Cris' personal blog

AMICIZIA E'...


 che bello sabato sera. era una vita che C. ed io non passavamo le ore a parlare, davanti ad un cappuccino bollente con panna montata, gli occhi puntati alle lucette di natale, piccole scintille intermittenti dorate nella penombra del pub. era tempo che non ci sedevamo a parlare così, di noi, faccia a faccia. confrontandoci, appoggiandoci come abbiamo sempre fatto da quando iniziammo a frequentarci. C. è una buona amica. la migliore. è discreta, sensibile, e di una sensibilità affine alla mia, nonostante i nostri caratteri siano completamenti diversi. basta uno sguardo per leggerci nel pensiero. e se uno sguardo non bastasse, quando entrano in gioco le parole, a fiumi, sono la prima a stupirmi alle volte della naturalezza con cui mi escono. con lei riesco a mettere a fuoco le cose, a riordinare emozioni e reazioni, giuste e sbagliate, una in fila all’altra. anche nei periodi difficili come questo. C. mi ascolta, mi consiglia, mi aiuta ad esplicitare sensazioni rimaste sopite, ma soprattutto a prenderne atto. un rompere a forza assieme quel guscio di malumore e apatia che tendo erroneamente a erigermi intorno. che sollievo quando succede. quasi una liberazione. ed è in questi momenti che mi rendo conto, con rammarico, che troppo spesso si è così assorbiti dal turbinìo della routine  quotidiana, che non si ha il tempo semplicemente per prendere atto di ciò che abbiamo nel di dentro e ciò che ci accade attorno. di un’emozione, della profondità di un sentimento, di un episodio che ci ha fatto sorridere, e così via. manca il tempo di fermarsi e lasciarsi pervadere da ciò che di buono è, o è stato, presente nella nostra vita. in tutta sincerità non so se C. abbia provato le stesse sensazioni, se io sia riuscita a farla sentire ascoltata e capita. mi ha fatto piacere sentirla parlare dei suoi parenti, capita così di rado. o ancor più delle sue perplessità riguardo a rapporti con altre persone. sono piccole cose che però mi hanno regalato una serata importante nella sua semplicità. il poter parlare apertamente dei miei timori, dei miei disagi, ed uscirne totalmente rassicurata, con l’invito a non fare di un piccolo problema una montagna insormontabile, è impagabile. come pure la complicità , l’intesa di quando si parla di “cose da donne”, o di quando ci perdiamo trascinandoci l’un l’altra nei meandri dei ricordi, a rievocare con tenerezza e gioia negli occhi gli anni del liceo, e i pomeriggi passati al telefono. sarei felice di sapere che anche per C. vale lo stesso.  g.r.a.z.i.e.