CaterDegliUrali

logica e illogica, archeologia e non solo....

Creato da setaserica il 09/06/2009

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Scrittori si, scrittori no

Post n°13 pubblicato il 22 Maggio 2019 da setaserica
 
Foto di setaserica

Recentemente mi è stato segnalato un video, su You Tube, intitolato “scrittori e pianisti”, girato da Dark sigira.  Il video, anche perché parla di persona conosciuta, da un punto di vista strettamente tecnico non è male nel senso che raggiunge lo scopo di catturare l’attenzione. Quello che non mi trova d’accordo sono i contenuti ,la tesi sostenuta, sia dal punto di vista generale, che, a cascata, particolare.

Visto che il video,per sua stessa natura, non prevede il contraddittorio, e visto che l’argomento mi interessa, ricorro quindi a un post per esporre a mia volta le mie argomentazioni .

 

"Scrittore” , dall’enciclopedia Treccani:

Chi compone e scrive opere con intento artistico

 Chiunque scriva un’opera è , di fatto , uno scrittore

Chi non è d’accordo con questa definizione, e asserisce che scrittore può definirsi solo colui la cui opera è stata pubblicata, edita, probabilmente non ha ben presenti alcuni casi direi eclatanti non solo della letteratura italiana ma internazionale.

Ne cito alcuni fra i più famosi, pubblicati postumi o solo dopo anni e anni di attesa ( mentre erano in miseria e/o facevano altro per vivere ) :

  • Emily Dickinson: la poetessa inglese, in vita pubblicò, a sue spese, solo 10 poesie. Solo dopo la sua morte venne riscoperta e amata dal grande pubblico
  • Franz Kafka: autore delle Metamorfosi, faceva l’assicuratore per vivere , non visse mai della sua scrittura;
  • Melville: autore di Moby Dick, morì solo, povero e ignorato da tutti; Nabokov, il geniale autore di Lolita vide rifiutato il suo capolavoro;
  • Tomasi di Lampedusa: uno dei miei scrittori preferiti, nonche autore del Gattopardo, libro immenso , morì amareggiato prima di veder pubblicato il suo unico libro, rifiutato da molte case editrici e pubblicato postumo.

 

Ma il rapporto fra opera e autore non abbraccia solamente il campo della letteratura. Pensiamo alla pitturavan Gogh è morto in miseria. Tantissimi impressionisti in vita non videro riconosciuto il loro genio; C’è qualcuno che ha il coraggio di dire che Van Gogh non è un pittore? E nella musica: Bach, ai suoi tempi, era apprezzato come organista, non come compositore….per citare i più grandi…

 

Un’altra definizione che viene data di scrittore ( nel video) è che per definirsi tale bisogna “mantenersi“ con la scrittura, farne la propria professione!   

Ora, a parte che una definizione del genere presuppone una mera mercificazione di quella che io considero un’arte, un ridurla per così dire a lavoro impiegatizio, questo non è vero. Jane Austen scriveva nei suoi momenti liberi, perché NON NE POTEVA fare a meno, lo scrivere era parte di sè. Avrebbe potuto fare anche la pescivendola, ma rimane una grandissima scrittrice.

Poi, per paradosso, se si parte dall’assunto che è scrittore solo chi è stato pubblicato e vive coi proventi dellascrittura  sarebbero più scrittori gli autori di harmony,che scrivono, vengono pubblicati e guadagnano dei soldi con i loro libri, di un Tomasi di Lampedusa quando era in vita!

La questione è, per me, molto semplice : io non parlerei di scrittori o non scrittori: parlerei piuttosto, di scrittori cattivi, mediocri, o grandi scrittori.

Questo dipende molto dal gusto personale, dalla critica, dal pubblico. Ci sono pochi libri che non sono riuscita a finire ( e sono onnivora, leggo di tutto, dai classici russi francesi e inglesi a saggi e gialli contemporanei e non); uno di questi è “Io uccido” di Faletti: un best seller, ha venduto milioni di copie, a me ha fatto schifo.

Non per questo dico che Faletti non è uno scrittore.

Lo è, ma per me pessimo.

Se un libro non vi piace, ( e vorrei anche capire quanto l’antipatia personale incide sul giudizio dell’opera )potete dire che non ha trama, costrutto, che è banale, che è scontato, che non scorre, che non ha profondità, ma non potete dire che il suo autore NON è uno scrittore. Per il solo fatto che il libro è stato scritto, esiste! E esiste di per se, che sia stato pubblicato on line, da un editore, dallo stesso autore, che sia solo un manoscritto vergato con la penna d’oca e non sia stato pubblicato affatto!

E, come disse il grande Umberto Eco, un libro, una volta scritto , non è più del suo autore, vive di vita propria.

 
 
 

BIRDWATCHING

Post n°11 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da setaserica

 

Uccello comune ( avis avis )

 

Presente uniformemente su tutto l’orbe terraqueo, l’animale risulta privo di ali e di piume su tutto il corpo, a parte una leggera lanugine che si infittisce verso il basso dove presenta proprio l’aspetto di peli che vanno a coprire due appendici sferiche ; la pigmentazione cangia a seconda delle zone di provenienza dall’avana al rosso cupo al giallo al nero, tendendo al rosso mattone verso la testa; le dimensioni variano a seconda degli individui e della latitudine; da dimensioni di 3 cm si può arrivare ai 32 ,  come narra  tale Roccus Siffredis da Ortona , un artista di strada  che aveva un volatile di tali dimensioni  addestrato a schiacciare le noci e Johannes Holmensis,  un cavaliere di ventura che se ne serviva invece per fargli aprire a testate le porte nemiche. Particolarità della specie è di passare con facilità estrema dallo stato liquido ( moscium et mollis) a quello solido ( extremamente durum et rigidum); lo scopo principale del volatile è anzi proprio quello di provocare tale metamorfosi, che ottiene cercando di penetrare in tutti i modi nello stretto buio e umido pertugio di un  volatile di specie simile ma non affine, la passeracea, che però è alquanto restia a farsi avvicinare se le dimensioni dell’uccello ospite non raggiungono il livello minimo sindacale. A questo punto quest’ultimo si arrangia con una manovra detta manos automatikos.

 

 

Uccello Gardense ( Apterix gardensis astinentis )

 

Gli esemplari di questa specie non dovrebbero distinguersi  in nulla dal punto di vista anatomico da quelli della specie comune, anche se nessuna ornitologa ad oggi è mai riuscita ad avvicinarsi abbastanza per scoprirlo; l’uccello, privo di ali e dalle piume lanuginose,  ha infatti sviluppato una capacità di mimetizzazione e di fuga notevolissime, per cui catturarlo è ritenuta impresa impossibile; conduce una esistenza estremamente ritirata e abitudinaria rintanato in un habitat protetto a lui congeniale dal quale esce con molta circospezione: lo fa ad orari fissi ( alle 12.30 esatte al mattino e ad un orario più flessibile la sera ) per nutrirsi quasi esclusivamente di lasagne al forno; non sono ad oggi noti accoppiamenti di questo esemplare, che pare perciò destinato all’estinzione.

  apterix

 

 

Uccello padulo: ( padulus padulus)

da non confondere con il più grosso Siffrediensis di cui sopra, l’uccello padulo è un animale terrestre privo di ali e dalle abitudini parassitarie; particolarmente noto fin dall’antichità, soprattutto nella civiltà greca , persiana e poi italica. (  in tempi moderni  è stato rinvenuto nel Lazio un esemplare  evoluto della specie  noto come avis marrazziensis n.d.r.) ; nella fase non parassitaria l’animale studia la preda. La sua tattica di caccia consiste nell’ aggredirla dopo che per lungo tempo è rimasto mimetizzato, installandosi nell’organismo ospite unicamente per via rettale; in questa posizione altamente scomoda può sostare dai 5 minuti alle diverse ore, generando nell’organismo ospite sensazioni diverse a seconda del carattere di ognuno: dal dolore acuto e malumore persistente al fastidio ben tollerato fino alla entusiastica accoglienza che genera simbiosi; i bruschi tentativi di asportazione dello stesso  sono poco consigliabili, perché portano ad un inspiegabile aumento delle sue proporzioni fino al fenomeno noto come “sandwiches”che prevede l’immediato trasporto in hospitium ( ospedale) con presa ad fondellum da parte di intere generazioni future.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 

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