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Haiti: l'ennesimo disastro
La tragedia che ha colpito in questi giorni Haiti ha un non so che di famigliare: sembra di rivedere insieme le case squarciate e i tetti che schiacciano gli edifici sottostanti che qualche mese fa erano proprio vicino a noi, a L'Aquila, e allo stesso tempo la miseria e la disperazione che con lo Tzunami avevano travolto l'India nel 2004.  Si parla di più di 50 mila  vittime, 50 mila vite spezzate, travolte, spazzate via. Tra queste c'è anche quella del vescovo Miot, la cui umile ed autentica testimonianza di vita e di passione per il suo popolo negli anni difficili della dittatura è raccontata da Luigi  Geninazzi  e dall'accorato ricordo del Nunzio Apostolico di Haiti il filippino Bernardito Auza, nell'intervista rilasciata al quotidiano dei vescovi italini (a pag 6 di Avvenire di oggi). Di nuovo assistiamo alla gara di solidarietà di tutto il mondo, la macchina oragnizzativa è partita quasi a tempo di record: navi militari cariche di aiuti umanitari che partano dai diversi punti del mondo, ospedali da campo vengono allestiti per portare soccorso alle troppe necessità; tutte le associazioni di volontariato, dotate di personale altamente specializzato sono lì.  Tra questi anche tanti italiani come ci racconta Paolo Lambruschi nel suo articolo Così i volontari italiani tentano di portare soccorso sul sito del quotidiano della CEI. Mi ha commosso ieri leggere l'appello del arcivescovo metropolita de L'Aquila mons Giuseppe Molinari, che invita i fedeli della sua diocesi a ripagare la solidarietà ricevuta negli ultimi nove mesi riversandola su chi ora "è più ultimo e più povero" di loro. (L'Aquila ferita è pronta ad aiutare di Alessia Guerriri Avvenire del 14/01/2010). Come quello di mons Molinari risuonano gli appelli dei tanti vescovi italiani che si concretizzano nella giornata speciale di raccolta fondi domenica 24 gennaio, che si andranno ad aggiungere ai 2 milioni di euro già stanziati dalla CEI attraverso i fondi dell' 8 per mille per le emergenze umanitarie. (In prima pagina oggi Avvenire pubblica il Comunicato Stampa della CEI) Ancora una volta ascoltiamo la solita domanda (riportata anche nell'editoriale  Per spegnere l’inferno di Roberto Mussapi), urlata fra le lacrime ad Haiti così come sussurata da chi è davanti al teleschermo a veder scorrere le immagini dell'ennesimo disastro: dov'è Dio? E dove può essere se non ad asciugare quelle lacrime, a scavare tra le macerie, a consolare e curare i superstiti anche attraverso i volontari accorsi nella piccola isola caraibica da ogni parte del mondo.  Ci uniamo anche noi alle preghiere del Santo Padre ascoltando il suo accorato appello «alla generosità di tutti, affinché non si faccia man­care a questi fratelli e sorelle che vi­vono un momento di necessità e di dolore, la nostra concreta solidarietà e il fattivo sostegno della comunità in­ternazionale ». (Appello di Benedetto XVI alla «generosità di tutti»  da Avvenire del 14/01/2010 pag 4)Fonte: Avvenire del 14 e del 15/01/2010