Catholic Mind

Angelus del 06/11/2009


Il Papa all'Angelus: il mondo ha bisogno di speranza e questa si trova solo in Cristo
E’ tempo di Avvento: siamo invitati ad andare incontro a Cristo, partecipando alla preghiera, dando una testimonianza eloquente di carità. E’ quanto ha affermato stamani Benedetto XVI all’Angelus. Il mondo contemporaneo – ha detto il Papa - ha bisogno soprattutto di speranza. E questa si trova solo in Gesù Cristo. Il servizio di Amedeo Lomonaco , per Radio Vaticana:  
In questa domenica – ricorda il Papa – inizia un nuovo Anno Liturgico che si apre con l’Avvento, tempo di preparazione al Natale del Signore. La realtà dell’Anno Liturgico, vista "dalla parte di Dio" – spiega il Santo Padre - può essere così rappresentata:“Il centro della liturgia è Cristo, come il sole intorno al quale, al modo dei pianeti, ruotano la Beata Vergine Maria – la più vicina – e quindi i martiri e gli altri santi che “in cielo cantano a Dio la lode perfetta e intercedono per noi”.Ma quale rilevanza può avere la realtà dell’Anno Liturgico per l’uomo, la storia e la società?"La risposta ce la suggerisce proprio il cammino dell’Avvento, che oggi intraprendiamo. Il mondo contemporaneo ha bisogno soprattutto di speranza: ne hanno bisogno i popoli in via di sviluppo, ma anche quelli economicamente evoluti. Sempre più ci accorgiamo che ci troviamo su un’unica barca e dobbiamo salvarci tutti insieme". Ci rendiamo conto – aggiunge il Papa – che, “vedendo crollare tante false sicurezze, abbiamo bisogno di una speranza affidabile”. Questa speranza si trova solo in Cristo:“Il Signore Gesù è venuto in passato, viene nel presente, e verrà nel futuro. Egli abbraccia tutte le dimensioni del tempo, perché è morto e risorto, è ‘il Vivente’ e, mentre condivide la nostra precarietà umana, rimane per sempre e ci offre la stabilità stessa di Dio. E’ ‘carne’ come noi ed è ‘roccia’ come Dio”.“Chiunque anela alla libertà, alla giustizia e alla pace – osserva il Papa – può risollevarsi e alzare il capo, perché in Cristo la liberazione è vicina”:“Gesù Cristo non riguarda solo i cristiani, o solo i credenti, ma tutti gli uomini, perché Egli, che è il centro della fede, è anche il fondamento della speranza. E della speranza ogni essere umano ha costantemente bisogno”.Dopo l’Angelus il Papa ha ricordato che il prossimo primo dicembre si terrà la Giornata mondiale contro l’Aids. Il pensiero del Santo Padre è per ogni persona colpita da questa malattia: “La Chiesa non cessa di prodigarsi per combattere l’Aids, attraverso le sue istituzioni e il personale a ciò dedicato. Esorto tutti a dare il proprio contributo con la preghiera e l’attenzione concreta, affinché quanti sono affetti dal virus HIV sperimentino la presenza del Signore che dona conforto e speranza. Auspico infine che, moltiplicando e coordinando gli sforzi, si giunga a fermare e debellare questa malattia”.L’esortazione finale del Papa all’Angelus è di mettersi alla scuola di Maria. La Vergine – ricorda il Santo Padre – incarna pienamente l’umanità che vive nella speranza basata sulla fede nel Dio vivente. Maria è ben piantata nel presente, nell’oggi della salvezza: nel suo cuore raccoglie tutte le promesse passate ed è protesa al compimento futuro.Fonte: www.netcrim.org