Vuoi giocare?

La Bohème 4/4


Quadro IV: Nella soffitta (ancora?!). Qualche mese dopo Rodolfo e Marcello, ormai separatisi dalle rispettive, ostentano indifferenza e felicità: trascorrono le loro giornate limandosi a vicenda le unghie dei piedi, affittando dvd porno e gareggiando a chi riesce a stare per più giorni consecutivi senza cambiarsi le mutande. Giungono Colline e Schaunard recando una magra cena. Il musicista ha smarrito la partitura del jingle “Brava brava Mariarosa” e siccome la chiavetta usb per salvare i file in backup non è ancora stata inventata, non ne ha nessuna copia. Di conseguenza la Bertolini ha rescisso il contratto e non l’ha pagato, quindi finite le cene a sbaffo. (Si vede che ci si sta avvicinando alla fine perché le sfighe aumentano in maniera esponenziale)Mentre i quattro derelitti cenano con un tozzo di pane secco ed un’aringa pescata una settimana addietro, sopraggiunge Musetta, sorreggendo una Mimì sofferente e quasi esanime. La ragazza è ormai gravissima: il bifidus attivo contenuto negli yogurt che mangia ogni mattina a colazione ha avuto una strana evoluzione e invece di farla andare di corpo e sgonfiarle l’intestino, si è tramutano in un Pokemon che sta lottando con tutte le sue forze per uscire, come Alien dalla pancia di Sigourney Weaver. Nel suo vagare in città alla ricerca di un wc pubblico, Mimì ha incontrato Musetta e le ha chiesto di accompagnarla da Rodolfo, per dargli l’estremo saluto.Rodolfo adagia Mimì sul letto e gli altri si tolgono dalle balle inventadosi scuse per lasciar soli i due infelici: Colline dice che deve ritirare il vestito in lavanderia, Schaunard deve partecipare al gioco telefonico “Indovina quanti fagioli ci sono nel vaso”, Marcello ha parcheggiato in tripla fila e Musetta deve tenere la solita lezione di solfeggio.Rimasta sola con Rodolfo, Mimì rievoca i bei tempi andati: “Ricordi quella sera in cui, proprio in questa soffitta, abbiamo cercato la chiave che avevo perso? Tu volevi inchiappettarmi approfittando del favore del buio. Mi ero accorta che avevi nascosto la chiave in tasca, ma non ho detto niente perché speravo riuscissi nel tuo intento. A saperlo che non sapevi dove buttar le mani, ti avrei insegnato un po’ d’anatomia.”Rodolfo non sa che dire, è commosso e frustrato. Per dimostrare alla morente che lui, anche dopo la separazione, non l’ha mai dimentica le porge la cuffietta rosa che le aveva comprato la sera in cui si erano divertiti nel Quartiere Latino. Mimì la prende tra le mani, la guarda qualche secondo con le lacrime agli occhi e sussurra: “Che regalo di merda”. Poi s’addormenta.Rientrano gli amici, che cercano di non far rumore per non svegliare la malata, sembra stia riposando così bene. Dopo circa un’ora Schaunard si avvicina al letto e dice: “Ragazzi, secondo me non sta dormendo. Non russa e non sta facendo nessuna bolla col naso.”Rodolfo si precipita e scopre che in effetti la poveretta è stecchita. Esplode in un pianto disperato, abbracciando la sua amata Mimì. Dopo circa mezz’ora si asciuga le lacrime e dice: “Vabbè, anche questa è fatta. Adesso liberatemi il letto che altrimenti stanotte non so dove dormire.”Sipario