CaterDegliUrali

Scrittori si, scrittori no


Recentemente mi è stato segnalato un video, su You Tube, intitolato “scrittori e pianisti”, girato da Dark sigira.  Il video, anche perché parla di persona conosciuta, da un punto di vista strettamente tecnico non è male nel senso che raggiunge lo scopo di catturare l’attenzione. Quello che non mi trova d’accordo sono i contenuti ,la tesi sostenuta, sia dal punto di vista generale, che, a cascata, particolare.Visto che il video,per sua stessa natura, non prevede il contraddittorio, e visto che l’argomento mi interessa, ricorro quindi a un post per esporre a mia volta le mie argomentazioni . "Scrittore” , dall’enciclopedia Treccani:“Chi compone e scrive opere con intento artistico” Chiunque scriva un’opera è , di fatto , uno scrittoreChi non è d’accordo con questa definizione, e asserisce che scrittore può definirsi solo colui la cui opera è stata pubblicata, edita, probabilmente non ha ben presenti alcuni casi direi eclatanti non solo della letteratura italiana ma internazionale.Ne cito alcuni fra i più famosi, pubblicati postumi o solo dopo anni e anni di attesa ( mentre erano in miseria e/o facevano altro per vivere ) :Emily Dickinson: la poetessa inglese, in vita pubblicò, a sue spese, solo 10 poesie. Solo dopo la sua morte venne riscoperta e amata dal grande pubblicoFranz Kafka: autore delle Metamorfosi, faceva l’assicuratore per vivere , non visse mai della sua scrittura;Melville: autore di Moby Dick, morì solo, povero e ignorato da tutti; Nabokov, il geniale autore di Lolita vide rifiutato il suo capolavoro;Tomasi di Lampedusa: uno dei miei scrittori preferiti, nonche autore del Gattopardo, libro immenso , morì amareggiato prima di veder pubblicato il suo unico libro, rifiutato da molte case editrici e pubblicato postumo. Ma il rapporto fra opera e autore non abbraccia solamente il campo della letteratura. Pensiamo alla pittura: van Gogh è morto in miseria. Tantissimi impressionisti in vita non videro riconosciuto il loro genio; C’è qualcuno che ha il coraggio di dire che Van Gogh non è un pittore? E nella musica: Bach, ai suoi tempi, era apprezzato come organista, non come compositore….per citare i più grandi… Un’altra definizione che viene data di scrittore ( nel video) è che per definirsi tale bisogna “mantenersi“ con la scrittura, farne la propria professione!   Ora, a parte che una definizione del genere presuppone una mera mercificazione di quella che io considero un’arte, un ridurla per così dire a lavoro impiegatizio, questo non è vero. Jane Austen scriveva nei suoi momenti liberi, perché NON NE POTEVA fare a meno, lo scrivere era parte di sè. Avrebbe potuto fare anche la pescivendola, ma rimane una grandissima scrittrice.Poi, per paradosso, se si parte dall’assunto che è scrittore solo chi è stato pubblicato e vive coi proventi dellascrittura  sarebbero più scrittori gli autori di harmony,che scrivono, vengono pubblicati e guadagnano dei soldi con i loro libri, di un Tomasi di Lampedusa quando era in vita!La questione è, per me, molto semplice : io non parlerei di scrittori o non scrittori: parlerei piuttosto, di scrittori cattivi, mediocri, o grandi scrittori. Questo dipende molto dal gusto personale, dalla critica, dal pubblico. Ci sono pochi libri che non sono riuscita a finire ( e sono onnivora, leggo di tutto, dai classici russi francesi e inglesi a saggi e gialli contemporanei e non); uno di questi è “Io uccido” di Faletti: un best seller, ha venduto milioni di copie, a me ha fatto schifo. Non per questo dico che Faletti non è uno scrittore.Lo è, ma per me pessimo.Se un libro non vi piace, ( e vorrei anche capire quanto l’antipatia personale incide sul giudizio dell’opera )potete dire che non ha trama, costrutto, che è banale, che è scontato, che non scorre, che non ha profondità, ma non potete dire che il suo autore NON è uno scrittore. Per il solo fatto che il libro è stato scritto, esiste! E esiste di per se, che sia stato pubblicato on line, da un editore, dallo stesso autore, che sia solo un manoscritto vergato con la penna d’oca e non sia stato pubblicato affatto!E, come disse il grande Umberto Eco, un libro, una volta scritto , non è più del suo autore, vive di vita propria.