Cris' personal blog

PENSIERI ALLA RINFUSA


 poco da dire in questo periodo. un po’ per il poco tempo per riordinare pensieri, un po’ per pigrizia, un po’ perché .. tutto procede. più o meno bene, a volte velocemente, altre al r a l l e n t a t o r e. almeno così pare. giorni di calendario da strappare, uno dietro l’altro, senza sosta, vertiginosamente lanciati verso dicembre. in giornate uggiose come queste, col freddo pungente ed il vento freddo che ti sferzano il viso. col sole che gioca a nascondino capriccioso, facendosi desiderare per giorni interi. con la natura che cambia colori di giorno in giorno, tra decine di gradazioni di toni caldi, dall’oro all’arancione, dal rosso al marrone scuro. una gioia per gli occhi.l’autunno porta con sé inconsapevole la malinconia. senza un perché, ma è piacevole cullarcisi dentro, ogni tanto. come un rifugio dove nessuno può guardare, uno schermo invisibile agli altri. un territorio dal confine impossibile da varcare. una malinconia mista a gioia, paradossalmente. a energia vitale. col freddo che acuìsce i sensi, che ti scrolla di dosso il torpore di prima mattina. autunno sinonimo di periodo di transizione, di mezza stagione. di emozioni e giornate vissuti a metà, a tratti, a volte assente, altre quasi stordita dalla placidità dello scorrere di questi miei giorni. dopo un periodo vissuto a mille, senza afferrare bene il tutto e tantomeno i particolari. solo ora comincio a guardare. ad osservare tante piccole pecche, tante antipatie, tante malelingue. troppa affettata accondiscendenza, pur di farsi notare. essì che stiamo parlando di lavoro. mi sembra quasi di essere tornata a scuola. che sensazione sgradevole .. resto lì, tra me e me, riservata, non badando a chi dice cosa di chi, ben poco mi importa. cerco di concentrarmi solo sul lavoro, parlando comunque un po’ con tutti i colleghi, non essendoci mai per davvero con nessuno, eccetto con i clienti, in realtà. eppure tutto questo comporta comunque dispendio di molta energia. fisica e mentale. forse risento ora dello stress accumulato per mesi. alzarsi la mattina ed ingranare è tutti i giorni un’impresa, pur dormendo più del solito.  la sera ci sono giorni in cui arrivo a casa stremata, senza la forza di muovere un dito. persino nei momenti di intimità ne risento, quasi rassegnata all’intorpidimento fisico ed emozionale, soggiogata dal peso di tante richieste giornaliere, da ore di lavoro in piedi, da conversazioni e pettegolezzi tra colleghe invidiose pressochè snervanti. tutto ciò non è mia consuetudine. rifuggo da tutto questo appena posso quasi come un animale selvatico, a rifugiarmi negli intrecci quotidiani della mia vita privata, con D. e con le amiche. glisso su eventuali richieste di cene di lavoro e uscite serali.  è tutto così artificioso, soprattutto quando sai bene che è tutta apparenza, e amicizia di facciata. quando quasi devi stare attento a ciò che dici, perchè non sai come verrà interpretato. tutto ciò a me non interessa. non mischio lavoro e vita privata. e non sacrifico me stessa, le mie energie e i miei affetti per rapporti necessari ma inconsistenti come bolle di sapone.     ancora fastidio.ancora fase di rodaggio. forse l’autunno. capita.  forse solo giorni un po’ così.