ lunga scadenza, lui che non se la sentiva nemmeno di programmare le vacanze estive.Ad ogni modo ormai era fatta, la data stabilita, le partecipazioni stampate e tutto il resto, tutto nonostante l’ostracismo di sua madre, la quale per lungo tempo aveva cercato di ostacolarli o quantomeno di ritardare, di indurlo a pensarci su ancora un po’, perchè ti meriti di più, avrei preferito qualcuno di diverso, neanche se avesse sposato una principessa le sarebbe venuto bene.Ed ora in quella stanza, che ancora per poco tempo sarebbe stata la sua stanza, ripercorreva la sua storia, stilava dei bilanci, ma a pensare a cosa andava incontro la sua mente andava in loop, si riavvolgeva su se stessa, continuava a ripetere le stesse cose all’infinito. Talvolta questi loops lo lasciavano cosi’ sfiancato che doveva rimanere immobile a letto, nella completa oscurità e nell’assoluto silenzio.Non aveva indagato sul perchè di questi momenti, si era sempre detto passerà, andrà tutto bene e del resto questo era quello che aveva sempre voluto: una famiglia.