cathya's_world

Post N° 201


È un errore credere che i momenti decisivi di una vita, in cui il cammino usuale modifica per sempre la sua direzione, debbano essere connotati da una drammaticità chiassosa e stridula e da violenti maremoti interiori. È una favola kitsch messa in circolazione da giornalisti ebbri, registi e scrittori alla ricerca spasmodica del lampo dei flash, nella cui testa le cose appaiono come nei rotocalchi scandalistici. In realtà l'esperienza che determina un drammatico cambiamento di vita ha spesso una levità incredibile. Ha talmente poca affinità con una detonazione o una fiamma ossidrica o un'esplosione vulcanica che spesso quando dispiega il suo effetto rivoluzionario e fa sì che una vita sia inondata di una luce del tutto nuova e le sia assegnata una melodia inaudita, lo fa senza strepito, silenziosamente e in questa silenziosità meravigliosa risiede la sua nobiltà particolare.pascal mercierle cose piu' importanti sono le piu' difficili da dire. sono quelle di cui ci si vergogna poiche' le parole le immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finchè erano nella nostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non piu' che a grandezza naturale quando vengono tirate fuori. le cose piu' importanti giacciono troppo vicine al punto dov ' è sepolto il vostro cuore sereto.... quando il segreto rimane chiuso dentro non è per mancanza di uno che lo racconti ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare ...stephen king , stand by meIl cielo era magnifico, libero da nuvole al centro, velato appena nella parte inferiore da uno strato sottile di polvere luccicante. Stelle a grappoli, e onde lievi a levigare il grande cristallo: la luna si cullava tra gli scogli, e foglie s’agitavano, tentennavano, percorse da refoli di vento sottile.Luce lieve, onde, piccole e schiumose, suoni ignoti si liberavano nell’aria colma di profumi, e la spiaggia appariva desolata e silenziosa. Solo il mio dolore, quello sentii scorrere, una sensazione nuova, e la consapevolezza che senza di lei avrei perduto la mia essenza, io smarrito, io follia, l’alieno.Ricordai con nitore gli ultimi istanti della conversazione, il viso di lei, quegli occhi sinceri e profondi, il suo passo leggiadro, le mani piccole e ben curate. Sentii il suo profumo, agonizzai nel respiro del suo cuore. Il cielo era ancora magnifico, e il vespero si diluiva nelle pozzanghere, subito dopo la pioggia, quella pioggia lenta che martoriava la spiaggia e feriva a morte l’anima mia. I pensieri oscillavano nel vuoto, istanti, l’addio, e ancora i suoi occhi neri profondi e le sue parole intrise di nulla, cattivi presagi, già all’inizio, mentre le sue labbra si muovevano ritmicamente, sembravano fuochi fatui, ed io non ascoltavo, inseguivo invece il volo delle rondini nell’aria umida e malaticcia. “È finita: non posso continuare ad amarti”, disse lei, allungando lo sguardo oltre l’orizzonte.Io immobile, essere fragile, cristallo che si frantuma e si ricompone, io adesso ombra a ridosso dell’ombra, parvenza, lacrima del cielo.Riuscii a sussurrare qualche frase distratta, per tentare di farla ragionare, sperando che lei cambiasse idea, ed intanto osservavo i suoi capelli frammentarsi tra le onde, il suo viso colare dalle rocce, il cuore esploderle tra i seni, ed io immobile, lontano in uno spazio racchiuso nell’evanescenza, dentro parole senza significato, ancora solo, scia di luce in agonia, acquerello.“Io ti amo, Annette: non posso vivere senza di te”.Lei rimase impassibile, con gli occhi persi nel vuoto, raccolta dentro una veste attillata, mentre un pezzo di cielo svaniva nel il blu cobalto del mare, e la mia anima delirava, occhi accesi e spettri nel cuore.“Sento una nuova melodia, musica, amore, nuovo e fecondo respiro, un’altra emozione oltre, oltre il tuo viso: non posso più amarti”, continuò lei, sbattendo le palpebre.“Ma…”, risposi, mentre da lontano l’oceano brillava, al centro, a cento passi dal molo e le onde rincorrevano i gabbiani, per l’aria salivano, sembravano spruzzi di luce in miniatura.“Non c’è sentore d’eternità nelle passioni, e ogni anelito è sogno di carta, desiderio destinato a perire, incertezza, falsità, ombra a ridosso dell’ombra: l’amore si svela, s’allunga tra le ali del vento, diviene delirio, poi al tramonto s’occulta e scompare. Nulla è certo nell’incertezza, nulla che possa durare per l’eternità, tutto è destinato a perire, frammento, goccia di rugiada che al mattino svanisce, quando il primo raggio di sole con forza ne dissolve la traccia.antonio messina, l'ombra della bottiglia.