Cris' personal blog

DAL DI DENTRO


 strane sensazioni. strano come da un giorno all’altro, a volte persino da un momento all’altro, la malinconia stenda un velo sugli occhi. credo personalmente che il languore della malinconia sia insito nella bellezza struggente della vita, sempre. come credo che sia una naturale conseguenza per noi esseri umani, così piccoli rispetto all’immensità di quello che ci circonda, scoraggiarci per difficoltà che noi stessi rendiamo insormontabili. e ancor più provare spaesamento per quanto “insignificanti” rispetto al tutto, all’insieme possiamo essere considerati. difficile descrivere quello che sto provando in questi giorni. in teoria dovrei avvertire soltanto gioia e serenità, soprattutto in questo periodo dell’anno, e invece nel mio cuore c’è spazio ahimè, anche per l’inquietudine. e credo di poter affermare per certo che questa inquietudine porta il nome di “assenza”. assenza di una figura per me paterna, per la prima volta. tra tutti manca proprio lui, a me il più caro. impossibile non pensarci. sebbene tutti i giorni io continui la mia vita, tra piccoli grandi momenti di gioia e di euforia. sebbene io mi ritenga una persona estremamente fortunata. che vive sentimenti unici e rapporti che potrei metterci la mano sul fuoco, posso definire a pieno titolo veri. in amore, in amicizia, in famiglia. eppure la perdita di uno dei miei punti di riferimento ha avuto le sue conseguenze. facendosi strada tra le cose belle, tra la mia “perfezione non-perfetta” costruita faticosamente giorno per giorno, con tutta la mia forza e la mia determinazione. mi è pesato che lui non ci fosse per potergli dire quanto sono stata trattata male dai mie ex-datori di lavoro. mi è pesato non potergli parlare del mio nuovo lavoro, delle mie perplessità su tutto quello che sto vivendo, sul fatto che no, non ci siamo ancora. non potrò più sentirgli dire “porta pazienza”. non potrò più incrociare a tavola i suoi sguardi complici. non potrò più parlargli di quello che mi piacerebbe fare … di come qualche giorno fa ferma al semaforo mentre tornavo a casa, sbirciando assorta attraverso le vetrine di un noto negozio di progettazione d’interni in centro città, abbia visto volti concentrati e sorridenti su chissà quali progetti d’arredo, nella luce diffusa e puntuale delle lampade, tra una moltitudine di libri di arredo. e di come non abbia potuto non avvertire una sensazione di scoramento, e di pensare che io forse non arriverò mai lì. una piccola fitta al cuore, scacciata al più presto. […] sposto il pensiero su di un libro. quel libro. in cui c’è anche un pezzo di me. dovrei essere contentissima. per la prima volta nella mia vita, viene pubblicato qualcosa di mio. che D. è a dir poco impaziente di leggere. e che io per prima sono desiderosa di tenere tra le mani, per vedere l’effetto che fa. perché per me significa avere tra le mani un sogno su cui chissà quante volte in questi anni ho fantasticato. e questo so bene servirà a spronarmi, a farmi riprendere in mano le redini, l’entusiasmo di darmi da fare per me stessa e per chi a me tiene. sembra tutto così inverosimile alle volte: tutto scorre liscio come l’olio, finchè da un giorno all’altro, come un giro di vento, tutto inverte rotta. e dapprima non lo si percepisce,  poi se ne ha solo una vaga sensazione, e quando poi ne hai la certezza ne sei già dentro fino al collo, alle difficoltà. strano è forse da parte mia dirlo .. ma ci vuole anche questo. ci vogliono anche “i momenti no”. la perfezione non esiste, e non sempre si può essere al top delle proprie capacità, delle proprie energie, e dei propri umori. ci ho messo tempo per accettare tutto questo. per diventare consapevole che nella vita ciclicamente c’è sempre un momento in cui qualcosa non va, oltre alla miriade di cose belle che ci succedono. ed esserne consapevole è già qualcosa, anche se non ti tutela dal fatto che verosimilmente rimarrai di volta in volta spiazzato di fronte alle difficoltà che ti si presenteranno. com’è vero.  a volte non mi sento poi così forte.so essere estremamente fra.gi.le...  dammi la forza.