Cris' personal blog

DAL DI DENTRO


foto: from Flickr by Demona ho perso le parole/eppure ce le avevoqua un attimo fa/volevo dire cose ..  non ho molto da dire. silenziosa qui come nella vita di tutti i giorni. una me taciturna a cui non sono abituata, che fatico a comprendere. una me distratta, che non sa bene da che parte guardare. che non riesce a godersi i piccoli attimi di gioia di ogni giorno. che salta per un nonnulla. che aggredisce pure senza un motivo palese. che raramente la mattina si guarda allo specchio e scorge la solita scintilla vispa in fondo agli occhi e il suo sorriso spavaldo sulle labbra.mi dispiace “vedermi” così. nonostante i bei discorsi, le belle parole e le buone intenzioni. da domani andrà meglio .. forse. è questo quello che continuo a ripetermi. che D. mi ricorda premuroso, dispiaciuto nel vedermi così “persa” nei miei pensieri, ma consapevole delle difficoltà che sto incontrando. il fatto è che finchè non mi “sistemo” un po’ meglio a livello personale, rimarrò ossessionata dalle mie paure, dal nervoso, dalle perplessità, e non riuscirò a pensare a molto altro. non sono mai stata brava a portare avanti più cose per volta, ed ancor più a tenere separati i problemi da ciò che invece “funziona”.non mi va di scrivere, di fotografare, di raccontare. non riesco nemmeno a piangere quando ne avrei bisogno, quando sento il magone in gola e il pizzicorìno agli occhi. sono rari i momenti in cui riesco a lasciarmi alle spalle le preoccupazioni in fin dei conti normali e più che giustificate di chi sta tentando di inserirsi nel mondo del lavoro. ci riesco in compagnia di D., delle mie amiche. momenti che pur sono costretta a centellinare e a godermi meno del solito, a causa dei miei turni lavorativi. ma quando sono da sola il peso di tutto ciò che c’è di non-risolto nel mio quotidiano in questo periodo si fa sentire, e diventa di giorno in giorno più gravoso. in teoria ho tempo a mia disposizione per cercare. per informarmi,  per prepararmi il terreno per dopo. proprio perché prima non avevo idea di cosa significasse muoversi nel campo dell’arredamento d’interni, ora che ho cominciato a “mettermi in gioco”, sto saggiando sulla mia pelle le difficoltà reali che questa scelta comporta. ero stata troppo fiduciosa, già in principio. (beata ingenuità!) ho dovuto ridimensionare le mie prospettive. la mia preparazione potrà anche essere buona, ma non sufficiente. sul fatto che andasse approfondita non nutrivo alcun dubbio, mi stavo già  informando sul “come” attuare una scelta che si riveli “vincente” per il mio futuro.  ho paura. che scoperta. ma è più forte la voglia di conoscere sempre più cose, di acquisire conoscenze tali da poterle definire una specializzazione, di procedere, insomma, passo dopo passo. e di stupire me stessa per prima, e chi su di me vorrà puntare .. credi.un.po’.di.più.