(dis)avventure...

Il terremoto


Sono infastidita.Chiunque viva fra L’Aquila e Roma è stato svegliato nel cuore della notte fra domenica e lunedì.Ed è dovuto uscire di corsa da casa, ufficio, metro, martedì nel tardo pomeriggio.Noi fortunati romani siamo rientrati dopo 10 minuti, passati a conversare con il vicino di casa.Altri no. Poi però accendi la tv. E vedi i vari Matrix, Porta a Porta….magari anche edizioni speciali del Tg 4, con immagini strazianti, con, in sottofondo, sempre la solita, unica e inflazionata colonna sonora di Ennio Morricone. La stessa usata per Eluana Englaro, per la morte di Giovanni Paolo II, per il piccolo Tommaso, per i servizi riempitivi di mezza estate sull’abbandono dei cani, per raccontare le varie madri coraggio e stupri, passando da profughi e morte dei vari personaggi televisivi.Sempre e solo la stessa musica. Poi senti gli esiti delle varie gare di share. E tu, rimani disgustata da tutto questo.Tu che poco prima (come tanti altri), dopo ore di tentativi, sei riuscita a prendere la linea.Tu che poche ore prima hai sentito per la prima volta, da quando vi conoscete, la paura, la disperazione nella voce della persona che è sempre stata un punto di riferimento per te.Tu senti quella persona che è fortunata rispetto ad altri, perché ha ancora i suoi cari, che sta scavando fra le macerie mentre ti rassicura che sta bene. Ma senti che ti dice: “il bar dove andavamo sempre non c’è più. Non c’è più neanche la chiesa in piazzetta. Mi dispiace”. Una telefonata di 3 minuti circa.Per rassicurarti e per rassicurare. Mentre in televisione passano le stesse immagini, su tutti i canali. Come il discorso del Presidente della Repubblica, a reti unificate, di fine anno. Non riesci a capire di quale canale si tratti. Sarebbero bastati 3 minuti. Per far sentire una telefonata qualunque, sarebbe bastato far sentire la voce di una sola delle persone che vivono lì.Senza tanto spettacolo. Che schifo.